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Il codice etico al tempo della pandemia 

di Laila Perciballi

19 MAR - Gentile direttore,
appena lo scorso novembre, a Firenze, al 14° Forum Risk Management in Sanità ha debuttato la prima Conferenza Nazionale sulla Fragilità, promossa dalla Federazione delle Professioni Sanitarie (FNO TSRM PSTRP). Durante la Conferenza, è stato presentato il progetto “deontologia, etica e responsabilità professionale quali comune codice denominatore” con cui ci si è posti l’ambizioso obiettivo di contribuire a rivisitare e salvaguardare i principi fondanti del Sistema Sanitario Nazionale: Universalismo, Uguaglianza e Solidarietà.

A Firenze è stato sottolineato come grazie alla Legge Gelli (Legge 24/2017) i professionisti sanitari non si sentano più soli perché c’è una normativa che assicura loro protezione sostenendoli nell’attività che svolgono garantendo la sicurezza delle cure e delle persone. Allo stesso modo, per merito della legge Lorenzin (Legge 3/2018) tantissime professioni sanitarie, fondamentali per la cittadinanza e per il SSN, sono state ordinate sotto un'unica Federazione, la FNO TSRM PSTRP.
Appena 4 mesi fa, insomma, si è iniziato il percorso per realizzare insieme un “Nuovo Rinascimento Tecnologico in Sanità e Nuovo Umanesimo”. Si è detto "Siamo tutti fragili o lo diventeremo… ", quindi preoccupiamoci dei diritti di chi ci circonda. Purtroppo non si è fatto in tempo!
In pochi giorni il Virus, che attraverso i media sapevamo seminare vittime in Cina, è entrato nella nostra Italia ed ha livellato ogni disuguaglianza mostrando la vulnerabilità della nostra Società. E rendendoci tutti uguali sotto il “grande cielo“della fragilità.

Ma il virus non avrebbe dovuto renderci indifesi, il nostro SSN avrebbe dovuto garantire non solo la salute individuale e collettiva, ma anche la sicurezza delle cure, tanto dei professionisti sanitari quanto dei pazienti; ebbene così non è stato e continua a non essere.

In questo quotidiano bollettino di guerra, in cui il nemico che uccide è Covid-19, il SSN ha reso evidenti agli italiani gli innumerevoli errori degli ultimi 20 anni che non erano passati inosservati ai professionisti sanitari i quali, senza mai rinunciarvi, hanno denunciato gli eccessivi tagli alla sanità e l’impossibilità di far fronte ad eventuali calamità. Ma il passato è presente e non si può perseverare nell’errore. Corona Virus, non ha firmato accordi di stabilità, e se ne infischia dei trattati Europei, il virus banalmente cerca solo un corpo dove infilarsi. Trascurando i principi cardine della nostra Costituzione, con assoluta irresponsabilità, abbiamo esposto la collettività ad una incredibile vulnerabilità ed, oggi, questa “guerra dal nemico invisibile” si può sperare di vincere solo con la collaborazione e solidarietà della società e della comunità internazionale.

Come ha osservato in una nota il Presidente Beux, “apprezziamo lo sforzo che, in questa fase di emergenza, il governo sta facendo a sostegno del servizio socio-sanitario e dei suoi professionisti”, ma è necessario ribadire “l'urgenza di fornire ai professionisti sanitari i dispositivi di protezione individuale, per evitare che continuino a essere vulnerabili, aggravando lo squilibrio tra chi ha bisogno di cure e chi è in grado di fornirle”. E, così, come ha sostenuto il Presidente Anelli della FNOMCEO, “non possiamo più permettere che i nostri medici, i nostri operatori sanitari, siano mandati a combattere a mani nude contro il virus. È una lotta impari, che fa male a noi, fa male ai cittadini, fa male al paese”. Ed anche la FNOPO, ha dichiarato che “il personale ostetrico non è rifornito del materiale di protezione individuale necessario ed in alcuni punti nascita è ancora segnalata una carenza insostenibile”.

Nel ricordare che tutte le professioni sanitarie, anche quelle meno note e visibili dei medici e degli infermieri, coinvolte nella gestione dell’emergenza sono meritevoli di attenzione e di riconoscenza per quel che stanno facendo in un periodo di grande vulnerabilità nella nostra comunità, si ribadisce la necessità di grande senso di responsabilità (parola chiave di Codice Etico), unità e solidarietà.

Impariamo a capire che questa è una lotta contro le nostre abitudini e non solo contro il virus. Il vero alleato di corona virus è stata l'incompetenza, l’assenza di lungimiranza, la dimenticanza delle esperienze che ci ha regalato la storia, la sordità alle richieste di tutti i professionisti della Sanità.
Questa è un’occasione per trasformare un’emergenza in una gara di solidarietà in un ritorno ai valori espressi nel decalogo del CODICE ETICO:
Persona, Salute, Responsabilità - delle istituzioni, dei cittadini, dei professionisti sanitari-, Relazione - per riscoprire la forza della condivisione e della solidarietà -, Informazione (pratichiamo corretta informazione, solo così la gente può comprendere, capire ed agire in modo responsabile).

Corona Virus si combatte con il coinvolgimento di tutte le professioni sanitarie in un unico progetto valoriale di formazione - sin dall’Università- sulla responsabilità, sulla sicurezza delle cure, sulla corretta modalità di comunicazione ed informazione, sull’etica e sulla deontologia creando una vera e duratura alleanza tra i professionisti sanitari, la cittadinanza e le istituzioni.

Scopriamo ora nelle migliaia di bare che sfilano davanti ai nostri occhi nei tg, la fragilità dell’intera società. Se la protezione dei professionisti sanitari è messa a rischio dalla carenza dei dispositivi di sicurezza per la tutela propria e quella delle persone di cui si prendono cura, vuol dire che i valori che dovevano guidare le scelte dei legislatori sono stati completamente dimenticati.

Mai più dovrà accadere che non ci siano dispositivi per garantire la sicurezza degli operatori della sanità. Non facciamoli morire. “Let Our VALUES Be Known”.


Avv. Laila Perciballi
"Referente per le relazioni con la cittadinanza e la promozione dei valori dell’Ordine" per la FNO TSRM PSTRP

19 marzo 2020
© Riproduzione riservata

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