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Se la ricetta elettronica va in tilt

25 GEN - Gentile Direttore,
come Cisl Medici intendiamo sottoporre alla sua attenzione e a quella dei lettori alcune riflessioni che nascono dalla osservazione di quanto sta accadendo su un tema, ancora non troppo evidente, ma che potrebbe determinare disagi crescenti agli assistiti. Negli ultimi mesi le Asl e le Aziende ospedaliere hanno dato un impulso alla adozione della ricetta dematerializzata quale unico strumento prescrittivo imponendo termini ultimativi per la cessazione della ricetta cartacea.
 
In questi giorni, alcuni organi di stampa hanno evidenziato che il sistema informatico che dovrebbe supportare la ricetta dematerializzata, è andato più volte in tilt. Quanto evidenziato dagli organi di stampa è stato purtroppo esperienza comune in diverse realtà sanitarie della Regione Lazio.
 
Per evitare sicuri disagi qualche medico ha fatto ragionevolmente ricorso all’uso di fogli residui dei ricettari cartacei, quelli bianchi e rossi per intenderci, che avrebbero dovuto essere non più utilizzati e che, presumibilmente, non saranno più forniti ai medici prescritto del Servizio Sanitario Nazionale.
Infatti sulla base delle circolari emanate da Regione Lazio, Aziende ospedaliere e da Asl, ormai si deve prescrivere solo con la ricetta dematerializzata.
 
Noi della Cisl Medici Lazio e di Roma Capitale/Rieti abbiamo chiesto in una nota indirizzata alla Asl Roma 5, nel cui vasto ambito territoriale il problema è stato ben evidente, ed in copia alla Regione, di essere messi a conoscenza di eventuali ulteriori disposizioni, se emanate, finalizzate ad evitare l’impossibilità a rilasciare la ricetta per prestazioni diagnostiche o per farmaci laddove il sistema informatico non dovesse funzionare.
 
Ciò allo scopo di evitare:
- che i dirigenti medici possano incorrere in provvedimenti, non da ultimo di tipo disciplinare, per la possibile non ottemperanza alle suddette circolari utilizzando in maniera residuale il ricettario cartaceo;
 
- che il mancato rilascio di ricetta dematerializzata al termine della visita medica possa determinare un disagio a carico degli assistiti;
 
- che il disagio a carico degli assistiti, e non da ultimo il potenziale aggravio di spese a carico degli stessi stante il doversi ripresentare presso l’ospedale e/o il distretto, possa dare luogo a forme di proteste ovvero all’instaurarsi di un contenzioso nel caso in cui il dirigente medico si trovasse nella necessità di invitare il paziente a ripresentarsi nelle ore o nelle giornate successive considerata comunque la necessità di attendere il ripristino della linea informatica.
 
Come Cisl Medici riteniamo che l’ulteriore verificarsi di tali evenienze sia altamente probabile essendo accertate le recenti interruzioni della rete in giornate diverse per la durata di svariate ore.
 
Pertanto abbiamo chiesto urgenti chiarimenti a tutela degli assistiti e dei dirigenti medici e l'adozione di atti di competenza delle direzioni aziendali per il ripristino di idonee condizioni organizzative ai fini di evitare l’insorgenza di disagi, rischi e conflittualità a carico dei pazienti e dei medici.
 
Speriamo che qualcuno si accorga della necessità di continuare ad avere la possibilità di prescrizione su cartaceo come alternativa emergenziale a fronte di interruzioni della rete informatica. E questo all’esclusivo scopo di non accentuare i già seri disagi a carico dei pazienti.
 
Luciano Cifaldi
Segretario generale Cisl Medici Lazio
 
Benedetto Magliozzi
Segretario generale Cisl Medici Roma Capitale/Rieti
 

25 gennaio 2021
© Riproduzione riservata

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