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I Piani di Riqualificazione Energetica: un importante contributo all’ambiente da parte della sanità regionale

Due gli obiettivi raggiunti al Policlinico Tor Vergata di Roma, grazie al recente intervento di riqualificazione energetica: sinergia tra investimenti privati e interesse pubblico per una sanità sostenibile, soprattutto in carenza di fondi destinati alle infrastrutture ospedaliere, diritto alla salute inteso come attenzione alla salubrità dell’ambiente. Sicuramente una politica da esportare

17 MAR - È di questi giorni la grande discussione sull’impatto ambientale dell’inquinamento per la salvezza del Pianeta. Le implicazioni per invertire la rotta, sia in termini organizzativi che economici, sono inimmaginabili ed è chiaro che ogni piccola realtà deve cercare di fare il proprio.
 
Presso il Policlinico Tor Vergata è in atto un importante intervento di riqualificazione energetica, finalizzato ad una sensibile riduzione dei consumi energetici e, quindi, ad una riduzione dell’impatto ambientale delle attività dell’ospedale. Obiettivo di questo intervento, svolto nell’ambito delle attività del contratto di Multiservizio Tecnologico e fornitura dei vettori energetici bandito dalla centrale acquisti della Regione Lazio,  è la riduzione di circa un terzo dei consumi di energia primaria (energia elettrica e gas naturale) da raggiungersi entro la fine del 2020. Questa sensibile riduzione deve essere ottenuta senza limitare le prestazioni fornite dai sistemi energetici a servizio dell’ospedale, anzi garantendo un livello di performance ottimale.
 
A far data dal febbraio 2017, il PTV ha attivato il contratto di gestione degli impianti tecnologici e dei servizi energetici con un consorzio risultato vincitore del lotto 7 della gara per il “Multiservizio Tecnologico e fornitura dei vettori energetici alle strutture sanitarie della Regione Lazio”. Tra le caratteristiche di questo bando, che riguarda la gestione di tali servizi in gran parte delle strutture sanitarie della Regione, il fatto di essere un contratto a prestazione (devono cioè essere garantiti dei livelli di servizio per i servizi erogati con un continuo monitoraggio degli stessi) e la presenza di un Piano di Riqualificazione energetica, le cui caratteristiche ed obiettivi sono stati oggetto di valutazione durante la gara e sono, pertanto, impegnativi per gli assuntori.
 
Da un punto di vista regionale, questo intervento di efficientamento degli impieghi energetici delle strutture sanitarie permette di affrontare il tema rilevante dei consumi e delle emissioni inquinanti (con particolare riferimento alla CO2) da parte di questo settore della società. Gli ospedali sono infatti dei grandi consumatori di energia per le loro dimensioni e per il funzionamento che si svolge 24 ore al giorno e 7 giorni alla settimana.  Intervenire su queste strutture consente di ridurre immediatamente gli impieghi di energia – ed inprospettivala spesa ad essi connessa,  una voce importante nei bilanci aziendali – e fornire un contributo alla riduzione delle emissioni inquinanti in accordo con quanto previsto dal Decreto del Ministero dello Sviluppo 15 marzo 2012, il cosiddetto decreto  Burden Sharing che assegna alle Regioni il proprio obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2.
 
Il PTV è una struttura di circa 120.000 m2 (330.000 m3) costruita in diversi stralci tra la fine degli anni ’90 ed i primi anni del 2000. Si articola secondo due torri multi-piano (dove sono collocate principalmente le degenze) ed una piastra servizi dove sono collocate gran parte delle attività ambulatoriali oltre al blocco operatorio. Per le grandi dimensioni e per le caratteristiche operative, il PTV è caratterizzato da importanti consumi energetici, divisi in consumi di energia termica ed energia elettrica. Le destinazioni principali degli impieghi energetici sono la climatizzazione dei locali, l’illuminazione, la forza motrice per le diverse apparecchiature elettromedicali e di diagnostica.
 
Il Piano di Riqualificazione Energetica proposta dal Consorzio in sede di aggiudicazione della gara, e pertanto vincolante, prevede che nell’arco di tre anni tali consumi vengano ridotti a circa un terzo dei consumi registrati nel 2015, anno assunto come riferimento. Per far fronte a questo impegno, le proposte iniziali, contenute nella proposta tecnica dell’assuntore, sono state integrate dai risultati di un completo assessment energetico condotto con riferimento allo standard UNI CEI/TR 11428:2011 e finalizzato alla diagnosi energetica del sistema rappresentato dall’edificio e dagli impianti a suo servizio e dei profili di utilizzo di energia per identificare possibili attività finalizzate a razionalizzare i consumi energetici.
 
Tali attività, quindi, sono state elaborate in contradditorio con il Servizio Tecnico della struttura.  Gli stringenti requisiti del bando redatto dalla centrale acquisti regionale , la collaborazione fattiva dell’appaltatore e la continua azione di verifica in sede di esecuzione del contratto hanno condotto alla redazione di un ambizioso programma interventi che riguardano sia gli ambiti tecnologici (con l’adozione di componenti di ultima generazione caratterizzati da migliori prestazioni energetiche), sia l’adozione di fonti energetiche rinnovabili sia, infine, aspetti relativi alla gestione energetica ed ai profili di utilizzo dell’energia.
 
Il valore economico degli interventi supera gli 8 milioni di Euro ed è interamente a carico dell’assuntore del servizio, che ne ha curato la progettazione di dettaglio e la realizzazione.
 
Tra gli aspetti interessanti di questi interventi, vale la pena di sottolineare il ruolo dell’impianto di cogenerazione,  l’adozione generalizzata di sistemi di illuminazione al alta efficienza con riduzione di quasi i due terzi del fabbisogno energetico, l’adozione di un sistemi di controllo in grado di misurare con grande dettaglio le prestazioni erogate in tutta la struttura. Questo sistema è integrato con la rete di monitoraggio dei flussi energetici (realizzata mediante installazione di contabilizzatori di calore in tutte le sottocentrali di distribuzione e di contatori di energia elettrica nelle cabine di distribuzione) e consente una valutazione continua dei fabbisogni reali del presidio nonché una efficace diagnosi di funzionamenti anomali degli impianti.
 
I lavori procedono per stralci operativi ed alla data attuale una parte delle soluzioni è già completata.  Il monitoraggio dei consumi energetici rilevati ha già mostrato risultati molto incoraggianti: circa un terzo dei risparmi attesi è già stato verificato durante il primo anno e  nella stagione in corso questo risultato è destinato ad essere abbondantemente superato. Questa circostanza, unitamente al rapporto sinergico con l’expertise universitaria, lascia prevedere che il valore obiettivo possa essere largamente raggiunto.
 
Una considerazione particolare merita l’analisi del contributo dei differenti interventi ai fini del raggiungimento del risultato complessivo. Nel grafico di Figura 1sono riportati, per i mesi da luglio a settembre 2018, il peso che i singoli interventi di riqualificazione hanno avuto sul risparmio complessivo ottenuto nel medesimo periodo. L’analisi di tale grafico evidenzia come, oltre agli interventi di sostituzione tecnologica con sistemi a maggiore efficienza, un ruolo particolarmente significativo sia quello del sistema di gestione avanzato, il quale consente in tutti i periodi esaminati di raggiungere risultati particolarmente significativi. Tale aspetto mette pertanto in ulteriore evidenza come esista una profonda interazione tra il risparmio energetico che può essere raggiunto e le abitudini comportamentali degli utenti della struttura sanitaria e configura, per la struttura pubblica, un ulteriore ruolo di diffusione di buone pratiche anche in campo energetico/ambientale.
 

 
Figura 1. Peso percentuale dei diversi interventi sul risultato complessivo di riduzione dei fabbisogni energetici
 
Dal punto di vista ambientale è significativo osservare come, una volta a regime, l’insieme degli interventi adottati permetterà di ridurre le emissioni di CO2 da parte dell’ospedale, nonché una sensibile riduzione delle emissioni di altri inquinanti ambientali quali gli ossidi di azoto e il monossido di carbonio.
 
Si sottolinea, inoltre, come lo strumento contrattuale adottato consenta di far fronte all’esigenza di razionalizzare gli impieghi energetici dell’ospedale (con conseguente futuro impatto sulla spesa relativa) evitando la necessità di investimenti diretti da parte della struttura sanitaria. La riduzione degli impieghi energetici potrà ulteriormente fornire un contributo agli impegni regionali in termini di riduzione delle emissioni di gas serra e permette di aumentare la sostenibilità complessiva del funzionamento dell’ospedale.
 
Dunque due obiettivi raggiunti: sinergia tra investimenti privati e interesse pubblico per una sanità sostenibile, soprattutto in carenza di fondi destinati alle infrastrutture ospedaliere,  diritto alla salute inteso  come attenzione alla salubrità dell’ambiente. Sicuramente una politica da esportare.
 
Tiziana Frittelli
Direttore generale del policlinico di Tor Vergata
 
Prof. Stefano Cordiner
Ordinario di Macchine e Sistemi energetici presso l’Università di Roma “Tor Vergata”, Direttore Ufficio tecnico PTV

17 marzo 2019
© Riproduzione riservata

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