Osteopati dicono no a “scorciatoie” sulla verifica dei titoli
di Luigi Ciullo
24 MAG -
Gentile direttore,
è imminente l’inizio della discussione nei due rami del Parlamento in merito alla definizione della figura sanitaria di osteopata. Domani è previsto il primo voto. Leggiamo alcuni emendamenti dell’opposizione volti ad anticipare i temi della sanatoria dei titoli di studio in osteopatia, come acquisiti precedentemente all’approvazione della normativa.
Ci chiediamo con l’umiltà dei profani delle prassi parlamentari se gli autori delle stesse proposte abbiano adeguatamente considerato il testo del DDL laddove si demanda la verifica dei titoli equipollenti al trimestre successivo all’approvazione della legge. Ovvero, dopo le valutazioni degli Organi superiori della Sanità e dell’Università, e dopo la verifica dei requisiti degli Istituti accreditanti nel settore della Medicina osteopatica.
Non potendo dare risposta a questa domanda, in qualità di formatori presso l’Istituto italiano autorizzato dal MIUR per l’insegnamento della medesima disciplina, intendiamo prendere le distanze da ogni tentativo fuori tempo e fuori luogo, volto a prefigurare sanatorie indistinte per tutti gli osteopati sedicenti in Italia.
Riteniamo che gli emendamenti presentati non giovino alla Sanità, né tanto meno alla causa degli osteopati professionisti. Per altro, nei testi delle stesse proposte non paiono corretti i riferimenti ai Rapporti O.M.S. per quanto riguarda le attività proprie dell’osteopata, né la considerazione delle competenze adeguate per quanto attiene al generico riconoscimento dei “titoli pregressi”.
Siamo stati ingiustamente accusati di voler beneficiare di un percorso preferenziale, secondo una logica clientelare che non appartiene alla nostra cultura. A dimostrazione del contrario, ci auguriamo che il legislatore rigetti tali emendamenti, esprimendo un segnale coerente alla prospettiva di criteri tracciabili e rigorosi per l’accertamento dei requisiti professionali: opzione in favore della trasparenza e dell’ufficialità degli studi; garanzia della più congrua funzione sanitaria, interdisciplinare e preventiva dei neo-professionisti da abilitarsi.
Luigi Ciullo
P. Comitato scientifico e Comitato per la didattica I.E.M.O. Genova
24 maggio 2016
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