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Il fantomatico rinnovo contrattuale di Brunetta

di Andrea Cecconi

16 DIC - Gentile Direttore,
sarebbe stato bello ricevere dal Governo qualcosa di più di qualche parola di circostanza, in fondo non si stava chiedendo la luna. Eppure non è stato così. La pandemia pesa su tutto il personale sanitario allo stesso modo ma su alcune categorie impatta diversamente per una scelta di questo Governo.
 
Perché se i medici vengono degnamente ricompensati per gli sforzi in corsia, gli infermieri stanno ancora aspettando che i soldi stanziati per loro vengano erogati e questo perché si è voluto condizionare quei fondi al rinnovo del contratto collettivo.
 
Gli infermieri impiegati nel Sistema Sanitario Nazionale sono pochi e pagati poco. Questo non gli impedisce di svolgere il proprio lavoro con abnegazione, in prima linea con i pazienti, faccia a faccia con il virus che è arrivato alla quarta ondata.
 
Così, mentre le aziende sanitarie suggeriscono al personale di passare altre festività isolati, evitando la socialità e limitando i contatti con i parenti, dallo Stato non arrivano i soldi promessi per sostenere gli immani sacrifici di una categoria che è ormai allo stremo.
 
Sarebbe bastato approvare uno dei tanti emendamenti depositati alla legge di bilancio. Ce ne sono diversi delle forze di maggioranza, che, consci dello stallo contrattuale, chiedono stanziamenti per gli infermieri sino all’entrata in vigore del nuovo contratto collettivo. Ma così non è stato, il Governo li ha rigettati.
 
E ieri il Ministro Brunetta è venuto in aula a parlare di un fantomatico imminente rinnovo contrattuale. Ma su che basi lo avrebbe promesso? La contrattazione è ancora alle fasi preliminari e ben lungi dall’essere conclusa. È un contratto delicato, non sono ancora stati affrontati i nodi economici.
E anche qualora venisse chiusa la contrattazione domani, ci vorrebbero dei mesi per la sua ricezione da parte delle Regioni e per vederne gli effetti in busta paga.
 
Un Ministro dell’esperienza di Brunetta non può ignorare questa circostanza. Nel frattempo c’è una categoria allo stremo che sta sopportando un peso lavorativo, mentale e sanitario immane nell’indifferenza dello Stato.
 
On. Andrea Cecconi
Camera dei Deputati, Gruppo Misto

16 dicembre 2021
© Riproduzione riservata

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