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Lgbti si nasce, se ne prenda finalmente atto

di Manlio Converti

06 SET - Gentile Direttore,
causa COVID-19 non abbiamo avuto in 2 anni notizie da parte di nessun ente sanitario o di ricerca sui Diritti Sanitari o sulle condizioni sanitarie in Pandemia delle Persone LGBTI. Oggi stiamo sperimentando i problemi legati all'obbligo del Greenpass, ma abbiamo anche un problema grave con il Presidente della Regione Campania che, ignorando che si nasce LGBTI, ha anche lui posto un limite alla tutela dei Minori LGBTI maltrattati in famiglia e nelle scuole, contrariamente alla legge contro l'omofobia transfobia misoginia da lui stesso approvata!
 
Si allarga insomma il fronte dei maltrattamenti istituzionali, attivi o per negligenza, che colpiscono soprattutto i Minori LGBTI che non hanno strumenti di tutela, ma anche quella minoranza Transgender, dall'adolescenza al fine vita, che abbia documenti difformi dal proprio aspetto esteriore.
 
Paradossalmente il Greenpass non garantisce infatti i Diritti di chi sia regolarmente vaccinat@ perché in Italia non abbiamo norme ALIAS a tutela delle persone Transgender sui documenti di identità.
 
Gli studi scientifici dimostrano che si nasce maschi, femmine o intersex per una complessa cascata epigenetica durante il primo trimestre di gravidanza, mentre l'orientamento sessuale, espressione e identità di genere sono fisicamente scolpiti nelle strutture cerebrali, come le differenze cerebrali di genere uomo/donna, solo a causa di un'altra complessa cascata epigenetica durante il periodo perinatale della gravidanza.
Nessuno studio scientifico ha mai dimostrato nessuna diversa possibilità.
 
Quindi si nasce LGBTI in una famiglia e in una società che possono essere accoglienti o misogine ed omo.transfobiche.
La possibilità di ottenere che famiglia e società, evidentemente soprattutto le scuole primarie, seguendo in questo le indicazioni progettuali internazionali, siano accoglienti, a garanzia della Salute Mentale e quindi fisica dei Minori LGBTI, dipende da una serie di Protocolli Ufficiali, Sanitari, Universitari e Scolastici, che indipendentemente dal ddl Zan sono lettera morta.
 
Nel frattempo le Regioni hanno installato commissioni ufficiali sulla Medicina di Genere, ai sensi dell'art. 3 leggen3/18, ma in tutta Italia nessuna di esse include personale sanitario LGBTI, né tratta in alcuna occasione il tema dei Diritti Sanitari LGBTI e della Medicina di Genere LGBTI.
Chi sta lavorando all'ISS e al Ministero della Salute non progetta mai con la Anagrafica Inclusiva la ricerca epidemiologica e il Greenpass resta, come ogni documento di identità, un modello di discriminazione solo per le persone Transgender.
 
Gli studi internazionali concordano sulla maggiore entità di danni alla Salute Mentale a causa di questa completa cancellazione dal reale della popolazione LGBTI, con l'effetto di una maggiore morbilità psichica e fisica e di una mortalità precoce gravissima, incluso quella per suicidio in adolescenza.
 
Abbiamo reclamato nel nostro piccolo alle istituzioni Sanitarie italiane, sperando nella loro sensibilità e capacità organizzativa, l'organizzazione nel 2022 non solo di un convegno regionale in Campania o nazionale sul tema dei "Diritti Sanitari LGBTI dalla nascita al fine vita" ma anche di garantire la firma di alcuni specifici Protocolli Sanitari che includano l'obbligo formativo nelle ASL e nel curriculum delle Facoltà Sanitarie.
Aggiungiamo, attraverso le vostre pagine, la richiesta di istituzionalizzare un "Transgender-Pass", valido per in associazione ai documenti di identità, che spieghi a chi chiedesse appunto i documenti di identità o il Greenpass il perché della loro difformità con l'aspetto esteriore, indicando il Nome e Pronomi di Scelta e reclamando il Diritto all'Accoglienza Inclusiva e al rispetto della privacy.
 
Manlio Converti
Psichiatra
Presidente AMIGAY aps

 

06 settembre 2021
© Riproduzione riservata

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