22 FEB - Gentile Direttore,
sono alcune centinaia di migliaia i pazienti oncologici in cura con farmaci immunosoppressivi/mielosoppressivi e quelli che li hanno sospesi da almeno 6 mesi: sono pazienti fragili e ad alto rischio, nel caso di COVID-19, di sviluppare complicanze gravi (con un tasso di mortalità di circa il 20%). Lo sviluppodi malattia COVID-19 determinerebbe inoltre la sospensione temporanea delle cure antitumorali. Per questi pazienti è indispensabile programmare immediatamente, attraverso una corsia preferenziale, il percorso vaccinale.
La nostra nuova Rete è nata in questa doppia emergenza sanitaria (di gestione della pandemia COVID-19 e della patologia oncologica) e raccoglie già numerose associazioni di pazienti presenti sul territorio italiano, attive e attente all’evoluzione della situazione e alle prime azioni del nuovo governo.
Sin dalla sua costituzione, ROPI ha declinato tra i suoi impegni anche quello di creare una corsia preferenziale dedicata ai pazienti oncologici per la vaccinazione anti-COVID-19, coadiuvata dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT). È necessario far sì che la vaccinazione anti-COVID-19 inizi subito nei pazienti oncologici in terapia con farmaci immunosoppressivi/mielosoppressivi e in coloro che li hanno sospesi da meno di 6 mesi (come indicato dalle Raccomandazioni Ministeriali dell’8 febbraio 2021), ma è anche necessario arrivare velocemente alla copertura vaccinale dei circa 4 milioni di persone che oggi vivono in Italia con una diagnosi di tumore.