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Marazziti tuteli anche il lavoro dei massofisioterapisti

di SIMMAS-CEM-AIMTES

08 OTT - Gentile direttore,
le sigle unite SIMMAS-CEM-AIMTES colgono l’occasione offerta dall’On. Marazziti, il quale si è reso disponibile “per un’apertura al dialogo con tutti”, come apparso su Quotidiano Sanità lo scorso 5 ottobre 2017. On. Marazziti, vogliamo pensare che in “quei tutti” siano inclusi anche i massofisioterapisti che di certo non sono una nuova professione sanitaria, né tanto meno figli di un Dio minore da dimenticare.

Tutti i cittadini sanno, che l'area riabilitativa non è pertinenza e monopolio di un’unica figura. Quotidianamente, nelle varie realtà lavorative dell’ambito riabilitativo, operano: massofisioterapisti, terapisti della riabilitazione, fisiokinesiterapisti, tecnici fisioterapisti della riabilitazione. Tutte figure prive di una laurea ma legittimate ad operare in quanto formate a seguito di leggi statali. Deve cessare il pregiudizio secondo il quale: in assenza di una laurea non si possa esercitare una professione sanitaria.

Lei, On. Marazziti, comprende benissimo che i diritti acquisiti non possono essere calpestati da alcuna aberrante accusa di abusivismo perpetrata, spesso e volentieri, da soggetti ignavi e privi di scrupoli.

Come del resto sarebbe inspiegabile l’esclusione dei massofisioterapisti dal DDL Lorenzin. Rimarchiamo che quella dei massofisioterapisti, per la Cassazione penale- sentenza del 21/12/2015, n. 50063- è una professione sanitaria e l'eventuale abuso è punito ai sensi dell'art.348 del codice penale.
Pertanto accusare i massofisioterapisti di essere degli abusivi è pura follia, oltre che innegabile ignoranza. Anche perché, Onorevole Marazziti, gli abusivi si nascondono o rimangono nascosti, mentre noi siamo qui a scriverLe senza timori. Pertanto, riteniamo appropriato che l’art.9 del DDL Lorenzin si soffermi a riflettere e riconsiderare la posizione dei massofisioterapisti senza ambiguità e disparità di trattamento.
 
E questo perché, Onorevole Marazziti, siamo certi del fatto che le sono giunte numerosissime istanze via mail, da parte di colleghi desiderosi di chiarire definitivamente le questioni che ci riguardano. Ora sta a Lei a dimostrarci - se realmente è di parola, quando sostiene di essere aperto al dialogo con tutti- di passare dalle parole ai fatti. Le chiediamo la Sua disponibilità ad un ultimo ritocco al DDL inserendo una norma di salvaguardia che tuteli il diritto al lavoro del massofisioterapista e ne rispetti la dignità e l’identità professionale. Noi - sigle unite- rimaniamo fiduciosi di un Suo gradito intervento in tal senso.
 
SIMMAS-CEM-AIMTES

08 ottobre 2017
© Riproduzione riservata

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