Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Giovedì 18 APRILE 2024
Liguria
segui quotidianosanita.it

Liguria. Toti: “Sanità regionale oggi lontana da quella eccellenza che pure è stata”

“Bisogna ridare ai liguri una sanità che non li costringa ad emigrare per curarsi e bisogna farlo a costi sostenibili”, ha affermato il neo presidente della Liguria presentando in Consiglio Regionale la nuova Giunta e il programma di Governo. “Siamo qui per un cambiamento profondo”. IL DISCORSO INTEGRALE e il PROGRAMMA DI GOVERNO

09 LUG - La sanità ligure è “lontana da essere quella eccellenza che pure è stata”. “Bisogna ridare ai liguri una sanità che non li costringa ad emigrare per curarsi e bisogna farlo a costi sostenibili”. E per farlo “stiamo avviando una necessaria due diligence sulla situazione della sanità per capire su quali risorse possiamo contare e di quali risorse abbiamo necessità per ridurre le liste d’attesa e innescare quella riforma virtuosa necessaria per riportare la sanità ligure all’eccellenza con costi sostenibili”. Questo il passaggio riservato alla sanità nel discorso tenuto ieri dal presidente della Liguria Giovanni Toti in occasione della presentazione al Consiglio regionale della nuova Giunta e del programma di governo.

“La regione che cominciamo a governare oggi – ha detto Toti di fronte al Consiglio - è una regione che ha perso la fiducia nel domani. Una regione piena di talento impreditoriale, che non investe, piena di giovani di talento, che non trovano lavoro, piena di talento creativo, che non viene sfruttato, piena di eccellenze tecnologiche e industriali, che non producono quel che dovrebbero in termini di benessere e progresso”.

“Noi – ha detto Toti - siamo qui per cambiare. E cambiare profondamente. Lo abbiamo promesso, ci giochiamo la nostra faccia, la mia faccia”. Toti ha chiesto dunque “a tutti non il massimo sforzo: di più. Per i prossimi cinque anni, 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno noi siamo al servizio di questa regione. Non sono ammesse scuse o giustificazioni. I cittadini che soffrono ogni giorno non le ammetterebbero, non le ammetterò io”.
 
Questi, in particolare, i punti riguardanti la sanità contenuti nel programma di governo:

Riteniamo necessario unire sotto un unico assessorato le deleghe sociali e sanitarie per evitare duplicazioni anche sotto il profilo dei costi. Per noi il benessere e la qualità della vita passano anche attraverso la costruzione di un sistema sanitario efficiente e sensibile alle esigenze dei cittadini, in grado di curare ma anche di prevenire. Un sistema vicino al cittadino, perché diffuso sul territorio, ma anche perché capace di dialogare in maniera semplice e trasparente.

Come primo passo è necessario disegnare un quadro preciso della situazione ereditata, soprattutto in termini di bilancio. Questo perché si necessita di pianificare un corposo piano di interventi per cui sarà basilare un quadro sulla realizzabilità degli stessi.

A una prima analisi la situazione che ci viene consegnata dall’amministrazione uscente è:
- Il Fallimento della cartolarizzazione;
- Tutte le Asl in perdita;
- Indebitamento fermo attorno al miliardo di euro (come nel 2009);
- Manovre addizionali IRAP e IRPEF per 43 milioni di euro nel 2013; con 464 milioni di euro di debiti verso i fornitori a fine 2013 e tempi di pagamento addirittura doppi rispetto a quelli previsti;
- Aumento delle liste di attesa: ci sono Asl in cui solo un paziente su due riesce a fare una visita radiologica urgente entro le 72 ore prescritte dal medico;
- Mobilità passiva che ci costa oltre 60 milioni di euro mentre è bassa quella attiva nonostante i tre importanti centri a Genova.

Applicheremo al settore della Sanità lo stesso metodo scelto per il bilancio regionale, coinvolgendo un soggetto che avvii una procedura di due diligence tale da evidenziare lo stato di “salute” della Sanità in Liguria. Questa sarà la base per ogni azione di cambiamento. Le idee sono tante ma è necessario, prima di tutto, capire gli spazi che si hanno per attuarle.

Azioni Programmate:
Compatibilmente con le risorse disponibili a bilancio:
- Diminuire le code agli sportelli: esami diagnostici anche fuori orario;
- Sportello unico del cittadino – per tutti i servizi sociali e sanitari;
- Implementazione dei servizi di prenotazione on-line;
- Pubblicazione del censimento delle attrezzature bio-medicali acquistate e non utilizzate e di tutte le pratiche fuori uso negli ultimi 24 mesi;
- Pubblicazione obbligatoria di tutte le delibere dirigenziali di spesa;
- Pubblicazione dei tempi di attesa per esami, analisi, visite, per unità operativa;
- Pubblicazione integrale dei dati relativi alla attività libero professionale intramuraria e relativi tempi di attesa dei reparti;
- Pubblicazione dei consumi/impiego mensili per Presidio/Distretto/Dipartimento relativi a protesi, attrezzature, presidi e ausili;
- Riunire assistenza sociale e sanitaria, incluse le strutture intermedie, in una rete di servizi sociosanitari - riorganizzazione;
- Cambiamento degli obiettivi di cura degli anziani: l’obiettivo non è solo il miglioramento clinico, ma soprattutto il recupero funzionale e la partecipazione sociale;
- Contenimento non soltanto delle fughe dei pazienti ma anche dei professionisti: purtroppo i medici migliori hanno scelto di operare in case di cura fuori regione costringendo i loro pazienti a seguirli. Interverremo anche normativamente per consentire ai bravi professionisti di trovare, nelle strutture pubbliche e in quelle accreditare della Liguria - con cui si potranno prevedere forme di collaborazione pubblico-privato - la possibilità concreta di operare in favore dei pazienti liguri;
- Organizzazione di una rete di assistenza per gli anziani ed i disabili: particolare attenzione sarà rivolta ai pazienti, non autosufficienti, con l’assistenza a domicilio e nelle residenze per anziani.

Saranno attivate nuove forme di organizzazione tramite l’ausilio di tecnologia informatica, come ad esempio il tele-monitoraggio e la tele-assistenza medica;
- Prevenzione ed educazione: l’apparente risparmio ricavato dai tagli sulla prevenzione si traduce in un aumento dei costi nel lungo periodo. Azioni di sostegno alla prevenzione;
- Telefonate per ricordare gli esami: il servizio recall può sicuramente ridurre le liste di attesa ed evitare le disdette dell’ultimo minuto;
- Sinergia anche con il privato per ridurre le code, migliorare la qualità del servizio ed evitare le costose fughe dei pazienti fuori regione;
- Controllo Spesa Sanitaria e Sociosanitaria anche attraverso la creazione di un unico centro di acquisto;
- Maggiore collaborazione tra Università e Sistema Sanitario;
- Valorizzazione e confronto con il Personale Sanitario per tutti coloro che si occupano di prevenzione cura e sostegno sociale;
- Le liste di attesa per le case di riposo sono inaccettabili. Tutto questo deve cambiare. Il paziente potrà scegliere il posto per la sua degenza (e non la Asl a indicarlo) e dovrà essere incentivata l’assistenza domiciliare: è questa la chiave di volta per venire incontro alle esigenze degli anziani e contemporaneamente ridurre i costi per la Regione (l’assistenza a casa costa meno di un ricovero). L’impegno è quello di raggiungere anche le zone dell’entroterra ora non coperte dal servizio;
- Maggiore controllo delle strutture per Anziani (pubbliche o private). I controlli nelle strutture dovranno essere assolutamente incrementati per assicurare un livello di qualità del servizio che oggi non si riesce a garantire;
- Più informatizzazione: fascicolo elettronico, libretto sanitario personale elettronico, cartella infermieristica elettronica; incentivazione di Telemedicina, Teleassistenza, Telesoccorso, Teleconforto. Revisione del sistema informatico della sanità ligure. Un medico non può impiegare più tempo – come ci viene segnalato – a compilare moduli al pc che a visitare un paziente. In secondo luogo, i sistemi della varie Asl non dialogano tra loro. Occorre passare rapidamente a un sistema unificato;
- Realizzare sinergie con le regioni confinanti importando le buone pratiche di gestione della Sanità e dei relativi servizi.

Cooperazione e Associazionismo
Il ruolo dell’Associazionismo è vitale per il funzionamento della sanità. Sempre più capillare deve essere la capacità di collaborazione tra servizio pubblico, enti e associazioni di volontariato. Il primo obiettivo che si vuole raggiungere è quello della istituzionalizzazione di un “canale di ascolto” che dia modo alle associazioni di essere coinvolte sia nella fase di programmazione, che in quella di assistenza alle persone fragili - dalla prevenzione delle dipendenze e del disagio ai nuovi settori di intervento.

Azioni Programmate:
- Promozione dell’associazionismo e del volontariato;
- Sostegno alle vittime di violenza con particolare attenzione alle donne.

La Terza Età
Dobbiamo sempre tener presente che gli anziani hanno contribuito, negli anni, con il loro lavoro, a creare ricchezza e sviluppo; hanno educato i giovani con il loro esempio, hanno sostenuto le giovani famiglie con il loro contributo non solo di esperienza ma anche economico in un Paese che cambiava. A loro dobbiamo riconoscenza e attenzione. Noi li consideriamo una risorsa che può ancora dare molto allo sviluppo e alla coesione sociale. E, soprattutto oggi, rappresentano un sostegno alla crisi perché, come è noto, sono spesso i nonni a fare da “cuscinetto” alle difficoltà economiche familiari.
Per rispondere concretamente alle loro esigenze oltre alla riorganizzazione di una rete di assistenza per gli anziani, vogliamo riprendere tutte le iniziative che nella legislatura di centro destra avevamo messo in campo:
- Riavvio dei corsi di formazione per l’uso del computer e delle nuove tecnologie dell’informazione, della banda larga e della nuova frontiera del digitale terrestre;
- Progetti per la terza età che accompagnino i nostri anziani e le fasce deboli non autosufficienti, verso la pratica sportiva “dolce”. In questo caso attenzione particolare sarà dedicata ad agevolazioni e contributi finanziari per le iscrizioni ai Centri Sportivi specializzati;
- Contributi economici attraverso l’uso delle carte bancarie a scalare Anni d’Argento.

Sempre nell’ottica di rendere più partecipi i nostri anziani alla vita sociale e familiare abbiamo individuato nella figura dei “nonni baby-sitter” un’attività che potrebbe andare incontro alle necessità delle famiglie a più basso reddito - e a quelle in cui entrambi i genitori lavorano -incentivando, attraverso ”voucher ad hoc”, l’impiego dei nonni come assistenti per i figli.
 

09 luglio 2015
© Riproduzione riservata

Altri articoli in QS Liguria

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy