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Operazione San Gennaro. Non è un film, ma una bella storia di integrazione socio sanitaria

di Domenico Crea

18 OTT - Gentile direttore,
le scrivo in qualità di medico di medicina generale ed Assessore alla salute ed alle politiche sociali della 3ª Municipalità della Città Metropolitana di Napoli, di 105.000 abitanti su una superficie di 10 kmq, una densità abitativa tra le più alte al mondo con i suoi 10.000 ab. per kmq, un reddito pro capite tra i più bassi di Napoli e quindi dell’intera nazione. Aggiungendo poi che siamo in una regione da sei anni commissariata per il debito sanitario ed un comune da due anni  in regime di pre-dissesto. Per farle meglio comprendere siamo la municipalità del film “Operazione San Gennaro” con Nino Manfredi, solo che adesso c’è ben poco da ridere.
 
Le lascio solo immaginare i salti mortali che quotidianamente dobbiamo affrontare per dare un minimo di dignità all’azione politica effettuata da anni senza alcuna lira in bilancio per le politiche sociali, sapendo poi che amministriamo un quartiere ad alta natalità e con tantissimi anziani che vivono di pensioni sociali e che queste ultime spesso rappresentano il solito reddito sicuro di intere famiglie.
Il mio personale decoro mi impedisce di narrarle episodi di una tale complessità umana da lasciare di stucco il più cinico dei politici di carriera, ma non è per questo che le scrivo. Credo che sia giunto il momento di far conoscere una nostra interpretazione politica del concetto di politica sociale, ovvero come il sottoscritto, la presidente della municipalità e l' intera giunta abbiano creduto necessario intraprenderla nell’amministrare ogni giorno.
 
In un momento economico, sociale e sanitario difficile, sia per il paese che particolarmente per la città di Napoli, la nostra Municipalità ha ritenuto utile, oltre che necessario, ampliare il concetto di politiche sociali per permettere la nascita, evento primo in Italia, di uno stretto e diretto rapporto di collaborazione tra l'Ente locale di prossimità municipale e le Aziende Ospedaliere presenti sul proprio territorio, per il miglioramento dell'erogazione dei servizi sanitari, riconoscendo ad essi la prima, necessaria e vera forma di assistenza sociale da fornire alla comunità.
 
Tutto ha avuto inizio nel settembre 2011, allorquando con il Decreto reg. Campania 49/2010, abbiamo assistito alla perdita di 2 Pronto Soccorso sul nostro territorio (S. Gennaro ed Incurabili), contemporaneamente alla netta riduzione prima, fino all’assenza totale poi, delle cifre in bilancio per l’erogazione di servizi sociali.
 
Pressati quotidianamente da molteplici richieste per il mantenimento dei livelli minimi di assistenza da parte della popolazione, delle tante associazioni locali e dei singoli cittadini, ritenni nella doppia veste di medico ed assessore, e di concerto con la presidente Di Sarno, di costituire una struttura tecnica di supporto alle attività di giunta per questioni sociosanitarie, ovvero l'Osservatorio Sanitario, secondo in Italia solo all'omologo presente nella città di Roma al XIII° Municipio. Grazie ad esso, diretto dal dott. Della Calce affiancato dai colleghi Conte, Scarpa, Di Maio, De Lisa, D’Orazio, Catera e Sodano, che prestano la loro attività in modo assolutamente gratuito, abbiamo ricevuto un primo profilo di necessità sociosanitarie e, sempre grazie all'Osservatorio, abbiamo avuto la possibilità di concretizzare le segnalazioni provenienti dai cittadini, procedendo all'analisi dell'offerta ed elaborando un primo piano sanitario di municipalità e redatto, in attesa di prossima pubblicazione, un opuscolo sanitario sul funzionamento del SSR a livello municipale.
 
Pertanto, constatata l'impossibilità di riottenere l'apertura di almeno uno dei due P.S. chiusi nell'autunno 2011, intuiamo la possibilità di ampliare l'offerta pubblica sanitaria, allora costituita da due soli ambulatori di cui uno in dismissione per fitto passivo, attraverso l'apertura all’utenza di nuovi ambulatori all'interno dell'ospedale del Centro Traumatologico Ortopedico (CTO), presente sul nostro territorio all'altezza della collina di Capodimonte. La nostra idea trova un immediato via libera, grazie soprattutto alla capacità manageriale del direttore dell’A.O. dei Colli dott. Giordano, dato che egli stesso condivide con noi dell'amministrazione municipale, una visione aperta del concetto di integrazione e sviluppo delle prestazioni sanitarie di concerto tra ospedale e territorio.
 
Il progetto, frutto di tale sinergia istituzionale, è stato poi presentato al FORUM Pubblica Amministrazione 2013, tenutosi al Palazzo dei Congressi di Roma nei giorni 28-30 maggio 2013, su iniziativa della stessa direzione generale dell’A.O. dei Colli. Dal 11 settembre 2013, infatti, per i cittadini della 3 Municipalità è possibile accedere al Presidio del CTO, nei giorni dispari e di pomeriggio -dalle ore 15,30- per ricevere visite ambulatoriali di medicina clinica e chirurgica, del tutto GRATUITE, al primo piano dell’ospedale.
 
Parimenti, si è provveduto a stabilire solidi rapporti tra la 3ª municipalità e la Asl Napoli 1 centro, l’azienda sanitaria territoriale, per concertare politiche sanitarie condivise. Frutto di tale sinergia è stato poi l’incontro con la dott. Giancotti, coordinatrice del Dipartimento della Donazione di Organi e Tessuti, che ci ha stimolato ad affrontare e riflettere sul delicato argomento del consenso agli espianti, sapendo che in Italia c’è carenza di donatori, mentre si verifica un esponenziale aumento delle persone in attesa di trapianto, cosa che spesso fa la differenza tra la vita e la morte.
Partendo da tali considerazioni, la 3ª Municipalità ha inteso affiancare la ASL Napoli 1 centro in questa ricerca, applicando uno specifico protocollo di intesa per la prima volta in Italia ed aprendo la propria municipalità alla raccolta dei consensi alla donazione, che saranno poi trasferiti al distretto sanitario di pertinenza. Tale progetto è stato presentato ed approvato in consiglio municipale nella seduta del 25 settembre u.s., alla presenza della intera giunta, di tutti i gruppi politici e dei vertici aziendali in rappresentanza della ASL Napoli 1 centro.
 
Cosa ci suggeriscono questi tipi di accordo? Che è necessario abbandonare definitivamente la dicotomia secondo cui la sanità e le politiche sociali sono campi diversi di erogazione di servizi. Che è necessario favorire e sviluppare un’interlocuzione diretta tra i diversi soggetti istituzionali impegnati nelle politiche territoriali, dando così un sensibile contributo a ricostruire la unitarietà e la coerenza dell´azione pubblica in questo delicatissimo settore, interpretando l’opportunità di fornire servizi sociali anche con una adeguata politica capace di erogare assistenza sanitaria a basso impatto.
 
dott. Domenico Crea
Assessore Benessere e Dignità
3ª Municipalità Comune di Napoli

18 ottobre 2013
© Riproduzione riservata

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