Il margine per i grossisti farmaceutici tagliato 10 anni fa
di Alessandro Morra
21 LUG -
Gentile Direttore,
in relazione all’articolo del Dr. Nello Martini (Presidente Fondazione ReS e già direttore generale di Aifa),
pubblicato su Quotidiano Sanità il 15 luglio scorso, dobbiamo ricordare che nel 2010 (art. 11, co.6 del DL n.78/2010 convertito dalla L. 122/2010) il margine dei grossisti fu tagliato di oltre il 50%, dal 6,65% al 3% sul prezzo al pubblico al netto dell'IVA, un taglio senza nessun confronto nella storia dei tagli alla spesa pubblica.
In attesa della nuova remunerazione, sono trascorsi ben 10 anni in cui i grossisti hanno svolto e svolgono il servizio pubblico essenziale di distribuzione dei medicinali SSN con una marginalità non sufficiente neanche a recuperare i costi, come testimonia autorevolmente anche lo studio della Università Sapienza pubblicato in sintesi
sull’ultimo numero del Quaderno.
Magari ci fossero ancora i margini che riporta il dr. Martini nel suo articolo, nel paragrafo sulla remunerazione della farmacia!
Possiamo solo augurarci che quanto scrive l’illustre osservatore sia una ragionata previsione che il Ministro voglia ripristinare il margine grossista ante 2010.
Ing. Alessandro Morra
Presidente ADF
Gentile Direttore,
con riferimento alla nota del Presidente di ADF, Ing. Alessandro Morra, viene giustamente precisato che per effetto dell'art. 11, comma 6 del DL n.78/2010 convertito, convertito nella legge 122/2010, il margine dei Grossisti è stato tagliato dal 6,65 al 3% e contestualmente il margine dei farmacisti è stato aumentato dal 26,7% al 30,35%.
Al di là dell'effetto negativo giustamente ricordato per la componente, il valore complessivo è rimasto inalterato. Da allora peraltro molte cose sono cambiate nella distribuzione e un ruolo sempre più rilevante viene assunto dalla Distribuzione Per Conto (DPC).
In ogni caso il giusto rilievo nulla toglie alla sostanza e al ragionamento complessivo di strategia dell'articolo pubblicato su QS.
Nello Martini
21 luglio 2020
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