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Coronavirus. Smi risponde al Sumai su chiusura ambulatori

di G. Cassisi, L. Lora, A. Pozzi

06 MAR - Gentile Direttore,
anche se riteniamo opportuno smorzare la strumentale polemica sollevata sulle vostre pagine dal responsabile regionale SUMAI-Veneto Paganini, “allibito e sconcertato” per il nostro comunicato, ci pare che le sue considerazioni siano frutto di una lettura molto superficiale e tendenziosa. Si formulano così le seguenti dovute precisazioni per dare una forma più accessibile al comunicato.

Il SMI, che rappresenta tutte le anime mediche della sanità, e non solo una piccola parte, ha chiesto di valutare la sospensione delle attività ambulatoriali specialistiche con grande senso di responsabilità al fine di tutelare la salute degli operatori sanitari in primis e degli utenti, in linea con gli obiettivi definiti dalle ordinanze ministeriali, correttamente citate.

Confermiamo che le prestazioni specialistiche ambulatoriali non hanno in genere carattere di urgenza e sono prestazioni programmabili, quindi differibili, la gran parte, fino alla conclusione del picco epidemico. Estrapolare dall’affermazione “non di assoluta necessità” l’accusa che il nostro sindacato tenderebbe a sminuire l’importanza delle attività specialistiche ambulatoriali è un fatto pesante e assolutamente da rinviare al mittente il quale, probabilmente, nel fare tali dichiarazioni, dimostrava più preoccupazione per la visibilità di SMI e FESPA, ottenuta con argomenti leciti e circostanziati, che per la salvaguardia dei servizi di cui all’oggetto.

Siamo rincuorati in questo dai provvedimenti recentemente presi dalla Regione Piemonte dove da ieri è bloccata l’erogazione delle prestazioni ambulatoriali di classe D e P e dalla Regione Campania che ha sospeso fino al 18 c.m. tutte le attività ambulatoriali specialistiche, “fatte salve quelle recanti motivazioni di urgenza, di dialisi, di radioterapia e oncologico-chemioterapiche”.

Queste situazioni si allineano ad altre sostanziali limitazioni nel mondo sanitario, ma anche civile, che non necessitano di resistenze vaghe e vane, ma di capacità organizzativa, soprattutto delle direzioni regionali e aziendali, che troppo in questi giorni in questo ambito hanno latitato.
 
La proposta del SMI di sospendere le attività ambulatoriali specialistiche non urgenti, che da domani diverrà richiesta, salvaguarda invece il patrimonio prezioso ed intangibile delle professioni sanitarie che sono una risorsa preziosa e insostituibile in questa situazione epidemica. Contribuisce inoltre al contenimento della diffusione del contagio tra la popolazione ottemperando ad obiettivi di salute pubblica attualmente ben più rilevanti che la salvaguardia delle prestazioni ambulatoriali.

Gianniantonio Cassisi
Responsabile settore Specialistica Ambulatoriale Delegazione Trattante Regione Veneto Fespa


Liliana Lora
Segretario Regionale Smi
Veneto

Alberto Pozzi
Responsabile settore Dirigenza Ospedaliera Smi Veneto


06 marzo 2020
© Riproduzione riservata

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