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Medici 118. In Sicilia si insiste con i pannicelli caldi, e la precarietà resta infinita

di Emanuele Cosentino

04 GEN - Gentile Direttore,
lascia l’amaro in bocca il D.A. 11.12.2018 dell’Assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza, pubblicato sulla GURS n. 55 del 21.12.18, perché non fa altro che confermare quanto da noi affermato all’inizio della scorsa estate: quando, esitata la revisione della rete ospedaliera regionale (di cui a tutt’oggi non si ha notizia dell’approvazione Agenas) ci si rendeva conto che nessuna considerazione era stata data al Sistema di Emergenza Sanitaria Territoriale – 118 della Sicilia, al fine di garantire le Reti dell’Emergenza.

Infatti, l’Emergenza sanitaria territoriale del 118 necessita da tempo di medici formati all’Emergenza-Urgenza e, a oggi, oltre 140 sono i medici precari nell’EST, con anzianità nel ruolo di diversi anni, alcuni anche 7-8 anni, con formazione specifica per l’Emergenza spesso conseguita individualmente con investimenti emotivi, di tempo ed economici ed il 118 ha bisogno di medici da subito per garantire l’assistenza nel territorio e oltre 170 sono le carenze di medici titolari attuali e altre se ne stanno rapidamente creando in tutte le aziende.

Quindi, su circa 480 medici dell’EST-118 ben 140 sono medici precari che, ormai da anni e a tempo ormai “indeterminato”, garantiscono una funzionalità ad un sistema che, in loro assenza, sarebbe ormai sepolto, non vedendo alcuna soluzione al loro status di precariato.

La progressiva precarizzazione medica del sistema determina una destabilizzazione del sistema pericolosissima per la salute dei cittadini in emergenza, sovraccaricando personale e il sistema stesso.

Inoltre 120 medici dell’Emergenza Sanitaria Territoriale, tra cui anche moltissimi “precari” gestiscono la maggior parte dei Pronto Soccorso delle Aziende Sanitarie Territoriali della Regione Siciliana, a carico del “costosissimo” sistema dell’Emergenza Territoriale.

Infine, le ultime zone carenti bandite dalla Regione Siciliana sono andate in buona parte deserte per la mancanza dei medici di aventi diritto….
 
E allora, smettiamo di inventarci formule complicate, strane alchimie…. foriero di contenziosi, dubbie precedenze, diritti acquisiti o altro. Il D.A. non fa altro che rinviare di altri tre anni una stabilizzazione che è già necessaria oggi; l’inserimento in soprannumero al Corso di Formazione Specifica di Medicina Generale costituisce semplicemente un mezzo per rinviarla ulteriormente.

Le altre regioni che si sono trovate in situazioni simili a quelle della Sicilia hanno provveduto rapidamente a valutare e risolvere il problema del precariato medico del 118 e della necessità delle regioni a garantire il Sistema di Emergenza-Urgenza regionale e con esso i LEA.

L’Emilia Romagna già nel 2014, la Toscana nel 2016 ha stabilizzato i medici con anzianità superiore ai 24 mesi e un corso integrativo di un anno, il Piemonte con la recente L.R. del  17 dicembre 2018, n. 19 stabilizza tutti i medici dell’Emergenza Urgenza con anzianità superiore ai 36 mesi in tutta l’area della convenzionata e la Liguria sta per seguirla.

Inoltre, l’ammissione in sovrannumero al CFSMG determinerebbe un grave squilibrio nel sistema didattico, quasi il doppio diventerebbero i discenti, e numerose sarebbero i contenziosi i partecipanti aventi diritto per il timore di essere scavalcati nelle graduatorie regionali per Assistenza primaria e Continuità Assistenziale.

Lo stesso Corso d’idoneità all’Emergenza Sanitaria Territoriale, indetto per 3 moduli da 25 unità già nel 2017, in itinere presso il CEFPAS, sarebbe già dovuto terminare da qualche mese ma, a causa delle gravi carenze organizzative, manca ancora di tutta la parte pratica e di affiancamento, motivo per cui molti degli stessi corsisti dubitano giustamente della loro scelta, meditando di non accettare un eventuale incarico in Emergenza.

E allora, ammettiamo alla partecipazione delle carenze i medici precari del 118 già dalle prossime, graduandoli per anzianità di servizio prestato e in subordine agli aventi contrattualmente diritto, e nel giro di circa 18 mesi tutti saranno progressivamente stabilizzati senza ledere diritti acquisiti o altro, con soddisfazione e serenità di tutti.
E’ più facile farlo che pensarlo.

Tra l’altro la recente bozza ministeriale in discussione alla Sisac distinguerebbe le aree di Emergenza da quelle della Medicina di famiglia e della Continuità Assistenziale e quindi che ci azzecca il CFSMG?

Purtroppo, ancora una volta le OO.SS. che hanno firmato gli ACCORDI Nazionali e Regionali, vengono scavalcate…Ci sarà un motivo…

Rimaniamo comunque sempre fiduciosi che un incontro in Assessorato chiarisca definitivamente la situazione e i medici precari del 118 possano essere immediatamente stabilizzati.

Emanuele Cosentino
Dirigente nazionale Fismu Est-118
Responsabile Regionale per l’EST-118
Fismu Sicilia


04 gennaio 2019
© Riproduzione riservata

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