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Il Policlinico Tor Vergata vara il nuovo atto aziendale. Zingaretti: “Un esempio di buona sanità”

La novità più importante è la nuova organizzazione in Dipartimenti che risponde a una logica di processo e non di reparto. L'atto giunge al termine di un percorso che ha consentito di dimezzare il deficit pur incrementando i servizi, il personale e i posti letto. La DG Frittelli: “Siamo riusciti a produrre di più e meglio. Ma anche con una maggiore efficenza economica”. Il Rettore Novelli: “La sempre più stretta sinergia fra Regione, Policlinico e Università pone basi solide per un nuovo modello di Policlinico forte e all’avanguardia”. L'ATTO AZIENDALE

21 FEB - Il Policlinico Tor Vergata ha un nuovo atto aziendale. Il documento approvato con DCA lo scorso 30 gennaio e pubblicato sul BURL lo scorso 1 febbraio è stato presentato oggi. Il nuovo atto, giunge a 10 anni dal precedente e segue la firma del nuovo Protocollo di Intesa tra la Università di Roma "Tor Vergata" e la Regione Lazio.

“L’atto aziendale - spiega il direttore generale Tiziana Frittelli - è un punto di arrivo intermedio in un percorso avviato quasi quattro anni fa”.

In questo lasso di tempo, il Policlinico Tor Vergata ha visto una profonda riqualificazione gestionale che ha portato a un importante miglioramento del profilo economico. Ottenuto contestualmente a un aumento della produzione e della qualità dei servizi erogati e a fronte di forti investimenti in personale e tecnologia.

Dal 2014 sono infatti state effettuate 379 assunzioni (la metà delle quali a tempo indeterminato) e 47 stabilizzazioni. “Questo personale ci ha consentito da una parte di incrementare il numero dei posti letto arrivati nel 2017 a 507 unità dai 426 del 2014, dall’altra di non sacrificare l’assistenza, per esempio permettendoci di sostituire le lavoratrici in congedo di maternità”, dice il diretto generale.

Nello stesso periodo si è provveduto a rinnovare il parco tecnologico con investimenti per oltre 10 milioni di euro che hanno ampliato la dotazione della struttura con una nuova TC a 128 strati, una nuova gamma camera, monitor tecnologici ai letti di degenza e che hanno consentito un rifacimento della rete informatica della struttura.

Al contempo, si è registrato un netto miglioramento negli outcome clinici della struttura specie nell’area Cardiocircolatoria e Osteomuscolare (per esempio, oltre il 90% degli interventi per frattura del femore nei pazienti ultra 65enni avviene entro 48 ore).

“Siamo riusciti a produrre di più e meglio”, dice ancora Frittelli. Ma anche con una maggiore efficenza economica.
Se nel 2014 infatti il risultato economico del Policlinico era in passivo di 73 milioni, nel 2017 si è contratto 37 milioni con un drastico miglioramento del margine operativo passato da -57 mila euro a -22 mila.

“È un risultato che ci riempie di orgoglio”, dice il direttore generale. “Perché è stato ottenuto non con tagli o con operazioni di finanza creativa ma con una migliore gestione. Per esempio tramite una manovra di grandissima importanza sull’area dei beni e servizi che ci ha portato a indire gare aggregate con altre aziende ospedaliere o ad acquisire beni dalla centrale di acquisto regionale o ancora tramite l’istituzione di rete di controllo degli appalti acquistati che ci ha portato a essere l’azienda della Regione che liquida le fatture nel più breve tempo”. O ancora, tramite diverse azioni di monitoraggio ed efficientamento: “Per esempio il semplice blocco delle prescrizioni ripetute di analisi di laboratorio, che spesso non rispondono ad alcuna necessità clinica, ci ha permesso di risparmiare un milione di euro di reagenti. Risparmi abbiamo ottenuto dalla mappatura delle prestazioni acquistato all’esterne che ci ha indotto a internalizzare alcune di esse”.
 
Di grande importanza per il miglioramento della qualità, continua, si è rivelato il potenziamento del rischio clinico. “Facciamo un numero molto elevato di audit su numerosi tipi di eventi sentinella e ciò per puntare sulla qualità delle cure”.

È in questo contesto che si inserisce l’atto aziendale presentato oggi.

È “motivo di grande soddisfazione perché rappresenta un nuovo importante passaggio per il sistema della salute del Lazio”, ha detto il Governatore del Lazio Nicola Zingaretti. “Con l’atto aziendale diamo il via a un nuovo corso per questa struttura.  A brevissimo firmeremo anche il decreto per l’assegnazione al Policlinico Tor Vergata di 6 milioni per il reparto di Ostetricia Ginecologia, atto necessario per avere il riconoscimento di Dea di II livello. A questi finanziamenti si aggiunge un investimento di 1,2 milioni in nuove tecnologie, dopo gli investimenti già effettuati in questi anni per 10,4 milioni sulle risorse tecnologiche. Questo grande polo è un simbolo di buona sanità e la dimostrazione che si possono conciliare risultati importanti col contenimento della spesa: qui infatti è stato dimezzato il deficit dal 2014 al 2017 e nel contempo è cresciuto il livello delle cure e dei servizi offerti ai cittadini”.

La novità più importante del nuovo atto riguarda soprattutto l’organizzazione con i nuovi Dipartimenti che rispondono alle esigenze di formazione, ricerca e assistenza.

“La sempre più stretta sinergia fra Regione, Policlinico e Università, che ci ha consentito di raggiungere questo traguardo, pone basi solide per un nuovo modello di Policlinico forte e all’avanguardia”, ha commentato il rettore e presidente della Fondazione,  Giuseppe Novelli. “L’aspetto fortemente innovativo che questo nuovo Atto Aziendale porta con sé è la creazione di Dipartimenti funzionali alle esigenze di formazione, ricerca e assistenza: una strategia che riflette un approccio multidisciplinare capace di mettere a fattore comune le grandi professionalità che il nostro Policlinico può vantare”.

Si passa dunque da una logica di reparto a una logica di processo con percorsi diagnostici e terapeutici che non tengono più conto dei tradizionali steccati. “Il responsabile del processo governa il processo”, dice Frittella. “Indipendentemente da dove sia allocato il paziente. E ciò è possibile soltanto attraverso una logica di condivisione: degli spazi, delle risorse, del personale”.

Intanto prosegue l’iter verso il riconoscimento della qualifica di Irccs a vocazione oncologica alla Fondazione Policlinico Tor Vergata. In quest’ottica, l’atto aziendale stabilisce l’apertura di un nuovo dipartimento Onco-ematologico. “Abbiamo una forte area ematologica, siamo hub per la genetica, abbiamo la medicina nucleare con 2 pet, la radioterapia con 3 acceleratori lineari e un’oncologia che utilizza farmaci innovativi ed è un centro in cui si realizzano molti trial clinici”, conclude Frittelli. “Le basi ci sono tutte.

21 febbraio 2018
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