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Precari. Fials: “Importante sentenza Tar. Ora basta frottole e ipocrisie su stabilizzazione precari”

Nel ricorso contro l’Istituto di fisica nucleare, il giudice amministrativo ha dichiarato illegittime l'inclusione nel piano di stabilizzazione soltanto il personale in possesso di tre anni con contratti a tempo determinato escludendo i lavoratori precari in possesso di contratti misti. Il sindacato chiede a Zingaretti una delibera che permetta ai Dg di stabilizzare i precari secondo quanto affermato nella sentenza. LA SENTENZA

26 GIU - "Sta diventando inutile e a dir poco dannoso girare attorno alla stabilizzazione dei precari con promesse ipocrite e senza arrivare al risultato. Oramai non ci sono più scuse. Dopo la sentenza del Tar Lazio, la 12123 di febbraio 2019, si apre una breccia fondamentale nella giurisprudenza perché si equiparano infatti  i contratti a tempo determinato con le altre forme di precariato tipo co.co.pro. e co.co.co.”. E’ quanto afferma in una nota la Segreteria provinciale Fials di Roma, che in merito alla stabilizzazione di lavoratori precari del settore sanitario delle Asl regionali, chiede alla Giunta “una delibera che sia un atto di indirizzo per tutti i direttori generali al fine di tenere conto delle normative in materia e inquadrare, sotto il profilo tecnico-giuridico le singole fattispecie reali”.

“Il legiferato è ampio e ricco di sostanza – prosegue la nota del sindacato -. Chiediamo l’osservanza di tutti i principi generali di uguaglianza, pari dignità e opportunità sia nell’ordinamento dell’Unione Europea (CEDU – Trattato istitutivo – regolamenti, direttive, raccomandazioni) sia interno (Costituzione repubblica italiana, legislazione in materia lavoristica e del comparto regioni). Ci appelliamo in riferimento alle normative sulla trasparenza e la correttezza amministrativa, nonché – illustra la nota - su procedimento amministrativo (nello specifico la legge 241/1990) anche al rispetto delle normativa nazionale di riferimento per le stabilizzazioni (in particolar modo la riforma Madia legge 124/2015 in rapporto anche all’art 97  della Costituzione, i suoi decreti attuativi, il testo unico sul pubblico impiego dlgs 165/2001, la riforma Brunetta dlgs 150/2009, le diverse leggi nazionali prima efinanziarie poi di stabilità che hanno permesso le varie stabilizzazioni nel pubblico impiego, ed in particolare la legge 311/2004 (l.finanziaria 2005 e la legge 266/2005, l. finanziaria 2006), nonché la normativa regionale (anche leggi di stabilità) che al riguardo su tale questione richiamano e si rifanno alla normativa nazionale".
 
“In ultimo - spiega la Fials Lazio - dopo la sentenza del Tar Lazio  del 19 febbraio 2019, con il quale il collegio rifacendosi all’art 20 del dlgs 75/2017 considera illegittime le modalità di stabilizzazione adottate dall’ente pubblico che non tengono conto del decreto Madia e delle seguenti circolari applicative, facendo così giustizia dell’errata ed illegittima interpretazione data dagli enti pubblici alla normativa in materia di stabilizzazioni”.

“Nello specifico non si debbono stabilizzare solo i soggetti con contratti a tempo determinato, ma anche chi è stato inquadrato con altre forme contrattuali purché gli stessi siano stati reclutati attraverso il sistema della selezione pubblica (titoli + colloquio) e non solo del concorso pubblico tout court (titoli + esame scritto e orale o solo esame). Esattamente come evidenziato più volte dalla giurisprudenza sia ordinaria che amministrativa, nel pieno rispetto del principio del reclutamento del personale ex art 97 cost comma 4. In sostanza secondo i giudici non conta il tipo di contratto stipulato con la PA, l’inquadramento e la mansione, quanto la modalità di reclutamento – aggiunge la Fials Lazio-. Questa deve garantire l’oggettività della procedura, l’imparzialità, la trasparenza e deve ovviamente premiare il merito. Tutti i soggetti devono avere le stesse opportunità di concorrere.

“Di fatto questi lavoratori hanno vinto un concorso pubblico – precisa la nota Fials – tant’è che l’organo legislativo ha equiparato costoro, ora precari, a lavoratori subordinati intimando di stabilizzarli nell’immediato.  Stiamo parlando di personale che, da una decina di anni, è sottoposto a un contratto di collaborazione ed è vincolato a lavorare 36 ore alla settimana come i loro colleghi di ruolo. In questi 10 anni quella che all’inizio era l’eccezione per l’ingaggio di personale temporaneo è diventata la regola: il frutto dell’incancrenimento dell’attuale situazione”.  

“La pubblica amministrazione, e nel caso specifico la Regione Lazio ha sbagliato sia per negligenza che ignoranza giuridica. Ora però sta perseverando nell’errore anche dopo che la Nostra Organizzazione ha specificato più volte la necessità di stabilizzare i precari secondo il modello ex art. 20, comma 1 del d.lgs n. 75/2017. Altro che blaterare la mancanza di requisiti – specifica la nota - : la maggioranza dei lavoratori è titolare di contratti a tempo determinato e di altri contratti flessibili ed è all’interno delle strutture sanitarie da oltre 3 anni”.

“In seguito alla sentenza del Tar chiediamo al governatore del Lazio Nicola Zingaretti di impegnarsi ad approvare un atto di indirizzo in giunta e può, utilizzando il legiferato 12123 di febbraio 2019 trasmetterlo a tutte le Asl e le azienda ospedaliere. Logicamente è un atto di indirizzo politico - conclude la nota Fials -. In questo modo il direttore generale dell’azienda potrà procedere al documento tecnico e avvalorare il provvedimento per stabilizzare i propri lavoratori precari. Ci aspettiamo da Zingaretti un atto di volontà e di rispetto della legge”.

26 giugno 2019
© Riproduzione riservata

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