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Vista e diabete. Più salute e più risparmi se si potenziano gli screening sul territoriale

di Danilo Mazzacane

14 NOV - Gentile Direttore,
è ormai di comune conoscenza che la malattia diabetica ha assunto una espansione di tipo epidemico a livello mondiale. Sono anche note le complicazioni che può comportare a livello oculare con l’insorgere della retinopatia diabetica. In Italia la retinopatia diabetica rappresenta la prima causa di cecità legale, con le relative conseguenze anche per il sistema sociale che deve farsi carico della derivante disabilità degli sfortunati pazienti diabetici.

La rete costituita dagli oculisti ambulatoriali territoriali, che si caratterizza per l’elevato flusso di affluenza di pazienti, ha assunto recentemente maggiore valenza per la necessità da parte del Sistema Sanitario Nazionale di deospedalizzare coloro che sono affetti da malattie croniche come il diabete mellito.

Non è di raro riscontro che sia proprio l’oculista ambulatoriale territoriale a formulare la diagnosi di diabete mellito esaminando il fondo oculare nel corso di una visita oculistica che aveva come scopo quello della presunta prescrizione di lenti correttive per un deficit visivo.

Pertanto la società scientifica Goal (Gruppo Oculisti Ambulatoriali Liberi), in occasione della giornata mondiale del diabete (Eye on diabetes, 14 novembre) ritiene utile incrementare l’attività di screening a livello territoriale, sia con una più stretta collaborazione con i centri di diabetologia utilizzando gli strumenti della telemedicina, sia nel contempo agendo con una sinergia di percorso con i centri oculistici ospedalieri per la gestione dei casi complessi.

Sono già realtà in Italia alcune strutture poliambulatoriali territoriali ove viene offerta ai pazienti diabetici la possibilità di eseguire sia la diagnostica che la terapia della retinopatia diabetica senza dover ricorrere alle strutture ospedaliere già sovraccariche di lavoro.

Una adeguata organizzazione dell’oculistica territoriale, supportata da opportuna strumentazione, potrebbe permettere agli oculisti ambulatoriali di ovviare anche alla mancata osservanza dei tempi di follow previsti per i pazienti, come evidenziato dall’articolo pubblicato su Jama Oftalmology da Cynthia Owsley e colleghi della University of Alabama di Birmingham.

Quanto proposto potrebbe contribuire non solo ad una più rapida diagnosi e terapia della retinopatia diabetica, ma anche a ridurre le cause invalidanti per i pazienti, con un impegno di spesa significativamente ridotto per il sistema socio-sanitario italiano.

Danilo Mazzacane
Segretario Goal


14 novembre 2016
© Riproduzione riservata

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