Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 19 APRILE 2024
Lettere al direttore
segui quotidianosanita.it

Sono pronta a combattere il coronavirus. Ma a emergenza finita sarò di nuovo disoccupata

di Roberta Rissotto

28 MAR - Gentile direttore,
sono Roberta, e da oggi sono ufficialmente un medico. Ieri l'ordine dei Medici di Genova ha deliberato ufficialmente l'iscrizione all'albo di circa 150 medici, neoabilitati con il dcpm del 17 marzo, e fra questi 150 c'è anche il mio nome. Da oggi quindi, sono pronta, almeno formalmente, burocraticamente, per lavorare.
 
Posso partecipare ai bandi emergenziali della protezione civile, a quelli delle varie Asp che cercano medici a tempo determinato (6 mesi), posso "scendere in trincea", "andare a combattere il virus".

Eppure ho un buco in pancia, dovuto alla paura.

E non alla paura del virus o alla paura della morte, alla paura del futuro, mio e dei miei colleghi.
 
A emergenza finita, infatti, sarò di nuovo disoccupata. E da disoccupata parteciperò a un test, quello di accesso alle scuole di specializzazione, insieme, presumibilmente, ad altri 22.500 colleghi, medici come me, laureati da più o meno tempo, e saremo lì in varie sedi d'Italia a scannarci a colpi di crocette per 8.500 borse (contratti) di specializzazione.
 
Oggi che la carenza di specialisti è sotto gli occhi di tutti, anche di chi non vorrebbe vederla, 8.500 è un numero che sembra ancora più ridicolo di quanto già non fosse per noi "del settore", perché anche chi ha delle conoscenze di matematica basilari si rende conto che, con questa cifra, circa 14 mila medici resteranno senza lavoro, e saranno costretti a partecipare a bandi trimestrali di continuità assistenziale, a dedicarsi ad altro o a emigrare in altri Paesi dove i medici sono Eroi ogni giorno, dove lo Stato dice ogni giorno loro grazie per quello che fanno, e non solo quando lavorano 20 ore al giorno in condizioni precarie durante una pandemia da quasi 10mila morti (solo in Italia).

Io sono pronta ad andare. Sono pronta ad accettare incarichi temporanei adesso che c'è bisogno di me.
 
Vorrei tanto però che anche lo Stato fosse pronto: pronto a darmi delle garanzie, pronto a dirmi che a fine emergenza non mi butterá via come una mascherina usata ma mi farà restare qui, nel mio Paese, a fare il lavoro per il quale ho studiato e per il quale ho passato sei anni della mia vita sui libri, e lo faccia con un provvedimento semplice: aumentando i fondi per la sanità e rendendo il numero di borse della specializzazione proporzionale ai candidati, permettendoci di continuare il nostro percorso di formazione qui.

Noi siamo disposti a spenderci, a spendere energie, risorse: spenda per noi anche lo Stato.
 
Vogliamo allora continuare a fare finta di niente?

O vogliamo parlarne, capire, e fare in modo che, domani, da tutto il dolore di questi giorni si impari qualcosa?
 
Solo se i giornali ci aiutano possiamo fare abbastanza rumore da far capire che adesso è anche soprattutto il momento di programmare finanziamenti mirati e ben ponderati per la sanità.

Non è forse il caso di affrontare questo serio problema anziché aspettare di ritrovarsi, fra 10 anni, a scrivere di come sia morto il Sistema Sanitario Nazionale?
 
Roberta Rissotto
Dipartimento Post Laurea SIGM

28 marzo 2020
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Lettere al direttore

lettere al direttore
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy