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La macchina delle merendine

di Enzo Bozza

14 APR - Gentile Direttore,
mi chiedono “Dotòr, ma è vero che un giorno il computer sostituirà il medico?”. Caro Bortolo, il mio cellulare è straordinario. In questa scatolina che porto in tasca, posso inviare ricette, leggere referti, trovare una via, trovare tutti i dati di un paziente. È un collaboratore preziosissimo ma, come tutte le macchine, ha un difetto: quello dei vasi comunicanti. Quanto più intelligente diventa il software, tanto più stupido divento io. Fino al punto da credere che l’intelligenza artificiale, con una serie di algoritmi, possa sostituire l’unica caratteristica umana e solo umana dell’intelligenza: l’intuito.

È il mezzo con il quale la mente umana crea collegando due elementi con nessun nesso, fino ad arrivare ad un terzo elemento del tutto nuovo: Michelangelo aveva uno scalpello e un pezzo di marmo, ferro e pietra. Con questi due elementi ne tira fuori un terzo: la Pietà, una scultura che supera ogni algoritmo e ogni logica. Intuito, creazione, creatività. Quello che una macchina non potrà mai fare.

Se la medicina fosse solo ragionamento, logica e algoritmo calcolabile, il malato stesso diventerebbe una macchina fatta solo di ingranaggi, leve, carrucole e circuiti elettrici. Un uomo, non è solo questo e, per questo, la medicina non può essere solo calcolo e computer. Coloro che credono di poter sostituire il medico con una medicina virtuale sono quelli che pensano che la medicina sia solo una tecnica e che non ci sia una grande differenza tra un cardiochirurgo e un idraulico.

La Medicina è arte, intelligenza artigianale fatta a letto del malato e si chiama clinica non a caso, visto che la parola viene da klinè che significa letto. Un computer con il suo programma fabbricati in serie, costano molto meno di un medico e questo è il graditissimo oggetto del desiderio della politica: spendere molto meno per togliere alla gente la cosa più importante della Medicina: l’empatia, l’alleanza umana tra uomo e uomo, la dignità e l’importanza dell’ascolto e della parola che cura che viene solo dalla esperienza umana del dolore e della morte. Piace alla politica e ai suoi scagnozzi con la valigetta da manager in giro per le Asl, credere che si possano fare tante macchinette per merendine a gettone con le quali distribuire gustose caramelle-ricetta da dare in pasto ad una utenza senza né cervello, né anima. Quando basterà digitare una decina di tasti per conoscere il tuo destino di malato, sarà completamente morta la Medicina e, con essa, l’unica cosa che conta in questo mestiere: guardarsi negli occhi e nell’anima.

Pagheremo a caro prezzo l’unico grande errore della Medicina, in questi ultimi decenni: aver consegnato il nostro lavoro alla politica con i suoi colletti bianchi, banchieri ammalati di cronica schizofrenia burocratica. Ma non preoccuparti, caro Bortolo, si ammalano anche loro. Arriverà una colica e vorranno un medico. In carne e ossa. Aspettiamo.

Enzo Bozza
Medico di base a Vodo e Borca di Cadore (BL)

14 aprile 2023
© Riproduzione riservata

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