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Riscatti, mutui, pensioni, la situazione dei medici richiede unità

di Michele Poerio

23 GEN -

Gentile Direttore,
come presidente di FEDER.S.P.e V. (Federazione Nazionale Sanitari Pensionati e Vedove) Le scrivo per ribadire come sia fondamentale una unità di intenti tra tutte le realtà che rappresentano il personale sanitario per ottenere più sicurezze e rispetto dei propri diritti di lavoratori e pensionati. Noi siamo l'unica associazione sindacale che non si occupa solo di titolari di pensione, ma si fa carico istituzionalmente anche dei problemi delle loro vedove e degli orfani con progetti ad hoc di sostegno anche per i giovani (borse di studio etc.). Desideriamo segnalare che, in clima d'inflazione, può aiutare il bonus di 200 euro per i redditi bassi, e che la Fondazione Enpam ricorda che è ancora possibile chiederlo per chi percepisce redditi non superiori a 35 mila euro; inoltre, il contributo annuale disposto dal governo si alza previa domanda fino a 350 euro per i redditi fra 20 e 35 mila euro.

Dopo l'apertura delle domande agli specializzandi, Enpam inoltre ha aggiornato la procedura online per rendere possibile la compilazione del modulo ad hoc anche ai professionisti senza partita Iva, ed in particolare agli immatricolati del Corso di formazione triennale in Medicina generale. Noi come Federazione abbiamo aperto un Fondo a favore delle famiglie monoreddito che abbiamo perso un loro caro, si tratta soprattutto di medici deceduti durante il periodo covid-19 e che erano tornati al lavoro per aiutare nel processo delle vaccinazioni nazionali. Al Governo avevamo proposto di tenere conto del Mes europeo sanitario, ma non siamo stati ascoltati. Stiamo partecipando a iniziative europee anche con l’associazione europea dei giornalisti scientifici per combattere le fake news nel settore Sanità ed essere al fianco degli operatori sanitari professionisti.

Segnaliamo che, purtroppo, l'aumento del tasso influirà anche sulle rate dei riscatti di laurea, specializzazione, allineamento e sulle rate delle ricongiunzioni. Segnaliamo che faremo tutta una serie di iniziative per evidenziare il fatto che sono ormai 16-17 anni che il potere politico, con la complicità della Consulta, infierisce sulla rivalutazione annuale delle pensioni medio-alte, e, così facendo, le pensioni non riescono minimamente a mantenere la sostanziale invarianza del loro potere d’acquisto, e si mettono in difficoltà cittadini che dopo anni di lavoro, sacrifici, hanno avuto fiducia nello Stato, hanno versato fior di contributi ed ora si ritrovano ad essere penalizzati.

La rivalutazione delle pensioni è stata correlata all’importo complessivo del trattamento pensionistico, e con una unica percentuale sempre decrescente al crescere della misura della pensione, per finire oggi (Governo Meloni) alla rivalutazione del 32% per le pensioni oltre 10 volte il minimo, quindi peggio del Governo Letta, che si era fermato al taglio del 40% oltre le 9 volte il minimo INPS, ma almeno quelli erano tempi a bassa inflazione. Si sta infierendo sulla categoria fiscale cui apparteniamo (mediamente oltre 55.000 € lordi anno di reddito, per intenderci oltre 8 volte il minimo INPS), gratificata, si fa per dire, dal 37% o dal 32% della rivalutazione riconosciuta sulla base della svalutazione accertata, che rappresenta quasi il 5% di tutti i contribuenti italiani, ma sostiene già quasi il 40% del gettito IRPEF totale.

Insomma solo uniti potremo aiutare le generazioni giovani e meno giovani del settore sanitario a far fronte alla congiuntura attuale che li vede in Italia molto penalizzati sotto tutti gli aspetti.

Prof. Michele Poerio

Presidente di FEDERSPEV



23 gennaio 2023
© Riproduzione riservata

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