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Maschio e femmina li creò...

di Paolo Ianke

14 GIU - Gentile direttore,
non è di scarso rilievo per noi pediatri il documento “Maschio e femmina li creò. Per una via di dialogo sulla questione del gender nell’educazione”, presentato due giorni fa in Vaticano e ancora non firmato dal Papa. Il documento stabilisce che una tautologia abbia valore assoluto e dopo aver stigmatizzato la inesistente Teoria Gender e la contemporaneità in cui viviamo come il male assoluto,  spinge i medici cattolici a non considerare i diritti delle persone Transessuali e Intersessuali.
 
Questo documento segue di pochi mesi la risoluzione della Germania di garantire il terzo sesso anagrafico ai neonati Intersessuali e l'equivalente testo europeo che conforma le linee guida sanitarie alle richieste internazionali delle persone Intersesuali di salvaguardia dei propri genitali alla nascita.

Le persone Intersesuali sono molto numerose,  anche se solo 1/5000 nati ha evidenti difformità dei genitali esterni.

In Italia la pratica di modificare i genitali nei neonati intersessuali, avviene  nonostante il parere contrario delle autorità sanitarie europee ,perché non esiste nessuna risposta ufficiale nel merito e soprattutto perché non esiste nessuna informazione corretta generale, o almeno preparto ai futuri genitori, sulla realtà dei neonati Intersessuali.

Stiamo parlando di 'mutilazioni genitali', cui spesso seguono terapie ormonali.
La Medicina ufficiale usa il termine DSD, ma impone solo nei casi esiziali il ricorso alla chirurgia. Che non è quindi estetica ma necessaria perché alcune condizioni Intersessuali sono pericolose per la vita dei neonati.

Come Pediatra e Medico di Famiglia,  mi sento responsabile in prima linea per la mancanza di informazioni corrette nel merito neanche nelle facoltà sanitarie.
Sarebbe opportuno che anche le principali società pediatriche italiane prendano posizione in merito.

A livello internazionale esiste una sola metanalisi sulla condizione di salute delle persone Intersessuali,  da cui emerge la loro identificazione in tre generi e la difficoltà derivanti per alcuni di essere stati attribuiti al sesso sbagliato rispetto al proprio sentire. Una ulteriore minoranza preferisce la completa neutralità in ogni caso.

Molta Medicina e Psicologia anche solo narrativa ci insegnano la disperazione nello  scoprire che i propri genitori hanno mutilato i propri genitali.

Questa minoranza lo scopre quando l'evoluzione in adolescenza del corpo non è adeguata rispetto alle attese oppure quando da bambini o adolescenti iniziano a soffrire pensando di essere transgender. L'orrore della scoperta di avere avuto, anche se malformati, i genitali desiderati e che sono stati i genitori a mutilarli per sempre, porta alcuni di loro al suicidio. 

Come medico di famiglia e pediatra chiedo alle istituzioni sanitarie di adeguarsi ufficialmente al più presto alla normativa tedesca ed europea, garantita ormai anche dalla legge sulla Medicina di Genere.
Come uomo e come cristiano chiedo invece al Santo Padre di negare la firma a quel documento oggettivamente disumano e antiscientifico. 

Paolo Ianke 
Medico di Famiglia 
Pediatra 
Socio Amigay 

 

14 giugno 2019
© Riproduzione riservata

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