Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Martedì 16 APRILE 2024
Lazio
segui quotidianosanita.it

Carenza di medici: cinque proposte per i Pronto soccorso in difficoltà

18 SET - Gentile Direttore,
la questione del reperimento di nuovi medici sconta certamente gli effetti di una non adeguata programmazione a livello nazionale del numero di iscritti alla facoltà di Medicina e dell’accesso alle specializzazioni, ma per i servizi di Emergenza, rispetto ad altre discipline, comincia a pesare una maggior resistenza da parte di colleghi giovani ad accedere ad un lavoro sempre più gravato di rischi, non solo medico-legali, scarsamente remunerativo ed in cui il tempo di lavoro complica notevolmente la qualità di vita.

Inoltre arrivano oggi alla fine di un ciclo lavorativo pesante, quanti, tra la fine degli anni 80 e l’inizio degli anni 90, finito il tempo della rotazione dei Medici dei Reparti, hanno costituito i primi nuclei di Medici dedicati al Pronto Soccorso.

L’incremento degli iscritti a Medicina e l’aumento dei posti in Medicina d’Urgenza, che va assolutamente sollecitato, comunque non procurerebbe effetti in meno di 10-11 anni, ma nel frattempo che facciamo?

E’ necessario quindi uscire da discorsi generici ed avanzare proposte capaci di dare risposte in tempi che evitino il rischio, ormai concreto, di un tracollo nell’offerta nei servizi di emergenza e che garantiscano comunque adeguati livelli qualitativi.

E’ compito di chi gestisce quotidianamente questi servizi avanzare proposte di soluzione magari non ottimali, ma almeno accettabili ed in assenza delle quali subiremo, ed in parte questo sta già accadendo, interventi d’autorità sui servizi di Pronto Soccorso con la scissione dalla Medicina d’Urgenza, esautoramento dei dirigenti, disordinato coinvolgimento delle diverse specialità ospedaliere per finire con l’appalto all’esterno di turni o interi servizi.

Negli anni si è pensato che una buona organizzazione del territorio avrebbe consentito sostanziali riduzioni del numero di chi si rivolge al Pronto Soccorso, ma questa si è rivelata quasi ovunque una illusione. Si deve continuare a potenziare il ruolo del territorio e della Medicina Generale anche nella gestione delle urgenze minori, ma è indubbio che nell’utenza è dura da scalfire la convinzione del rapporto tecnologia/efficacia delle cure, anche nelle situazioni più banali, per cui, per ora e probabilmente a lungo, non caleranno gli accessi al Pronto Soccorso!

Se gli accessi rimarranno questi e la disponibilità di Medici cala si tratta di lavorare per immettere anche risorse diverse in Pronto Soccorso e cercare di concentrare l’attività di chi ha maggiore competenza ed esperienza sul core della nostra attività, cioè la gestione del paziente ed in particolare di quello critico.

Proviamo dunque ad indicare con chiarezza e senza ritenere di essere esaustivi alcune strade percorribili:

• assumere anche per il Pronto Soccorso come decisivo l’elemento dei volumi di attività quale garanzia dell’efficacia delle prestazioni. Se è vero che un punto nascita che fa meno di 5-800 parti l’anno costituisce un pericolo per mamma e bambino, altrettanto lo è per un traumatizzato grave che vi giunge, un Pronto Soccorso che gestisce pochi casi l’anno. E’ evidente che questo potrebbe significare ridurre, compatibilmente con le caratteristiche del territorio, il numero dei Pronto Soccorso. Concentrare le migliori competenze e tecnologie non sarebbe una misura di risparmio, ma di maggior tutela della salute dei cittadini.

• ridistribuire il lavoro tra professionalità diverse, sollevando il medico da incombenze burocratiche che altri possono fare, anche con costi inferiori, perché possa dedicare tutto il proprio tempo alla gestione del paziente.

• ridistribuire il lavoro tra specialità diverse, coinvolgendo di più nel lavoro colleghi di altre discipline, a partire   da un ampliamento dei Fast Track, percorsi rapidi gestiti dall’inizio fino alla dimissione dallo specialista competente per quadro clinico.

• lasciare spazio ad altri Medici per la bassa priorità, scegliendo di concentrare le risorse costituite dai Medici di Pronto Soccorso, quelli cioè che hanno i titoli oggi richiesti per fare questo lavoro, nella gestione dei casi più complessi. Non si pensi all’utilizzo dei MMG in Pronto Soccorso, figure altrettanto carenti, quanto prevedere per altri professionisti un percorso formativo, gestito dalle strutture di emergenza, riconosciuto a livello regionale e finalizzato ad una adeguata gestione dei quadri clinici definibili di bassa intensità. Cioè una strada per quei colleghi che non riescono ad entrare nelle specializzazioni, o al corso per MMG, e possono vedere in questo un percorso lavorativo credibile e concreto

Infine una riflessione apparentemente meno legata al contingente: il PS non è un lavoro per vecchi, non si può stare in Sala Emergenza di notte a 60 anni ed ancor meno si può lavorare su un’ambulanza! Allora dobbiamo porre la questione dello sviluppo della vita lavorativa
per chi lavora in Pronto Soccorso ed ancor più a ragione nell’emergenza territoriale, prevedendo, per quanti ne fanno richiesta, che da questi servizi si esca dopo i 50-55aa passando ad una collocazione lavorativa più adatta. 

Oggi la realtà che viviamo impone certamente un dibattito ampio su questi temi, ma non basta, servono immediate scelte realistiche e praticabili nel breve. Il tempo è questo.

Adolfo Pagnanelli
Direttore Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso, Policlinico Casilino - Roma


18 settembre 2018
© Riproduzione riservata

Altri articoli in QS Lazio

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy