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Eliminato obbligo di valutazione per i nuovi test di screening neonatale. Un errore da correggere

di Francesco Saverio Mennini

25 GEN - Gentile Direttore,
è bastato un colpo di spugna per eliminare l’obbligo di valutazione dei nuovi test da inserire nel pannello di Screening neonatale esteso (SNE) secondo i criteri dell’Health technology assessment (Hta). Pochi giorni prima di Natale, la commissione Bilancio del Senato ha approvato l’emendamento n. 102.0.14, a firma dei senatori Parente e Conzatti, che va a modificare la legge 167 del 2016 proprio sullo screening neonatale, abrogando il comma 2, articolo 4 e quindi eliminando gli studi di Hta ad opera dell’Agenas. La scelta è stata confermata dal voto in Aula che ha approvato, a fine anno, la legge di Bilancio che contiene la novità.
 
Per alcuni, l’emendamento è sembrato un passo in avanti, un modo per velocizzare il processo di allargamento delle malattie contemplate dallo screening allentando le briglie dei controlli. Pur riconoscendo la buona fede di alcuni fautori, la Società italiana di health technology assessment (Sihta) critica la scelta adottata e rileva tutte le conseguenze che ne deriveranno in un position paper firmato dal consiglio direttivo.
 
“L’eliminazione – si legge nel documento – è un emendato controcorrente, sia rispetto a tutto quello che invece è il quadro normativo europeo (Hta Regulation approvato dal Parlamento Europeo il 13/12/2021), che a quanto previsto dalla legge 53/2014 all’articolo 15 e dalla legge 208/2015 al comma 557 per quanto riguarda l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea)”. 
 
Il paradosso, come sottolinea la Sihta, è che al momento dell’aggiornamento dei Lea, e quindi l’inserimento dei nuovi test nel pannello, la valutazione sulla base dei criteri di Hta andrà comunque effettuata dilazionando così ulteriormente i tempi, con evidenti ricadute negative per i pazienti e la società̀ nel suo complesso.
 
“È importante – si legge ancora nel position paper - far comprendere ai cittadini che fare Hta non vuol dire frenare l’innovazione, ma è lo strumento per accelerare l’adozione di ciò che è realmente di Valore. E se questa intenzione vi è, allora debbono essere implementate tutte quelle azioni previste dalle norme come, ad esempio, quello di avviare in maniera operativa il Programma nazio- nale Hta, come previsto dalla legge 53/2021 con risorse adeguate come previsto dalla stessa legge e per cui è necessario che sia emanato un decreto delegato di cui siamo in attesa dallo scorso aprile 2021, oppure di implementare l’Agenzia Italiana di Hta che Sihta ha proposto nel 2020 a seguito delle decisioni prese in sede di Conferenza Stato-Regioni con l’ultimo Patto per la Salute del 2019”.
 
Come è ribadito dalla Società scientifica in questo suo ultimo documento, l’Hta ha l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei cittadini, di garantire a tutti l’accesso di un Servizio sanitario nazionale (Ssn) sostenibile. Di esempi in cui l’Hta ha dimostrato la sua utilità e insieme la necessità di non escludere la sua valutazione dalle decisioni ne esistono molti. Uno in particolare ha riguardato negli scorsi anni l’esame dell’efficienza del test Hpv per lo screening della cervice uterina che ha visto l’Italia pioniera rispetto agli altri Paesi europei comportando notevoli benefici per la salute della popolazione e la gestione delle prestazioni.
 
Prof. Francesco Saverio Mennini
Presidente Società italiana di health technology assessment (Sihta)

25 gennaio 2022
© Riproduzione riservata

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