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Infermieri e maltrattamenti. Le proposte dell’Ipasvi di Firenze

di Danilo Massai

24 FEB - Gentile direttore,
la cronaca ci pone con urgenza il problema della governance in qualità dell' assistenza agli anziani e alle persone con fragilità e altre abilità. La violenza è una reazione compulsiva a emozioni negative che scaturiscono in organizzazioni ad alto rischio per tipologia di utenza molto complessa: il carico assistenziale può infatti portare a sindromi con disturbi del comportamento negli stessi operatori.
 
La violenza trova terreno fertile in organizzazioni e gestioni inadeguate, che pongono al centro la burocrazia amministrativa rispetto ai processi assistenziali.
La violenza esplode con maggiore frequenza se il personale ha contratti di lavoro pessimi, senza formazione, e se viene gestito come un oggetto in un sistema precario e marginalizzante.
 
Il Collegio degli Infermieri di Firenze pone alla vostra attenzione la necessità di affrontare in modalità strutturate il Sistema di assistenza nelle strutture socio sanitarie, con l’obbiettivo di assicurare qualità di vita e sicurezza, creando climi ambientali etici con alte capacità socio assistenziali in forte integrazione con la comunità.
Bisogna evitare di avvalersi solo dell’opera della magistratura e ancor più di governare un’area assistenziale complessa tramite azioni di sola repressione.
 
Poniamo alla vostra attenzione la necessità di istituire un Tavolo Tematico per:
- Ridefinire le politiche di governo dell'area assistenziale socio-sanitaria, dando realtà al concetto di Reti di servizi e di permeabilità con la comunità.
- Passare da strutture chiuse di contenimento a servizi aperti alle potenzialità delle comunità che, a vario titolo, possono favorire in primis la qualità di vita.
- Offrire Assistenza anziani ed alle persone con altre abilità chiede passione, prossimità, assertività, risorse che in strutture “a nido” si esauriscono velocemente.
 
Proponiamo quindi di:
- Rivalutare l’esternalizzazione estrema dell’area socio sanitaria.
- Ridefinire le regole di accreditamento delle Cooperative di servizi, entrando in profondità degli elementi strutturali della sicurezza e qualità offerta.
- Ridefinire gli elementi costitutivi dei capitolati di gara e il ricorso al massimo ribasso, anticamera di modelli e climi ad alto rischio.
- Ridefinire il Sistema di Sorveglianza delle Aziende Sanitarie con penalità ai dirigenti su criticità rilevate da un Audit periodico e condotto da soggetti terzi.
- Definire il livello di professionalità del personale, sia laureato che qualificato, istituendo apposito sistema di accreditamento professionale e ricertificazione periodica.
- Estrapolare i professionisti e il personale qualificato dai capitolati di gara, affidando l’Area Assistenza a Studi Professionali infermieristici, in modo da garantire specifiche capacità di programmazione e pianificazione dell’assistenza, togliendo il sistema socio-sanitario dalla marginalità e ponendolo in un sistema ad alta innovazione e flessibilità organizzativa -professionale basato sui valori etici includenti le comunità.
- Ridefinire il ruolo dei Medici di Medicina Generale: se sono responsabili del piano di cure debbono impostarlo, monitorarlo e tenerlo nella massima qualità-sicurezza. Altrimenti identificare alternative.
- Porre in Rete le Strutture Assistenziali per caratteristiche ed assicurare un management pubblico di rete, superando le organizzazioni a nido, affidandolo ad infermieri in possesso di Alta Qualificazione.
- Implementare modelli organizzativi nei quali gli infermieri hanno responsabilità sulle 24 ore, disponendo piattaforme a rete geografica delle strutture nelle quali agiscono per assicurare pianificazione obbligatoria dell’assistenza.
 
Il Contributo che il Collegio degli Infermieri può dare, in sinergia con la Politica e in collaborazione con il sistema gestionale è il seguente:
- Collaborare al Piano di Revisione e sviluppo dell’area socio sanitaria: nuovi modelli e nuovi approcci per un’assistenza sostenibile e di sicurezza; per passare da monostrutture a Reti di servizi gestite da infermieri.
- Proporre e gestire il sistema accreditamento dei professionisti, con la disponibilità di un data base che tenga in evidenza le qualità e livelli professionali.
- Proporre e gestire la formazione e la certificazione delle competenze dei professionisti con disposizione di un porfolio competenze, sia per i dirigenti e coordinatori che per laureati e qualifiche.
- Condurre Audit di sorveglianza e verifiche, disponendo un sistema premiante che valorizzi comportamenti di qualità e qualora necessario adottare provvedimenti disciplinari ai professionisti.
 
Concludiamo affermando che il sistema assistenziale della Toscana, seppur buono, ha necessità di revisione e innovazione e ciò può essere realizzato con professionisti ri-motivati e posti su Reti accreditate con rigore.
È il momento di passare dagli accreditamenti burocratici a quelli che misurano affidabilità, capacità, etica oltre la buona amministrazione.
 
Scriviamo questa lettera aperta per offrire il nostro contributo, peraltro dovuto per mandato istituzionale, in quanto Ente Pubblico tenuto a vigilare sui professionisti per la sicurezza e qualità dell'assistenza ai cittadini.
 
Gli Infermieri chiedono di essere posti nelle condizioni di adempiere alle loro responsabilità con trasparenza e cooperazione istituzionale.
 
Con l’auspicio che in Toscana il sistema di tutele degli anziani e di tutte le persone con altre abilità sia al centro delle strategie politiche e gestionali, porgiamo cordiali saluti,
 
Danilo Massai
Presidente Collegio Ipasvi Firenze

24 febbraio 2016
© Riproduzione riservata

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