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A Colleferro il primo Ambulatorio nefrologico italiano dedicato alla terapia anticoagulante

Sarà aperto al pubblico, mediante prenotazione con sistema Recup. Nel reparto è anche possibile eseguire esami ecocardiografici di controllo “indispensabili in via preliminare per la prescrizione/prosecuzione della terapia con farmaci anticoagulanti orali diretti”

22 GEN - Aperto presso l’ospedale Parodi Delfino di Colleferro il primo ambulatorio in Italia dedicato alla terapia anticoagulante. Un risultato ottenuto grazie all’impegno e alla stretta e costante collaborazione tra la Asl Roma 5, la Direzione Sanitaria del presidio ospedaliero di Colleferro e la Regione Lazio.

È stata proprio la sinergia tra gli uffici e la comunione d’intenti a portare alla nascita in provincia di Roma di un ambulatorio dedicato alla prescrizione dei DOACs presso la Uoc di Nefrologia e Dialisi di Colleferro, diretta da Luca Di Lullo.

Nel reparto è anche possibile eseguire esami ecocardiografici di controllo “indispensabili in via preliminare per la prescrizione/prosecuzione della terapia con farmaci anticoagulanti orali diretti”.

L’ambulatorio sarà aperto al pubblico, mediante prenotazione con sistema Recup (06.99.39), tutti i giovedì e prevederà anche un servizio di consulenza, disponibile anche negli altri giorni della settimana, per tutti gli specialisti che ne volessero usufruire.

“La terapia anticoagulante orale – spiega Di Lullo - è una necessità per pazienti affetti da diverse patologie che interessano l’apparato cardiovascolare e non solo (fibrillazione atriale e tromboembolismo sono solo alcuni esempi di patologie per le quali è fondamentale una terapia con farmaci anticoagulanti orali). Da qualche anno è possibile offrire un’alternativa alla terapia con antagonisti della vitamina K (quali, ad esempio, il warfarin) che comporta controlli periodici dei parametri della coagulazione. Sono infatti disponibili i cosiddetti Anticoagulanti Orali Diretti (DOACs), molecole che, una volta somministrate, non necessitano dei suddetti ravvicinati controlli, bensì esclusivamente di monitoraggio clinico e di un’attenta valutazione della funzionalità renale legata alla via di eliminazione delle 4 molecole. Per tale motivo – conclude – lo specialista nefrologo risulta essere una figura professionale determinante per la corretta prescrizione del trattamento in stretta collaborazione con lo specialista cardiologo che è il primo prescrittore della stessa”.

“Ringrazio i professionisti che si sono spesi per ottenere questo importante risultato e la Regione Lazio – commenta il Direttore Generale della Asl Roma 5, Giorgio Giulio Santonocito – Si tratta di un importante traguardo che non solo dà il giusto lustro alle nostre strutture ma che contribuisce ad ampliare l’offerta dei servizi sanitari ai cittadini di questa Azienda”.
 

22 gennaio 2020
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