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Responsabilità medica. Il Decreto Balduzzi non basta

di Arnaldo Capozzi

05 OTT - Gentile Direttore,
la principale novità del decreto Balduzzi, riguardo la Responsabilità professionale, attiene al ripristino del limite della colpa grave se il medico, durante la propria attività, si è attenuto alle linee guida. Non credo che il “diritto di curare in serenità” rivendicato dai medici potrà ripristinarsi sapendo che le cause vinte passeranno dal 70-80% di oggi all’85% di domani anche se è da ritenersi positivo.

Ciò di cui i medici hanno bisogno è innanzitutto la riduzione del numero delle cause inutili.

Colui che persegue la violazione del diritto alla salute in funzione del profitto, invece, ringrazierà per il tavolo imbandito: utilizzerà, quando possibile, esattamente le linee guida per intraprendere la causa. E difficilmente gli interesserà il fatto che, successivamente, il medico  sarà  costretto a dover dimostrare la massima di buon senso per cui è un buon professionista colui il quale sa adattare la sua scienza al caso concreto e non già colui che, indifferente alla specificità della fattispecie, osserva acriticamente una regola astratta.

La denuncia sposta semplicemente il suo asse di interesse e la logica mercantile delle cause inutili non è intaccata.

Il professionista sanitario per la paura di essere denunciato potrebbe, inoltre, divenire  un automa, una sorta di “meccanico applicatore” delle linee-guida da cui mai conviene discostarsi.  Si può, in questo modo, centrare uno degli “obiettivi di consolidamento dell’economicità della governance del sistema sanitario”?
 
Non si parla di lotta ai promotori di cause inutili ed alle denunce false per presunti casi di malasanità.  Eppure secondo quanto riferito dal Procuratore Capo Di Venezia Carlo Nordio: “sono in percentuale molto rilevante e rappresentano tentativi di arricchimento che fanno danni enormi alla tutela della salute dei cittadini ed alle casse dello Stato”.

Riducendo il numero delle cause frivole, invece, diverrà più prezioso il lavoro del mediatore civile, si avvantaggerà quello del Giudice e sarà più sostenibile la rata assicurativa.

Saluti

Dott. Arnaldo Capozzi
 

05 ottobre 2012
© Riproduzione riservata

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