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In Toscana è bello invecchiare

di Maria Chiara Dell’Amico

18 MAG - Gentile direttore,
Invecchiare è un privilegio e una meta della società. E’ uno dei messaggi proposti dall’Organizzazione mondiale della sanità sul tema della salute degli anziani. Un argomento che acquista sempre maggiore importanza in una società, come quella attuale, che sta vivendo una sorta di “rivoluzione demografica”: nel 2000, nel mondo c’erano circa 600 milioni di persone con più di 60 anni, nel 2025 ce ne saranno 1,2 miliardi e 2 miliardi nel 2050. Inoltre, le donne vivono più a lungo degli uomini in quasi tutte le società. Di conseguenza, nella fascia di popolazione molto anziana, il rapporto fra donne e uomini è di 2 a 1.

In Europa, come in molti altri paesi ricchi, una persona su 5 ha più di 60 anni. Questo rapporto scende a 1 su 20 in Africa ma, come in altre aree in via di sviluppo, il processo di invecchiamento della popolazione è più rapido che nei paesi ‘sviluppati’, e così c’è meno tempo per adottare le misure necessarie per far fronte alle conseguenze dell’aumento della popolazione anziana, come l’aumento della frequenza di patologie croniche tipicamente legate all’invecchiamento. Infatti, l’invecchiamento della popolazione è tipicamente accompagnato da un aumento del carico delle malattie non trasmissibili, come quelle cardiovascolari, il diabete, la malattia di Alzheimer e altre patologie neuro-degenerative, tumori, malattie polmonari cronico-ostruttive e problemi muscolo-scheletrici. Ne consegue che la pressione sul sistema sanitario mondiale aumenta. Le malattie croniche impongono alla popolazione anziana un peso elevato in termini di salute, di tempo ed economici, proprio a causa della lunga durata di queste malattie, della diminuzione della qualità della vita e dei costi per le cure.

Secondo le stime Istat, nel 2001 in Italia, il numero di ultra65enni ammontava a circa 10 milioni e mezzo di persone (il 18% della popolazione italiana), e si stima che questo numero lieviti sempre di più. Secondo il rapporto “Stato di salute e prestazioni sanitarie nella popolazione anziana” del Ministero della Salute, la popolazione anziana oggi in Italia determina il 37% dei ricoveri ospedalieri ordinari e il 49% delle giornate di degenza e dei relativi costi stimati. Sebbene il rischio di malattie aumenti con l’età, i problemi di salute non sono una conseguenza inevitabile dell’invecchiamento. Infatti, se per molte di queste patologie non si conoscono misure preventive efficaci, per altre invece sono già note da tempo. Fra queste c’è l’adozione di un sano stile di vita che include una regolare attività fisica, una sana alimentazione evitando anche il fumo. Inoltre, le misure di prevenzione includono anche indagini cliniche per la diagnosi precoce, come nel caso degli screening per il tumore del seno, della cervice uterina e del colon retto, del diabete e relative complicazioni, e della depressione.

Focus sulla situazione toscana
La popolazione toscana con più di 64 anni, dicono i dati Istat, è aumentata dal 2013 al 2014 del 2,67%, passando da 892.803 a 916.640 residenti anziani. E a stare alle stime regionali, in Toscana gli over65 aumenteranno nel 2020 e nel 2025 rispettivamente dell'11,1% e del 16,9%. E così l'indice di vecchiaia, che misura il rapporto tra il numero degli ultra65enni e il numero di giovani fino ai 14 anni, è aumentato in modo consistente durante l'ultimo triennio. Si calcola quindi che siano 629mila, quasi un terzo del totale, le famiglie toscane con almeno un anziano. Circa 396mila quelle composte invece soltanto da anziani. Mentre gli anziani che vivono da soli sono circa il 26% della popolazione totale. A fine marzo di quest'anno, nonostante i tagli decisi dal governo nei confronti delle Regioni, in Toscana sono stati confermati gli stessi stanziamenti del 2014: circa 80 milioni di euro, ai quali si aggiungono altri 9 milioni per la “vita indipendente” dei disabili.

I progetti dedicati agli anziani
Il progressivo invecchiamento della popolazione è in stretta correlazione con l'emergere di problematiche che pongono al centro il tema della sostenibilità dei sistemi socio-assistenziali, in risposta ai bisogni degli anziani e delle loro famiglie. La frammentazione delle reti familiari e del tessuto sociale rende l'anziano sempre più fragile e incapace di gestire in autonomia le difficoltà della vita quotidiana. Pertanto, è opportuno ripensare ai modelli di sostegno e di convivenza, ma anche costruire una rete capillare di relazioni all'interno del territorio, capace di dare risposte adeguate alle famiglie, per rendere meno gravoso il peso della quotidianità, prevedendo e prevenendo così l'isolamento e l'esclusione sociale di tutti i componenti.

La cura degli anziani è una priorità assoluta da affrontare con impegno, dedizione e amore. La Regione Toscana, come già detto sopra, ha riconfermato 80 milioni di euro per il fondo per la non-autosufficienza; sono stati avviati la sperimentazione di strutture per anziani fragili, ed una nuova assistenza domiciliare, in grado di dare una risposta veloce ai diversi bisogni e di aiutare gli anziani a rimanere nelle loro case.

Tra i progetti, in sintesi:
- il Progetto Pronto Badante: è attivo il numero verde 800593388 a cui rivolgersi in situazioni di emergenza; risponde un operatore specializzato che aiuta la famiglia nei percorsi socio-assistenziali. Trecento euro è la quota definita per iniziare un rapporto di lavoro regolare con una/un assistente familiare preparata/o e adeguatamente formata/o;
- il Progetto abitare solidale: prevede l’accoglienza di persone in difficoltà in casa di anziani soli. Il progetto permette uno scambio tra disponibilità abitativa e aiuto domestico, e ha coinvolto circa 170 persone.

Di seguito, vengono spiegati più dettagliatamente.

Pronto Badante
“Pronto Badante” è il progetto della Regione Toscana che ha come obiettivo il sostegno alla famiglia nel momento in cui si presenta la prima fase di fragilità dell’anziano. Il progetto, con il coinvolgimento del Terzo settore, del volontariato e dei soggetti istituzionali presenti sul territorio, prevede l’intervento diretto di un operatore presso l’abitazione della famiglia dell’anziano, in modo da garantire un unico punto di riferimento per avere informazioni riguardanti i percorsi socio-assistenziali e un sostegno economico per l’attivazione di un rapporto di assistenza familiare con una/un badante. Il “Numero Verde Pronto Badante 800 59 33 88”, attivo dal lunedì al venerdì ore 8.00-18.00 e il sabato ore 8.00-13.00, si rivolge alla famiglia con anziano convivente o all’anziano che vive da solo e che rientra nelle seguenti condizioni:
- età uguale o superiore a 65 anni;
- residenza in uno dei seguenti Comuni della provincia di Firenze:
Bagno a Ripoli, Barberino di Mugello, Barberino Val d’Elsa, Borgo San Lorenzo, Calenzano, Campi Bisenzio, Capraia e Limite, Castelfiorentino, Cerreto Guidi, Certaldo, Dicomano, Empoli, Fiesole, Figline Valdarno, Firenze, Firenzuola, Fucecchio, Gambassi Terme, Greve in Chianti, Impruneta, Incisa, Lastra a Signa, Londa, Marradi, Montaione, Montelupo Fiorentino, Montespertoli, Palazzuolo sul Senio, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano sull’Arno, Rufina, San Casciano Val di Pesa, San Godenzo, Scandicci, Scarperia e San Piero, Sesto Fiorentino, Signa, Tavarnelle Val di Pesa, Vaglia, Vicchio, Vinci;
- trovarsi in un momento di difficoltà, fragilità o disagio che si manifesta per la prima volta;
- non avere già in atto un progetto di assistenza personalizzato (PAP) da parte dei servizi territoriali;
- non aver già stipulato un contratto di assistenza familiare.

Contattando il Numero Verde Pronto Badante, e dopo che sarà stata rilevata l'effettiva necessità dell’anziano, un operatore autorizzato si recherà, entro al massimo 48 ore, presso l’abitazione dove risiede l’anziano in difficoltà.
Qualora, a seguito della visita dell’operatore, l’anziano abbia tutti i requisiti previsti, la Regione Toscana corrisponderà buoni lavoro (voucher) per un valore pari a 300 euro, comprensivo di contributi previdenziali e assicurativi, per attivare un primo rapporto di lavoro regolare e occasionale con una/un badante. L’operatore autorizzato che segue l’anziano garantirà, inoltre, a domicilio, un periodo di tutoraggio per aiutare la famiglia quando viene attivato il rapporto di assistenza familiare. Il progetto è partito lo scorso 16 marzo in via sperimentale per le zone di Firenze e provincia, per la durata di un anno (Marzo 2016).

Convivenza anziani
Le zone in cui a breve partiranno 16 sperimentazioni di soluzioni abitative per anziani fragili autosufficienti sono le seguenti: Lunigiana, Valdinievole, Prato, Valdera, Elba, Alta Val d'Elsa, Arezzo, Amiata Grossetano, Firenze, Valdarno e Casentino. Ciascuna soluzione abitativa sperimentale è destinata ad anziani fragili autosufficienti (per ciascuno dei quali sarà individuato il profilo di bisogno attraverso uno specifico Progetto Assistenziale Personalizzato definito dall'Unità di Valutazione Multidisciplinare), e potrà accoglierne fino ad un massimo di 10. I requisiti essenziali delle sperimentazioni sono tali da consentire agli ospiti di poter condurre una vita autonoma: assenza di barriere architettoniche; spazi ed impianti tecnologicamente attrezzati per garantire sicurezza e comfort; eventuale erogazione di sistemi di telesoccorso, telecontrollo e telecompagnia; collocazione territoriale collegata a vari servizi ed in prossimità di centri diurni o residenze socio-assistenziali per favorire attività di socializzazione e riabilitazione, e garantire la continuità, integrazione e socializzazione con la comunità locale circostante; presenza di un referente e reperibilità di un operatore 24 ore al giorno 7 giorni su 7.

In base a specifiche esigenze, potranno essere previsti servizi accessori aggiuntivi: assistenza domiciliare; frequenza di centro diurno socio-assistenziale; fornitura di pasti o generi di prima necessità a domicilio; assistenza psicologica; ginnastica di mantenimento; interventi di socializzazione e compagnia con personale volontario; pulizia dell'alloggio; lavanderia; trasporto ed accompagnamento e assistenza per il disbrigo di pratiche burocratiche, etc. I progetti sperimentali sugli anziani in appartamento sono stati approvati nelle scorse settimane e saranno attivati a breve.

RSA
Gli uffici della Regione Toscana stanno lavorando anche sul portale Internet, che farà da collettore sempre aggiornato per tutte le Residenze sociali assistite (RSA): un totale di 302 distribuite per la Regione che provvedono ad assistere circa 13mila anziani. Di cui l’85% non più autosufficienti. Così, verrà semplificata la vita a chi cerca un posto, consultando semplicemente un sito. In pratica, se oggi chi cerca un posto si vede consegnare dai servizi sociali un foglio con l'elenco di decine di RSA da contattare telefonicamente, domani potrà collegarsi al portale RSA e sapere tutto quello che c'è da sapere. Il lavoro più complicato è mettere in linea tutte le RSA, che dovranno aggiornare in tempo reale le loro disponibilità. La procedura di accreditamento prevederà espressamente l'obbligo per ogni residenza assistita, di aggiornare le disponibilità e anche tutte le altre informazioni relative all'ospitalità. Ogni RSA dovrà specificare la presenza o meno della lavanderia, della cappella o del giardino, specificando se si tratta di servizi compresi nel prezzo della retta, o da calcolarsi invece a parte. Dovranno essere postate alcune foto delle camere e degli ambienti comuni, come fanno, ad esempio, i più noti siti di prenotazioni alberghiere. Dovrà, infine, essere reso noto il costo mensile, visto che l'importo della retta non è uguale per tutte le residenze. Chiunque cerca un posto per il familiare anziano potrà dunque sapere, comodamente e velocemente, quali sono le RSA con i posti disponibili e a quali condizioni. Perché il portale entri in funzione a tutti gli effetti, molto probabilmente occorrerà attendere il prossimo mese di settembre.

Che cosa fare come sistema da subito:
- in generale, per rispondere al numero crescente di anziani, in Toscana e su tutto il territorio nazionale: sostenere e supportare la famiglia e le persone anziane fragili in fase di emergenza, attivare azioni informative e di tutoraggio sui servizi territoriali presenti, contrastare la solitudine attraverso un intervento attivo della comunità territoriale;
- progetto convivenza anziani: dare una risposta a persone anziane fragili che hanno bisogno di una particolare protezione, sperimentando percorsi assistenziali basati su forme di residenzialità sociali e solidali, integrate nella comunità locale ed in grado di mantenerne condizioni di benessere psico-fisico; è indispensabile trovare una soluzione che possa garantire continuità nello stile di vita e identità preservandone relazioni, abitudini, percezioni, capacità ed emozioni, per le persone che non possono continuare a vivere presso la propria abitazione;
- RSA: garantire parità di accesso a tutti, garantendo allo stesso tempo un grande risparmio per le famiglie con anziani non autosufficienti;
- estendere tutti i progetti sull'intero territorio toscano e nazionale, valutando le diverse esigenze incontrate nelle varie aree geografiche, per proporzionare più efficientemente ed efficacemente l'offerta qualificata alla domanda reale e dinamica dell'utenza “popolazione anziana”, sia che essa viva in famiglia, che in solitudine;
- dare sicuramente la priorità alla migliore gestione delle RSA, rendendo così più fruibile ed accessibile ciò che già esiste come sistema;
- promuovere le stesse politiche sociali e socio-sanitarie oltre il livello regionale, in termini di equità, responsabilità, sostenibilità economica, sviluppo e innovazione.

Maria Chiara Dell’Amico
Biologa molecolare e Project manager 

18 maggio 2015
© Riproduzione riservata

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