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Un punto nascita salvato dal personale in sinergia con le donne del territorio. La storia del ‘Veneziale’ di Isernia

di Angela Scungio

26 NOV - Gentile Direttore,
è da circa un anno e mezzo che il nostro reparto, con l’impegno costante di medici, ostetriche e di tutti gli operatori sanitari, sta cercando di attuare innovazioni al fine di assicurare un servizio efficiente e di qualità. Utilizzare le risorse a disposizione convogliandole nelle aree di reale necessità, facendo fronte al progressivo depauperamento del personale sanitario, in parte dovuto a turnover per sopraggiunta anzianità di servizio in parte per cambi di mansioni e/o mobilità.
 
Essere sempre attenti all’appropriatezza dei ricoveri, mettere a punto procedure e protocolli assistenziali, previa ricerca e studio delle linee guida, definire modalità e timing più accurato del parto in rapporto alle condizioni di patologia, una buona gestione delle induzioni al travaglio di parto con un corretto ricorso al taglio cesareo, hanno posto in essere modalità assistenziali che hanno ridotto notevolmente l’approccio medicalizzato non necessario del percorso nascita, implementando sempre di più l’informazione, l’accoglienza e l’umanizzazione del reparto.
 
E’ stata posta particolare attenzione a promuovere interventi volti alla protezione della gravidanza garantendo un’assistenza di base qualificata basata sulla promozione della fisiologia, mantenendo uno stato di attenzione e vigilanza per prevenire il rischio o individuarlo precocemente. Ciò si traduce, molto spesso, in un rapporto assistenziale di 1:1. Un percorso che valorizzi la naturalità dovrà sempre garantire i requisiti di sicurezza nel rispetto delle evidenze scientifiche esistenti in materia.
 
Altro punto di forza della nostra Unità Operativa, nelle sue varie espressioni, è l’aver individuato, rafforzato ed assecondato il desiderio della donna di voler essere sostenuta a vivere liberamente l’esperienza della propria gravidanza, dell’evento nascita e della genitorialità in stretto legame con il territorio di residenza e con la sua cultura, ciò in un contesto generale locale  in cui la sanità pubblica ogni giorno viene mutilata di  presidi e servizi necessari e molto spesso quando sono in piena efficienza. Aumentare la capacità di resilienza delle neo mamme, garantendo a tutte le donne la continuità dell’assistenza con l’integrazione tra ospedale e territorio, rafforzando la collaborazione del Reparto di Ostetricia e Ginecologia del Veneziale con le sedi istituzionali di cura territoriali, ha aumentato il livello di fiducia delle donne verso il nostro punto nascita.
 
Ciò di fatto si traduce in un’attiva  collaborazione con i consultori familiari pubblici e con le associazioni di volontariato e, a tal proposito, va menzionato che sul nostro territorio opera da circa undici anni il Consultorio Familiare “Il Girasole” della Confederazione Nazionale dei Consultori Familiari di Ispirazione Cristiana, a valenza diocesana, un vero e proprio centro di supporto alla persona singola e alla famiglia, ad impostazione multidisciplinare, in cui vengono erogate consulenze professionali totalmente gratuite (di tipo sanitario, psicologico, legale, consulenza etica, consulenza alla coppia, mediazione familiare, consulenza finanziaria) e che si completa con un’azione educativa svolta sul territorio diocesano mediante iniziative culturali di prevenzione, informazione e formazione, in ordine alla salute globale, al benessere della persona, della coppia e della famiglia, a dilemmi etici e morali (scuole, associazioni, parrocchie).
 
Il punto nascita di Isernia collabora, se necessario, con i servizi della salute mentale per la diagnosi, cura ed assistenza della sindrome depressiva post-partum, inoltre attua dimissione protetta nei casi di neomamme sole, straniere e donne che versano in particolari condizioni di povertà e abbandono.
 
A tutt’oggi si può affermare che il punto nascita di Isernia nel 2018 ha superato i punti di debolezza, rafforzando i punti di forza, raggiungendo livelli di performance significativi in termini di:
- Raggiungimento e superamento del numero di 500 parti.
 
- Contenimento del tasso dei Tagli cesarei, come previsto dall’Accordo Stato-Regioni “Linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo”, in cui si definisce un Programma nazionale, articolato in 10 linee di azione, per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo (16/12/2010). A tal proposito va sottolineato il notevole risultato raggiunto nell’anno 2018 con il 10% dei tagli cesarei al 1° figlio e il 20% sui pregressi, presentazioni anomale e quelli praticati in emergenza /urgenza.
 
- Umanizzazione del percorso nascita (“comforts” e posizioni libere per travaglio e parto, “skin to skin”, clampaggio ritardato del cordone, effettuato per lo più dal papà presente in sala parto; donazione del sangue cordonale, “rooming in”, protezione, promozione e sostegno dell’allattamento al seno con divieto assoluto di latte artificiale, se non in casi selezionati dal pediatra.
 
- Facilitazione di accesso delle pazienti ai servizi ambulatoriali (ambulatorio autogestito, servizio autogestito di ecografia ostetrica di I e II livello, cardiotocografia e valutazione ecografica del liquido amniotico (AFI), possibilità di supporto del personale dopo la dimissione della puerpera).
 
- Implementazione del rapporto con il territorio della provincia di Isernia e aree di confine delle altre regioni.
 
- A questo va aggiunta l’intensa attività ginecologica sia come diagnostica ecografica ed endoscopica che come attività chirurgica, con liste di attesa trasparenti.
 
La resilienza, termine mutuato dall’ingegneria meccanica e applicato anche in psicologia, è la caratteristica che ognuno di noi ha, grazie alla quale siamo in grado di vivere situazioni di difficoltà, affrontarle, superarle riuscendo a crescere sempre di più, attingendo a nuove risorse, facendo dei punti di debolezza dei punti di forza. La resilienza è la strategia con cui il personale sanitario e le donne del territorio hanno salvato il punto nascita di Isernia, trasformando elementi di debolezza e criticità stabilizzatesi negli anni, in slanci culturali ed emotivi volti all’”empowerment”.
 
I dirigenti medici del punto nascita di Isernia sono tutti soci AOGOI e ringraziano l’associazione, grande comunità scientifica, per l’affiancamento che è stato sempre loro manifestato nella persona della Presidente dott.ssa Elsa Viora e del Segretario Nazionale Prof. Antonio Chiantera.
 
Dott.ssa Angela Scungio
Dirigente Medico UOS Ost/Gin “F. Veneziale” Isernia
Segretaria Provinciale AOGOI

26 novembre 2018
© Riproduzione riservata

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