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Medici fiscali. È ora che siano stabilizzati

di Associazione medici fiscali

03 GEN - Gentile Direttore,
può apparire un paradosso per i non addetti, ma la realtà lavorativa dei 1.250 medici di controllo dell’Inps, professionisti con un’età media di circa 50 anni, è uno stato di assoluto precariato che persiste dalla nascita della medicina fiscale in Italia. Nel 1996 vennero istituite le cosiddette liste speciali, dalle quali attingere i sanitari preposti all’attività di controllo sui lavoratori del settore privato assenti per malattia, ma contestualmente furono stabilite tali e tante incompatibilità da impedire di fatto ai medici fiscali non soltanto di poter rivestire altri incarichi, ma anche di poter frequentare le scuole di specialità.
 
La scarsa conoscenza della disciplina della medicina fiscale può indurre a rendere invisa la figura del medico che opera in questa attività, erroneamente ritenuto un controllore dell’assenteismo anziché coadiutore della salute. L’effettivo compito svolto è molto più complesso, fondato in primis sulla tutela del lavoratore in malattia e sulla salvaguardia degli interessi della comunità. Può essere utile ricordare a proposito che le indennità di malattia risarcite dall’Inps gravano sull’intera collettività e l’individuazione di chi le percepisce senza averne diritto si traduce in un notevole risparmio erariale.
 
In tale contesto è facilmente intuibile l’entità del danno provocato ai sanitari ed anche ai comuni cittadini dalla decisione unilaterale presa dai dirigenti Inps di azzerare la richiesta delle visite di controllo d’ufficio, a partire dal primo maggio del 2013. Nonostante il tempo trascorso, è ancora dolorosamente vivo il ricordo di quei giorni nei quali le notizie si rincorrevano, venivano confermate, smentite, fino al raggiungimento della certezza della veridicità di quella che appariva come una beffa crudele, in quanto prospettata nel giorno della festa dei lavoratori. Le iniziali sensazioni di sbigottimento, incertezza, impotenza ed incredulità dei medici furono rapidamente sostituite dalla determinazione volta a riottenere il lavoro, un diritto fondamentale dell’uomo, sancito dalla Costituzione italiana.
 
A quel periodo di oscurità totale per i medici coinvolti, seguì uno spiraglio di apertura da parte dell’Inps, con la ripresa dei controlli, purtroppo con una percentuale di visite assegnate intorno all’1% rispetto all’attività precedentemente svolta e con una iniqua distribuzione delle stesse nelle diverse aree geografiche, circostanze queste immutate alla data odierna.
L’Ente Previdenziale giustificava il proprio operato adducendo come motivazione i tagli imposti dalla spending review, dimenticando che la spesa prevista per la medicina fiscale era sempre risultata tra quelle ritenute necessarie.
 
Di fronte all’assoluta indifferenza dell’INPS nei confronti della situazione dei propri medici di lista, costretti ad una reperibilità giornaliera gratuita raramente gratificata dall’assegnazione delle visite ed impossibilitati allo svolgimento di altri lavori, è stato profuso un grande impegno da parte di tutti i protagonisti  coinvolti a vario titolo nella medicina fiscale per conciliare le diverse opinioni, grazie alla mediazione della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, che ha ritenuto opportuno intervenire a tutela dei diritti dei propri iscritti.
 
È frutto di questa condivisione, che può definirsi storica, il documento redatto dalla Fnomceo ed inviato al Presidente dell’Inps Tito Boeri, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti ed al Ministro per la Semplificazione e per la pubblica Amministrazione Marianna Madia. La Presidente Chersevani nella sua lettera ribadisce la necessità di attuazione del decreto sul cosiddetto Polo Unico della Medicina Fiscale, che attribuisce all’Inps i controlli sui lavoratori in malattia dei settori privato e pubblico e chiede la stabilizzazione lavorativa per l’intera categoria dei medici di controllo, in grave sofferenza da quasi trenta mesi.
 
L’auspicio è che l’alleanza raggiunta tra le diverse forze possa continuare nel tempo, a garanzia dei diritti dei lavoratori e della dignità professionale dei medici di controllo.
 
ANMEFI - Associazione medici fiscali

03 gennaio 2016
© Riproduzione riservata

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