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Scuole di specializzazione. Fisica medica ancora al palo

di Domenico Lizio

20 NOV - Gentile Direttore,
la formazione dei futuri fisici medici è un punto essenziale per la nostra Associazione. Nell’ultimo anno, le scuole di specializzazione in fisica medica hanno subito un’importante riforma sulla durata legale, comportando l’instaurazione di un nuovo piano di studi ridotto a tre anni anziché quattro. Infatti il Decreto Ministeriale 68 del 04 Febbraio 2015, emanato dal Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca in concerto con il Ministero della Salute, modifica il precedente (DM Agosto 2005) inserendo anche la Scuola di Specializzazione di Fisica Medica (non medica) tra le altre specialità mediche destinatarie al riassetto.
 
Ad oggi, le scuole hanno attivato il nuovo piano di studi consentendo agli studenti di poter optare per la riduzione di un anno della durata del loro percorso formativo.
L’ingresso della nostra scuola insieme alle scuole ad accesso medico, faceva ben sperare sulla equiparazione in toto degli specializzandi non medici ai medici e cioè sulla possibilità di ottenere dei contratti di formazione, forti della sentenza del Consiglio di Stato del 17 Dicembre 2013.
 
A giugno del 2015, dopo un anno e mezzo dalla sentenza, il Commissario ad acta decreta la determinazione del contingente globale di specialisti biologi, chimici, e fisici da formare per tipologia di specializzazione relativamente alla regione Veneto (regione di appartenenza dei ricorrenti) però ha ritenuto di escludere il riconoscimento di una borsa di studio per mancanza di risorse finanziarie.
Parallelamente ai lavori del Commissario ad acta, il 7 Maggio 2015 viene sancito dalla Conferenza Stato-Regioni “l’Accordo per la determinazione del fabbisogno di medici specialisti da formare per il triennio accademico 2014/2017 e del fabbisogno di specialisti non medici”. Dalle tabelle allegate allo schema di accordo, si evince un fabbisogno di 89 fisici per l’A.A. 2014/15, 89 per l’A.A. 2015/16 e infine di 88 fisici per l’A.A. 2016/17 ottemperando alla normativa vigente.
 
Fin qui, tutto sembrava far sperare nell’immediata pubblicazione dei bandi di accesso alle scuole ed invece, purtroppo, tutto rimane fermo in attesa di una nota ministeriale che consenta di emanarli. Ciò è dovuto, principalmente, al recupero di risorse finanziarie al fine di procedere alla stipula dei contratti di formazione.
Se il blocco dei bandi per le Scuole di Specializzazione non mediche dovesse protrarsi ancora a lungo sarebbe una sconfitta per l'intero Ssn.
 
Le Scuole di Specializzazione in Fisica Medica sono il fondamento su cui è costruito il nostro sistema. Ricerca, industria e assistenza. Senza le Scuole si rischia di mandare ad estinzione, in pochi anni, la figura dello specialista in fisica medica.
Nel sistema sanitario è necessaria una stretta collaborazione e complementarietà di figure professionali differenti pertanto alle competenze e responsabilità cliniche degli specialisti dell’area radiologica è associato il ruolo dello specialista in fisica medica (fisico medico).
Gli interventi principali ma non esaustivi del fisico medico quale professionista sanitario sono, al fine della radioprotezione del paziente (dal D. Lgs. 187/00), in fase di revisione attraverso il recepimento della Direttiva Euratom del Consiglio del 5 dicembre 2013 n. 59/2013 che ogni stato membro ha l’obbligo di recepire entro il 6 febbraio 2018. Quest'ultima dedica un intero capo alle applicazioni mediche delle radiazioni ionizzanti e un articolo recita puntualmente quali siano le attribuzioni del fisico specialista in fisica medica.
La responsabilità della dosimetria, elemento cardine di ogni processo di ottimizzazione in radioprotezione, attribuisce al fisico specialista in fisica medica il ruolo di “dose manager” gestore della dose.
 
Inoltre, anche il Regolamento degli Standard Ospedalieri del Patto per la Salute, Decreto Ministero della Salute 2 Aprile 2015 n. 70 (G.U. n. 127 del 04 Giugno 2015) prevede la necessità dell'esistenza tra le varie strutture anche quelle di Fisica Sanitaria, con un bacino d'urgenza pari a quello delle strutture di Radioterapia Oncologica o di Medicina Nucleare (da un minimo di 0,6 ad un massimo di 1,2 strutture per milione di abitanti).
Non si può prescindere da una continua formazione di neo specialisti in fisica medica al pari di tutte le altre figure dirigenziali del ruolo sanitario del Ssn.
 
Pochi giorni fa arriva la notizia dell'approvazione da parte del Governo di un ordine del giorno presentato dai senatori Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR) e Andrea Mandelli (FI), che propone l'equiparazione contrattuale per tutti gli specializzandi di area sanitaria. Come fisici medici, accogliamo la novità con favore e mi unisco all'appello del collega Rappresentante degli Specializzandi in Farmacia Ospedaliera, Roberto Langella, alla Commissione e a tutte le forze politiche affinché si possa continuare a formare nuovi specialisti dell'intera area sanitaria non medica, equiparandoli ai colleghi medici aventi i contratti di formazione previsti per legge ed esorcizzando così lo spettro dell'estinzione delle figure professionali non mediche.
I miei migliori saluti.
 
Domenico Lizio
Rappresentante Nazionale Specializzandi Aifm (Associazione Italiana di Fisica Medica)

20 novembre 2015
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