Obbligo soccorso animali. E' segno minimo di civiltà
di Pietro Attilii
19 DIC -
Gentile Direttore,
ho letto la lettera dell'
anonimo lettore e del sostegno del
medico Pietro Alfonsi. Sono rammaricato dal loro scritto, non tanto da quello che viene detto ma dalla aridità cerebrale dichiarata. Spero comunque che il medico, dopo il corso di "Basic Life Support per umani", sia realmente capace di supportare l'essere umano almeno nelle basilari occorrenze, mi permetta di esprimere qualche riserva.
Detto questo dobbiamo chiederci perchè vogliamo che l'animale ci sia di aiuto nelle ricerche dei disastri, di compagnia, di amicizia, di sostegno, di ecc., ma ovviamente come fine unico ed ultimo: "Fino a che a noi serve". Chiedo: ma noi (essere umani pensanti ed evoluti) cosa abbiamo fatto per avere questa supremazia (leggi potere di vita e di morte) sull'universo, se fino ad ora non sappiamo cosa siamo e da dove arriviamo? siamo così forti perchè abbiamo sviluppato un intelletto? quale intelletto? quale unicità? Ammettiamo tutto, ammettiamo che da sempre abbiamo la caccia di sopravvivenza, la nostra onnivorità, la propensione dell'emisfero evoluto al benessere personale come propulsore di una futura equità e via dicendo, ma rendiamoci anche conto che nel nostro sviluppo intellettivo ed intellettuale abbiamo l'obbligo del rispetto dell'altrui individuo, soprattutto quando l'altrui individuo è un essere vivente che dona serenità, aiuto, ed altri sentimenti ad un essere che noi riteniamo nostro pari.
Mi sembra che questo sia il minimo della civiltà che oggi ci sia richiesto per la sopravvivenza sociale, o no?
Pietro Attilii
Castegnato (BS)
19 dicembre 2012
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