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Carenza medici al PS. I Direttori delle Medicine d’urgenza del Lazio scrivono a Zingaretti, Grillo e Bussetti

Trenta firme, dalle Uo della Capitale a quelle delle province, per chiedere di ricalibrare gli organici e incrementare le borse regionali per le Scuole di specializzazione in Medicina d’Emergenza-Urgenza, ma anche di migliorare le condizioni di lavoro in PS, anche per renderlo più attrattivo per gli specialisti equipollenti. “Inoltre, non possiamo esimerci dal considerare come il PS non sia un lavoro per ‘vecchi’”, scrivono i Direttori di PS chiedendo che venga previsto, “a partire dai 55 anni e solo per coloro che ne faranno richiesta, un’uscita verso unità operative meno gravose”. LA LETTERA

28 NOV - La carenza di medici nei Pronto Soccorso è una situazione talmente grave da non poter più aspettare. È quanto affermano trenta direttori delle Uo di Medicina d’Urgenza in una lettera congiunta inviata al ministro della Salute Giulia Grillo, al Ministro dell’Istruzione dell’ Università e della Ricerca Marco Bussetti, al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, all’Assessore Sanità e Integrazione Socio-Sanitaria  della Regione Lazio Alessio D’Amato e ai Presidenti degli Ordini dei Medici delle Province di Roma, Rieti, Viterbo, Latina e Frosinone.
 
Per i Direttori delle Uo è “assolutamente necessario avanzare proposte capaci di dare risposte in tempi più brevi possibile, evitando il rischio, ormai concreto, di un tracollo nell’offerta dei servizi di emergenza”. E ne illustrano alcune. “Si tratta – spiegano nella lettera - di soluzioni realistiche, perché tengono conto delle difficoltà attuali, utili, perché discendono dalla quotidiana esperienza di chi gestisce questi servizi, e praticabili anche nel breve periodo. In questo modo eviteremmo, come invece accaduto in altre regioni, disordinati interventi d’autorità sui servizi di PS, esautorando il ruolo dei dirigenti, operando uno scoordinato coinvolgimento delle diverse specialità ospedaliere e terminando con l’appalto esterno dei turni o di interi servizi”.

Tra le proposte, la ricalibrazione degli organici e incremento delle borse regionali per le Scuole di specializzazione in Medicina d’Emergenza-Urgenza. Poi il miglioramento delle condizioni di lavoro in PS, anche per renderlo più attrattivo per gli specialisti equipollenti. E l’ampliamento dei Fast-Tracks per determinati e concordati quadri clinici avviati dal triage o dal medico di PS e conclusi dallo specialista di competenza.
 
“Inoltre, non possiamo esimerci dal considerare come il PS non sia un lavoro per ‘vecchi’”, scrivono i Direttori di PS chiedendo che venga previsto, “a partire dai 55 anni e solo per coloro che ne faranno richiesta, un’uscita verso unità operative meno gravose”. Tale uscita “dovrebbe, inoltre, riguardare anche i lavoratori con idoneità parziali, in maniera da rendere l’organico delle UOC di Medicina D’Urgenza e Pronto Soccorso sempre pienamente efficienti”.
 
“Riteniamo fortemente che le scelte sulle soluzioni proposte vadano fatte oggi per far sì – concludono i firmatari - che si concretizzino nel breve periodo, includendole possibilmente negli obiettivi di budget aziendali, ed è per questo che Vi chiediamo un incontro urgente su questi temi”.
 

28 novembre 2018
© Riproduzione riservata

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