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Linee guida anche per i diritti sanitari delle persone Lgbt

di Manlio Converti

31 OTT - Gentile Direttore,
le Società Scientifiche e il Ministero della Sanità stanno impazzendo per dare luogo pragmaticamente alle Linee Guida, ma nessuno di loro si preoccupa minimamente di citare le persone Lgbt (che oscillano tra il 5 e il 10% della popolazione italiana). Ben diverso è il discorso negli USA, dove grazie alla GLMA (associazione di medici Lgbt), sono ben 11 le organizzazioni scientifiche e sindacali americane, che nel 2017 hanno scritto nel proprio Statuto in modo organico sulla questione Relazione Medico Paziente Lgbt, entrando ognuno nel proprio specifico.
 
Medici di Famiglia, Pediatri, Psichiatri, Medici del Pronto Soccorso, Ginecologi, e l’equivalente dei nostri Sindacati medici e di associazioni come Medicina Democratica, ma anche Psicologi, Infermieri e Ostetriche americane, hanno attivamente scritto sulla questione dei Diritti Sanitari delle persone LGBT, nell’intero ciclo di vita, dalla nascita al fine vita.
 
E' impossibile chiedere che in Italia il CCNL includa il diritto al Coming Out del personale sanitario e il dovere al contrasto attivo all'omofobia e alla transfobia sanitaria, è troppo?
 
E’ troppo chiedere che le Società Scientifiche e i Sindacati supportino in modo esplicito i diritti delle persone LGBT ad una Medicina di Genere Lgbt consapevole e positiva?
Ottenere che la SIP aderisca alla nota WPA 2016 sulle persone LGBT è impossibile?
Scrivere Linee Guida sulla Relazione Medico Paziente Lgbt è una sfida impensabile?
Ottenere che le Facoltà Sanitarie insegnino regolarmente la Medicina di Genere Lgbt e che ci sia ricerca scientifica nel merito?
E’ troppo chiedere al SSN di eliminare ogni rifermento all’omosessualità o all’orientamento sessuale come patologia psichiatrica?

Ecco riassunti gli interventi più importanti, che spero i colleghi e i decisori leggano attentamente per iniziare a copiarle anche in Italia:
 
· E’ stato sottolineato nell’unico programma di Prevenzione Pubblico esistente negli USA, quello contro il Tabagismo, che la componente LGBT, insieme alle altre minoranze americane, sono particolarmente a rischio e necessitano di programmi specifici di sensibilizzazione.
 
· I Pediatri sottolineano i danni dei maltrattamenti su base sessuale, mostrando la bibliografia essenziale che evidenzia come un tasso di 59-65% di adolescenti Lgbt riferiscano di essere stati oggetto di violenze verbali, di cui 25% hanno subito violenza fisica liev e 42% violenze fisiche e sessuali gravi sulla base del loro orientamento sessuale.
 
· Dopo decenni in cui la GLMA lavora sulla sensibilizzazione, gli studi mostrano che l’8% dei professori universitari di medicina è ancora fortemente omofobo e solo il 67% mostra una capacità di accoglienza attiva verso gli studenti Lgbt. Al rovescio, il 70% degli studenti Lgbt sceglie la propria specializzazione secondo le prospettive di essere o meno accolti serenamente e non sulla base di altri criteri.
 
· L’American College dei Medici (ACP) e l’Associazione Medica Americana (AMA) affermano la volontà di boicottare ogni contratto con ditte che non supportino o che discriminino i diritti civili delle minoranze, tra cui esplicitamente le persone Lgbt.
 
· Sempre la ACP sottolinea che è importante, attraverso specifici fondi, garantire a tutte le minoranza l’accesso agli studi ed al percorso formativo, fino all’assunzione come forza lavoro e a loro volta professori e professionisti in carriera e garantire i percorsi giuridici e le riforme che migliorino il SSN.
 
· Allo stesso modo, sempre la AMA sottolinea l’importanza di aumentare la visibilità e la presenza di forza lavoro sanitaria appartenente alle varie minoranze citate, tra cui quella Lgbt.
 
· Secondo la AMA nonostante la libertà di scelta tra paziente e medico questi non può discriminare sulla base dell’appartenenza a minoranze, citate una ad una, tra cui esplicitamente quella Lgbt. Inoltre la AMA sottolinea l’importanza di informarsi sull’orientamento sessuale dei pazienti per procedere in modo più corretto ed adeguato a supportare i loro bisogni sociali, psicologici e sanitari.
 
· Sempre la AMA sottolinea l’importanza di garantire e supportare programmi di ricerca ed educativi sulla Medicina di Genere Lgbt e sulla Relazione Medico Paziente Lgbt, sul contrasto attivo all’omofobia sanitaria e sociale, specificandole tra le forme di maltrattamento che vanno evitate e bandite.
 
· La Associazione degli Psicologi sottolinea come il supporto di familiari e istituzioni scolastiche possano essere implementate per garantire la salute degli adolescenti Lgbt attraverso programmi di formazione e prevenzione.
 
· La Associazione di Medicina Pubblica (APHA) (quella che somiglia un po’ alla nostra Medicina Democratica) sottolinea che la transfobia e l’omofobia, pubblica e sanitaria, causano un aumento significativo di spesa e supporta investimenti verso la ricerca specifica nella Medicina di Genere Lgbt, in modo anche da distinguere correttamente tra persone transessuali ed omosessuali.
 
· Sempre la APHA sottolinea la necessità di ripristinare o creare siti di comunicazione sanitaria sulle persone Lgbt, attualmente cancellate dal Presidente Trump.
 
Manlio Converti
Psichiatra e Attivista Lgbt

31 ottobre 2017
© Riproduzione riservata

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