Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Giovedì 25 APRILE 2024
Lettere al direttore
segui quotidianosanita.it

Fare più in medicina generale non significa fare meglio

di Massimo Calisi

05 DIC - Gentile Direttore,
non si diventa un grande Clinico se si è travolti dall'ondata di intellettuali da operetta, quelli che affermano che il medico di famiglia deve andare oltre la Clinica stessa, oltre il Generalismo, oltre che occuparsi della Persona, che il medico di famiglia debba aggiungere un altro lavoro, che la fiducia della utenza non è solo per la attività intellettuale del medico ma per lo strumentino di telemedicina con dati da inviare a uno specialista refertante che non ha bisogno di incontrare né di visitare il paziente.
 
Basta avere una sonda in mano e il medico di medicina generale sarà il desiderato medico dei nuovi tempi veloci. La telemedicina così prospettata in mg non solo non è la integrazione funzionale con lo specialista ma è pseudotelemedicina. Gli ecg refertati in serie a utenti, sconosciuti allo specialista refertante, è solo una medicina che contribuisce con la medicina di Google ad alterare il rapporto di fiducia del medico il quale nasce con l’incontro con il richiedente salute. Ma per esempio per sospettare una fibrillazione basta il fonendoscopio, auscultare il cuore e completare la visita con il prendere la pressione, insomma basta fare il medico di famiglia. Inoltre alcuni apparecchi possibili in medicina generale oggi offrono una lettura automatica ma in realtà possono inquadrare situazioni che si discostano dalla corretta diagnosi.
 
Soltanto uno specialista cardiologo può rimodulare le risposte automatiche della macchina automatica di ecg di fronte a parametri indicanti un possibile falso positivo. Per non parlare del rischio di falsi negativi: ci sono aritmie complesse non individuabili subito con l'ecg. E un cardiologo si forma 5 anni. Per un corso che insegni ad usare l'elettrocardiografo, a capire che problema c'è esattamente dall'altra parte dello strumento, servono mesi di training. Che sia un toccasana l'erogazione di strumenti ai medici di famiglia glissando su questa criticità allarmerebbe chiunque. Né la telemedicina a tutti i costi è la soluzione: per quale motivo lo specialista non può partecipare, incontrare e prendere in carico il pz?
 
Diventa pseudotelemedicina se per gli ecg il mmg di persona (o per delega a terzi) posiziona elettrodi e invia dati ad altri medici specialisti sconosciuti al paziente e talorasconosciuto anche al mmg, svolgendo quest’ultimo una mansione forse ancora meno "medica" che non redigere un certificato o compilare una prescrizione. Il medico di mmg assume la funzione di fare posizionare gli elettrodi: ecco un lavoro manuale e tanti a gioire della rivalutazione come medici di serie A. Ognuno deve fare la propria parte. Lo specialista si interessa di organi e apparati per diagnosi e cura. Il medico di famiglia fa il generalista e si interessa della persona nella sua interezza. Ovvero lo specialista fa lo specialista e il medico di famiglia fa il medico di famiglia.
 
Le lunghe liste di attesa per esami possono essere ridotte adottando protocolli che stabiliscano, per le patologie croniche più ricorrenti e per alcune patologie acute non urgenti, percorsi condivisi integrati fra medico di famiglia e specialisti d'organo di riferimento.E assumendo medici nelle strutture dove mancano negli organici. Poi la spesa aggiuntiva per tali pseudo prestazioni mediche in mmg con un SSN a rischio sopravvivenza con risvolti medico legali non indifferenti, è davvero uno scenario pericoloso.
 
La vera Telemedicina è una modalità di erogazione dell’assistenza sanitaria che ricorre all’uso della tele-tecnologia per l’integrazione, monitoraggio e gestione dei pazienti, nonché l’educazione dei pazienti e del personale, usando sistemi che consentano disponibilità di assistenza sanitaria qualificata in aree remote: mare, piccole isole, montagna, aree rurali, carceri, navi e astronavi, in grandi emergenze, per altissime specializzazioni e soprattutto in malattie croniche ma attenzione: per pazienti visitati, studiati e monitorati previa conoscenza, elezione ad ammissione di assistenza in telemedicina. La telemedicina non è la ricetta al telefono né il pronto soccorso in app, in Skype né gli ecg refertati in produzione fast, illimitata, industriale di pz mai incontrati dal cardiologo refertante.

Dott. Massimo Calisi
Medico di medicina generale a Pescara
Segretario regionale di FISMU Abruzzo

05 dicembre 2019
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Lettere al direttore

lettere al direttore
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy