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Coronavirus. Nel Lazio più colpite le donne (52%). Età mediana dei positivi è 57 anni. Il 20% è finito in ospedale, l’1% in terapia intensiva 

I dati diffusi dalla Regione, che rilevano come il 37,4% delle positività sia stato registrato tra i residenti a Roma città, il 32,2% nella Provincia, il 9% a Frosinone, il 4,9% a Rieti, il 6,2% a Viterbo e l'8% a Latina. Il 2,3% proviene da fuori Regione. Oggi Zingaretti e D’Amato in visita a S. Maria della Pietà e al S. Filippo Neri per ringraziare e incoraggiare gli operatori, “perché il virus non è ancora sconfitto”. Annunciata l’installazione di termoscanner per la misurazione della temperatura all’ingresso degli ospedali. Si parte con il S. Filippo Neri e il S. Spirito.

05 MAG - Dei casi finora confermati nel Lazio il 20% è ricoverato in una struttura sanitaria, il 44% è in isolamento domiciliare e l’1% è in terapia intensiva. I guariti sono il 27%. L'età mediana dei casi positivi è 57 anni. Il sesso è ripartito in modo omogeneo: il 48% sono di sesso maschile e il 52% di sesso femminile. I casi positivi sono così distribuiti: il 37,4% è residente a Roma città, il 32,2% nella Provincia, il 9% a Frosinone, il 4,9% a Rieti, il 6,2% a Viterbo e l'8% a Latina. Il 2,3% proviene da fuori Regione. E’ questo il quadro del coronavirus nel Lazio reso noto dall’Unità di Crisi della Regione Lazio attraverso un comunicato.

L’Unità di crisi ha inoltre annunciato che presso gli ingressi degli ospedali saranno installati termoscanner per la misurazione della temperatura. La Asl Roma 1 a Roma ha già provveduto ad installarli presso l’ospedale San Filippo Neri e il Santo Spirito dove ogni giorno viene controllata la temperatura in entrata a tutti i dipendenti. “Si tratta - spiega la nota dell’Unità di Crisi - di una procedura operativa di sicurezza anti contagio per garantire lo svolgimento delle attività negli ambienti di lavoro e il contrasto alla diffusione dell’epidemia. Dopo una prima fase sperimentale la procedura di misurazione è entrata a regime e prevede il controllo della temperatura all’ingresso per accedere al turno di servizio. Con temperatura maggiore di 37.5  non è consentito l’accesso alle sedi. Tale modalità verrà ora estesa a tutti gli ospedali”.

E proprio al S. Filippo Neri e al Servizio Igiene e Sanità pubblica dell’ASL Roma 1 si sono recati in visita stamani il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti accompagnato dall’Assessore alla Sanità e Integrazione Socio Sanitaria, Alessio D’Amato, dal Direttore Generale della ASL Roma 1 Angelo Tanese e dal Direttore del SISP Enrico Di Rosa.

Dopo un breve incontro con il personale medico e infermieristico Zingaretti ha visitato la Centrale operativa telefonica e l'area “tampone drive-in” operativa dai primi giorni del mese di aprile. Un esperimento partito grazie all'intuizione della Asl Roma 1 che poi è stato mutuato anche in altre regioni.

Successivamente Zingaretti si è recato presso il Padiglione D del San Filippo Neri dedicato al Covid e ha voluto effettuare anche un breve giro a piedi all’interno della Tenda pre-triage Covid. "Sono qui oggi - ha dichiarato Zingaretti - per ringraziare personalmente il personale medico e infermieristico che in questi mesi anche in questa struttura della nostra regione ha lavorato alacremente e senza sosta per dare una risposta decisa e risolutiva all'emergenza sanitaria generata dal Coronavirs. Ora la situazione sta migliorando, l'emergenza rallenta ma non è ancora stata sconfitta, i numeri sono positivi ma dimostrano anche che non si puo’ mollare e che dobbiamo imparare a convivere con questo nemico subdolo e invisibile. Il Lazio, grazie soprattutto all'organizzazione capillare dei tanti presidi sanitari sul territorio e alla professionalità di tutto il personale sanitario ha risposto bene in questi mesi e sono sicuro che andremo avanti tutti con lo stesso atteggiamento”.

"Una visita per ringraziare gli operatori del grande lavoro che stanno svolgendo nella lotta e il contrasto del virus. Ora la battaglia si sposta dagli ospedali al territorio e servirà ancora un grande sforzo da parte di tutti perché il virus non è stato ancora sconfitto”, ha concluso l'Assessore D'Amato.

05 maggio 2020
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