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Tre soluzioni a breve-medio termine per assumere gli specializzandi

di Riccardo Lucis

15 NOV - Gentile Direttore,
le problematiche esposte dal Presidente della Regione FVG, Massimiliano Fedriga, sono urgenti ed estensibili a tutto il territorio nazionale: mancano professionisti sanitari e medici specialistici per ottemperare ai bisogni della nostra sanità e “dopo vent’anni di tagli anche sulla formazione, la prospettiva di avere maggiore personale in due, tre, quattro anni è molto difficile”.
 
“Su questo - ha detto Fedriga - tutti dobbiamo metterci al lavoro, soprattutto per il futuro, ma non si può risolvere la questione in pochi mesi o anni”.
Condividiamo le preoccupazioni, ma forse alcune soluzioni ci possono essere, da attuare in primis nella Regione FVG, la più virtuosa in termini di risorse investite per il personale, da quanto riferito dal governatore stesso.
 
La normativa attuale prevede per le aziende ospedaliere del SSN la possibilità di assunzione di specializzandi a partire dal III anno di formazione specialistica (combinati Leggi 145/2018, DL 35/2019 convertita in Legge 60/2019, DL 162/2019 convertito in Legge 8/2020 e DL 14/2020 convertito in Legge 27/2020), con contratto subordinato a tempo determinato e orario a tempo parziale, individuato nel Documento della Conferenza delle Regioni del 20 febbraio (“Sanità: assunzione medici specializzandi, contenuti per gli accordi Regioni-Università”) in 30-32 ore settimanali (un dirigente medico a tempo pieno ha contratto di 38 ore settimanali di cui almeno 4 dedicate alla formazione, secondo CCNL vigente).
 
Tale possibilità, che rimane subordinata all’assunzione degli aventi diritto già specialisti e alla conclusione del neo assunto specializzando di concludere il suo iter formativo nei termini stabiliti, rimane però limitata nel tempo, al 31/12/2022.
 
Abbiamo quindi alcune possibili strade per trovare delle soluzione a breve-medio termine per fornire nuova linfa vitale specialistica ai servizi ospedalieri e ambulatoriali prendendo spunto e modificando le norme vigenti:
- Innanzi tutto prorogare i termini di assunzione per gli specializzandi a partire dal III anno di specializzazione: non più fino al 31/12/2022, ma renderlo stabile nel tempo.
 
- Valutare la possibilità di assunzioni, laddove presenti carenze e previo superamento di concorso in subordine agli aventi diritto, anche di specializzandi agli anni precedenti, puntando alla tanto ostentata formazione lavoro (in fin dei conti proposta dalla stessa Conferenza delle Regioni nel documento pubblicato il 20/02/2020) che in Italia, nella formazione medica, trova ancora molte resistenze (pensiamo anche ai colleghi iscritti ai corsi di formazione specifica in Medicina Generale, CFSMG, compensati con ridicole borse, senza contratto di lavoro e con anacronistiche incompatibilità lavorative, tra l’altro condivise coi medici specializzandi - vedi impianto di Legge 368/1999).
 
- Prorogare i contratti emergenziali in Libera Professione/CoCoPro, compatibili con la formazione specialistica, anche al periodo successivo al termine dello stato emergenziale pandemico (in FVG, i cosiddetti contratti ARCS); soluzione questa forse meno stabile sia per i SSR che per i colleghi coinvolti, ma che, se governata bene e associata ai punti esposti in precedenza , potrebbe portare alcune elastiche possibilità di implementazione del personale, laddove ci siano carenze di nuova insorgenza.
 
Ovviamente esiste una ultima via, ovvero far finta di nulla, ma come Cittadino e come Medico non penso sia una strada accettabile.
 
Riccardo Lucis
Medico in formazione specialistica
ANAAO-ASSOMED FVG


15 novembre 2021
© Riproduzione riservata

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