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Osteopati. Quanta solerzia e quanta confusione

di Gianni Melotti

17 LUG - Gentile Direttore,
lo confesso, ci ero cascato anch'io! Ma quando ho letto l'articolo pubblicato su QS su quello che veniva annunciato essere un nuovo emendamento al ddl 1324, per istituire la figura dell’osteopata, qualcosa non mi tornava.
 
Si tratta infatti dello stesso testo presentato dalla De Biasi il 12 novembre 2014, ancora prima degli ammiccamenti del Ministro Lorenzin ai c.d. osteopati italiani in congresso e nemmeno, come è evidente, in sintonia alla presa di posizione della Conferenza dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie del 10/07/15 visto che l'Università, nel suo essere istituzione a garanzia e tutela della Scienza, afferma chiaramente che non ci sono ancora i presupposti scientifici per l'ingresso nel novero delle "professioni" di osteopati e chiropratici.
 
Archiviata come  un refuso la trasformazione in una novità di un emendamento, vecchio di 9 mesi, vedo che fra i tanti che hanno abboccato non è mancato chi ne ha approfittato per farsi un suo personale spot pubblicitario per far emergere la sua formazione sulla miriade di scuole e scuolette in osteopatia, tutte private,  aperte a chiunque, il cui scopo precipuo non credo sia solo quello di avere alle spalle una solida base scientifica.
 
Comunque sia, sulla materia, anche la politica ci ha messo del suo e così, dopo avere smembrato il ddl 1324 per renderne più agevole l’iter e arrivare finalmente a riformare gli ordini per le professioni sanitarie, lo ha ingolfato con emendamenti che non c'entrano niente e che hanno avuto come unico risultato quello di tenere al palo il provvedimento.  E, francamente, poco mi importa se la responsabilità di questa voglia di sanare, chi attualmente esercita abusivamente, viene dal Ministero della Salute, o dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato, perchè lo si vedrà al momento del voto.
 
Ma la confusione più grande regna tra gli stessi addetti ai lavori pronti si a non farsi scappare l’occasione ma, nel contempo, preoccupati perché, se la formazione fosse portata in università, verrebbe meno proprio il giro d’affari dei corsi oggi aperti a chiunque, dalla massaia di Voghera, al laureato in SM, a Mft “di varia provenienza” o a figure d'anteguerra come il Mcb che, una volta regolamentata la materia, ne sono certo, chiederanno l’equiparazione dei titoli con la salvaguardia del pregresso.
 
Non vanno meglio le cose nemmeno se si guarda a cosa questi  intendano per riconoscimento dell’osteopatia. C’è chi vorrebbe essere “operatore di interesse sanitario", chi vorrebbe essere operatore di medicina complementare alternativa (Cam) e chi sogna un futuro di professione sanitaria alla pari del medico.
 
Per ora tante belle idee e ancora molta confusione, ma altrettanta caparbietà, anche politica, per raggiungere l’obiettivo. Ne è prova anche il recente ddl sulla concorrenza dove, grazie al con il solito assalto alla diligenza degli emendamenti, viene fuori una bella richiesta per "attribuire competenze ai praticanti l'osteopatia." Il tutto in barba alle osservazioni che arrivano dal mondo accademico.
 
Peccato che non ci sia una energia simile anche per le professioni sanitarie esistenti che aspettano da decenni di essere almeno valorizzate. Ma quest’idea non sembra godere dei giusti auspici dei nostri politici le cui buone intenzioni si sciolgono come neve al sole al sole. E quest’anno fa tanto caldo.
 
Tornando al tema in esame, siamo forse troppo "italiani" per fare banalmente quanto ha dichiarato il Ministero della Salute in risposta all'interrogazione della Binetti sull’osteopatia e cioè che “per evitare i possibili abusi della professione medica” si assicura che questo Dicastero è quanto mai vigile rispetto a tale problematica e si propone sempre, per quanto possibile, come parte attiva nel contrasto agli illeciti dei soggetti non autorizzati all’esercizio delle professioni sanitarie, attivando il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute per lo svolgimento dei controlli ad esso deputati. In caso di accertato esercizio abusivo, viene immediatamente investita della questione l’Autorità Giudiziaria."?
Gianni Melotti 
Fisioterapista

17 luglio 2015
© Riproduzione riservata

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