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Medici e infermieri non sono mai stati in luna di miele

di Luca Sinibaldi

23 DIC - Gentile Direttore,
mi trovo non del tutto d’accordo, per quella che è la mia esperienza diretta e venticinquennale di infermiere, con quanto lei esprime nel suo commento pubblicato ieri dove, a proposito della diatriba tra medici e infermieri scrive…“penso che i medici, al di là delle paure, nel loro luogo di lavoro cerchino sempre la collaborazione alla pari”…Al contempo, leggendo quanto riportato nell’articoloComma 566. Medici e infermieri di nuovo ai ferri corti. Ipasvi: “Dalla Fnomceo una inutile polemica”, mi chiedo: ma perché...”di nuovo”, quando mai sono stati in luna di miele? Forse lo sono stati per fingere di essere unitariamente interessati a salvaguardare il SSN? Ma a noi infermieri alla fine, ci interessa ancora un SSN che ci demansiona sistematicamente?
 
Perché, è vero sì che il demansionamento parte, come peccato originale, da un articolo del Codice Deontologico attraverso il quale la Federazione dei Collegi Infermieri (costituita nel suo direttivo quasi esclusivamente da Dirigenti aziendali, Cattedratici e Senatori) ci ha schiacciati all'interno del sistema aziendalistico ma è anche vero che i primi diretti fruitori di questo demansionamento sono i medici, i quali vedono inalterata, come categoria, la loro pregnanza sia gestionale sia numerica all'interno del mondo sanitario grazie alla continua azione "tappa buchi" che svolgono gli Infermieri italiani.
 
Immaginate per un momento che un governo e il suo ministero della sanità decidano (pari risorse) di ampliare finalmente lo spazio funzionale (così come decreterebbero il profilo e un vecchio decreto del 1994) di ogni singolo infermiere per farne un professionista autonomo, intellettuale, capace di decidere e scegliere come pianificare e con quanta risorsa, gli interventi assistenziali sui pazienti, nel rispetto della multidisciplinarietà. Secondo voi, che cosa accadrebbe ad esempio negli ospedali italiani? Vedreste più un infermiere che segue il medico in visita per prenotare gli appuntamenti per le diagnostiche? Vedreste più l'Infermiere imboscato negli ambulatori che apre la porta e dice: "Signor Rossi? Prego, mi consegni la sua impegnativa, il medico l'aspetta lì, seduto dietro la scrivania" ecc. ecc.
 
Ora, qualcuno intervenga pure a dire che i medici non sono tutti così, sono tutti bravi, non se ne approfittano mai degli infermieri per fargli fare i loro galoppini amministrativi…  Vogliamo poi provare ad immaginarci, per esempio, che cosa accadrebbe se il corso di laurea in Scienze Infermieristiche avesse un rettorato di profilo infermieristico, docenti Infermieri, tutor adeguati e una sua autonoma linea di finanziamento da parte del Ministero della Pubblica Istruzione? Immaginiamocelo...ed immaginiamoci come forse una Chersevani si snoderebbe l 'articolazione della mandibola per gridare che quei soldi sono prima un diritto dei medici e che non possono essere sprecati per un percorso di laurea minore e tutt'al più aggregato!
 
Luca Sinibaldi
Infermiere

23 dicembre 2015
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