Ospedale Palestrina, donati 12 televisori dall'Associazione malati di reni per il reparto dialisi
Un televisore per ciascuno dei 12 posti letto dello storico reparto dialisi di Palestrina, attivo dal 1974, e che attualmente segue circa 60 persone, costrette a considerarlo come una seconsa casa. Il commissario straordinario della Asl Roma 5 Giuseppe Quintavalle: “Grazie alle associazioni si fanno passi in avanti nell’umanizzazione”.
15 DIC - Un televisore, con tanto di cuffia, per ognuno dei 12 letti del Reparto di Dialisi dell’Ospedale Coniugi Bernardini di Palestrina. Questo è il progetto portato avanti e realizzato dell’Associazione malati di reni rappresentata ieri mattina, in occasione della consegna, da
Roberto Costanzi. "Un reparto storico e di qualità - si legge in una nota della Asl Roma 5 -, quello di Palestrina, attivo dal 1974, e che attualmente segue circa 60 persone, costrette a considerarlo quasi come una seconda casa".
“Si è trattato di un progetto condiviso - ha spiegato Costanzi -. I nuovi televisori, con staffe e cuffie, che hanno sostituito i quattro sempre donati da noi, sono stati acquistati a seguito di una raccolta fondi a cui hanno contributo gli utenti, i nostri soci e noi, con una quota del 5X1000. I vecchi quattro sono stati però riutilizzati: uno è stato posizionato nella sala peritoneale, un altro nella sala d’attesa del Reparto, il terzo in Pronto Soccorso e l’ultimo è stato installato nel centro di dialisi peritoneale dell’ospedale di Colleferro”.
“A nome di tutta l’Azienda ringrazio l’Associazione per tutto quello che fa da anni - ha commentato il commissario straordinario della Asl Roma 5,
Giuseppe Quintavalle - Si è trattato di un gesto importante. I pazienti di questo reparto trascorrono tanto tempo qui, è come se fosse una seconda casa. Questo connubio tra Azienda e Associazione ha dato una mano a fare un ulteriore passo in più verso l’umanizzazione dei servizi. Ringrazio tutti gli operatori e i professionisti che sono riusciti a contribuire a far sentire queste persone come a casa, nella loro seconda casa. Approfitto con il ribadire che nessuno vuole abbandonare Palestrina: anzi. E questo ne è un esempio. Ci vuole tanto lavoro ma la strada è quella giusta e grazie alle associazioni possono essere intrapresi progetti per aumentare la qualità dei servizi”.
15 dicembre 2018
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