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Troppe radiazioni. Perché non si “archiviano” sulla tessera sanitaria?

di Giuseppe Squilla

06 NOV - Gentile Direttore,
leggo con viva attenzione l’articolo sulla bella iniziativa dei fisici medici per informare i cittadini sui rischi delle radiazioni ionizzanti. Il lavoro dei Fisici Sanitari è importantissimo, forse potremmo dire che nella disorganizzazione voluta della nostra sanità, si cerca di supplire spesso con altre figure professionali, o meglio spesso si tenta di non ascoltarli e rimandare i loro suggerimenti.
 
Nella mia esperienza personale, 34 anni d’attività in cardiologia interventistica e non solo, posso solo elogiare il lavoro svolto dai vari Fisici Sanitari con cui ho avuto l’onore ed il piacere di lavorare.
Forse perché gran parte della nostra preparazione è simile, cosa diversa per tutti coloro che gravitano nell’operare in sanità,  utilizzando le radiazioni ionizzanti,  che spesso non hanno una ben minima preparazione “radiologica”.
 
Nella radiologia complementare si sono buttati a capofitto tutti, e per tutti intendo tutte le specialità, spesso escludendo i radiologici, i tecnici di radiologia e non rispettando spesso le direttive dei fisici sanitari.
 
L’Italia è uno stranissimo paese, dove il medico di base prescrive una marea di richieste di utilizzo delle radiazioni ionizzanti, spesso dimenticandosi che potrebbe farne a meno oppure indirizzare su imaging che può sostituire ad esempio una tc o una serie di radiografie.
Persino i radiologi hanno denunciano che in Italia 1 esame diagnostico su 3 risulta inutile.
 
Ma poi mi viene in mente la funzione della tessera sanitaria, che da anni abbiamo tutti in tasca, ma non doveva servire per archiviare la “storia” clinica del possessore? Non doveva archiviare il cumolo della dose assorbita legata all’esecuzione di esami diagnostici che utilizzano le radiazioni ionizzanti?
 
Quindi ben venga il sito dei fisici sanitari dove si potranno avere delle risposte, ma che parta anche la primaria funzione della tessera sanitaria, ovvero quello di archiviare la nostra storia sanitaria.
 
Giuseppe Squilla
Coordinatore T.S.R.M.
Radiologia diagnostica e interventistica

06 novembre 2013
© Riproduzione riservata

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