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Il Ssn, una periferia di questo strano paese

di Aldo Grasselli

13 APR - Gentile direttore,
ormai il Ssn fa notizia solo se la questione è di rilevanza penale.  È un segnale da interpretare, che ci dice che il Ssn è una nuova periferia abbandonata del nostro paese. Nella tradizione melodrammatica italiana si pendola da una narrazione appassionata sui valori intrinseci degli “italiani brava gente” alla drammatizzazione dello sfascio morale e della illegalità (Gomorra), alla constatazione passiva dei delitti di genere che stanno mostruosamente moltiplicandosi. 
 
Parimenti il Ssn viene spacciato in blocco come il miglior sistema sanitario del mondo mentre viene percepito dai cittadini  come un muro di gomma che respinge le richieste di cura e come un verminaio dove si ruba a man bassa. 

Negli ultimi anni centinaia di operatori sono stati aggrediti, insultati, violentati ma non è ancora stato detto a chiare lettere che gran parte di questi fenomeni sono figli dei razionamento delle cure, insieme alla disoccupazione, alla esodazione senza pensione, alla mancanza precipitosa di supporti di welfare in concomitanza con invecchiamento e aumento della non autosufficienza,  perché quegli operatori sanitari abbandonati in frontiera rappresentano l’istituzione che nega le cure.   

Se a questo si aggiunge ogni tanto la scoperta di comportamenti criminali di medici, sanitari e amministratori della spesa sanitaria, non ci si può aspettare altro che diffidenza e reattività, disprezzo e generica volontà punitiva indistinta verso le categorie che, pur con mille difficoltà, curano seriamente i pazienti, proteggono la salute collettiva e accudiscono i più deboli.

Scoprire che ci sono medici che hanno fatto il giuramento di Ippocrate ma con molta ipocrisia sono dediti alla più spietata cupidigia indigna e preoccupa.
E gli altri medici e sanitari che invece si fanno giorno e notte il cosiddetto "mazzo" a stipendio fisso (da 9 anni) non ne vogliono più sapere di essere accomunati ai super furbi di tutte le risme e ai luminari ladri. 

È ora di fare chiarezza e pulizia, è tempo di legalità e di repressione dei fenomeni patologici senza dimenticare che se alcuni i medici tradiscono la loro missione e sfruttano i loro pazienti per arricchirsi illegalmente ciò vuole anche dire che i loro finti manager telecomandati dalla politica hanno dormito o hanno spartito il bottino.

Il Ssn è una periferia dimenticata, sotto i riflettori vanno solo le situazioni negative che favoriscono una soluzione finale, demolire per ricostruire, la privatizzazione “perché il privato mica si fa fregare”. 

In questo scenario degradato si rischia di dimenticare le persone pulite, le migliaia di lavoratori che con onestà, diligenza e onore portano avanti la loro missione. Persone che hanno fatto e retto il Ssn per le persone che hanno bisogno del Ssn, che stanno per essere schiacciate sotto le macerie fisiche e morali di un edificio nobile che ha dato asilo a tutti e che oggi non suscita il necessario impegno sociale e politico che imporrebbe l’art. 32 della nostra Costituzione. 

Aldo Grasselli
Presidente FVM


13 aprile 2018
© Riproduzione riservata

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