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Covid. Nel Lazio un progetto pilota Regione-Spallanzani per l’assistenza domiciliare ai positivi

Si chiama ‘10 per 10’ e vedrà coinvolti 10 medici di medicina generale (ognuno dei quali gestirà 10 pazienti Covid-19), l’Asl Roma3 e l’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani. In campo una piattaforma di telemonitoraggio, attraverso cui i medici seguiranno a distanza i pazienti, attivandosi in caso di superamento di determinate soglie critiche. Tra gli obiettivi l’alleggerimento della pressione sulle strutture ospedaliere, causata dalla pandemia, e una gestione più efficiente del malato.

24 NOV - Da oggi, nel Lazio, i pazienti Covid-19 in sorveglianza attiva e isolamento fiduciario potranno essere curati direttamente a casa, grazie al supporto della tecnologia. Attraverso la piattaforma MyHospitalHub PRO, infatti, dieci medici di medicina generale seguiranno da remoto cento pazienti e i loro familiari, offrendo un’assistenza completa e in totale sicurezza. Il progetto ’10 per 10’, presentato oggi a Roma, è un pilota della Regione Lazio e dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, in collaborazione con la Federazione dei Medici di Medicina Generale, l’Asl Roma3, ADiLife e Takeda Italia.

“In un momento critico come quello che stiamo vivendo, in cui gli ospedali e le strutture mediche sono in sovraccarico e a fatica riescono a gestire la mole enorme di domanda dovuta ad un’emergenza sanitaria eccezionale, una soluzione digitale innovativa e allo stesso tempo facile da utilizzare ci viene in aiuto”, spiegano i protagonisti del progetto in una nota. “A questo si aggiunge la preziosa collaborazione delle sentinelle sul territorio nazionale, ovvero i medici di base, senza i quali non sarebbe stato possibile realizzare il progetto. Il tutto gestito ed organizzato dall’INMI Lazzaro Spallanzani che coordinerà i 10 medici selezionati i quali, a loro volta, grazie alla piattaforma di telemonitoraggio, seguiranno a distanza i pazienti e si attiveranno ogni qual volta verranno oltrepassate determinate soglie critiche”.

“Rinforzare il territorio e l’assistenza domiciliare grazie all’innovazione tecnologica è fondamentale – spiega Francesco Vaia, Direttore Sanitario dell’INMI Lazzaro Spallanzani e coordinatore del progetto pilota, secondo cui “Solo così sarà possibile evitare ricoveri inappropriati e dare al cittadino la possibilità di essere seguito a casa, in totale sicurezza. La pressione sui presidi ospedalieri in questa fase della malattia è sempre maggiore, siamo arrivati a dover gestire, solo nel Comune di Roma, circa 10.000 nuovi casi alla settimana e ciò diventa impossibile senza un decisivo contributo del territorio”.

“Grazie al progetto ‘10 per 10’ -  prosegue Vaia -, territorio e presidi ospedalieri agiscono di concerto: ciascun medico di famiglia prenderà in carico 10 pazienti COVID e li doterà di device multiparametrici di ultimissima generazione al fine di misurare direttamente presso le proprie abitazioni tutti i parametri vitali e prestare teleassistenza senza così appesantire il Sistema ospedaliero. I medici potranno coordinarsi con la struttura dello Spallanzani per filtrare i ricoveri veramente necessari. Ciò lascerà spazio ai presidi ospedalieri per assicurare i normali ricoveri per patologie tempo-dipendenti (patologie oncologiche, chirurgiche, neurodegenerative, etc.). Nei prossimi giorni procederemo spediti con la selezione dei medici da coinvolgere, e la formazione sull’utilizzo della piattaforma di telemonitoraggio, messaci gentilmente a disposizione da Takeda Italia, e dei device”.

“Il progetto ‘10 per 10’ rientra tra le azioni che stiamo mettendo in piedi per implementare la medicina del territorio, con l’obiettivo primario di alleggerire gli ospedali e i Pronto Soccorso della Regione – aggiunge Alessio D’Amato, Assessore alla Sanità della Regione Lazio - “Grazie a questa innovativa tecnologia, una parte di pazienti affetti da Covid-19 non dovrà più recarsi presso il proprio centro di cura per effettuare controlli periodici, ma sarà costantemente monitorata dal proprio medico, restando comodamente a casa. Il processo di digitalizzazione dei nuovi processi di caring e healthcare cambierà certamente il rapporto dei cittadini con la propria salute e con il proprio stile di vita e sarà in grado di assicurare il passaggio da una medicina reattiva ad una partecipativa, preventiva e personalizzata, finalizzata a prevenire, prima ancora che curare, i potenziali pazienti, con notevoli benefici a livello di costi e tempo, soprattutto in un Paese come l’Italia, in cui la popolazione continua ad invecchiare e la domanda di cure è sempre più alta”.

Ma come funziona MyHospitalHub PRO? Grazie ad una semplice App gratuita che si interfaccerà con il device multiparametrico, il paziente in isolamento domiciliare e i suoi familiari potranno tenere sotto controllo differenti parametri quali: temperatura corporea, pressione arteriosa, saturazione dell’ossigeno, ECG, frequenza cardiaca e respiratoria. Il medico di medicina generale riceverà tutti i dati e sarà allertato nel caso di superamento delle soglie critiche. In caso di necessità potrà effettuare delle televisite di controllo e nel caso contattare, anche in teleconsulto, la struttura ospedaliera di riferimento per organizzare l’eventuale ospedalizzazione.

 

24 novembre 2020
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