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Liguria. A che punto è la riforma sanitaria? Il 9 maggio un confronto a Genova

Un confronto tra esperti, politici e cittadini sul percorso che porterà alla nuova legge sulla riforma socio-sanitaria della Regione Liguria in Consiglio Regionale. L'obiettivo è quello di coniugare innovazione organizzativa e tecnologica, salute e welfare. Il tutto per favorire l’implementazione di un modello integrato di gestione per la salute ed il benessere sociale.

05 MAG - Quale sanità per la Liguria? In data 9 maggio un confronto tra esperti, politici e cittadini sul percorso che porterà alla nuova legge sulla riforma socio-sanitaria della Regione Liguria in Consiglio Regionale. E’ necessario coniugare innovazione organizzativa e tecnologica, salute e welfare. Il tutto per favorire l’implementazione di un modello integrato di gestione per la salute ed il benessere sociale.
 
Il libro Bianco è stato condiviso con gli stakeholder del territorio attraverso incontri, focus group, approfondimenti tematici. I risultati attesi di miglioramento ed efficientamento della qualità sia dei servizi che delle prestazioni offerte a favore dei cittadini, di facilità di accesso e la tutela del diritto alla salute e la libertà di scelta, si concretizzeranno attraverso un articolato legislativo chiaro e trasparente, fondato sui pilastri della semplificazione delle norme e dei processi, tenendo in considerazione i mutamenti che dovrebbero derivare dal disegno di legge costituzionale del Parlamento.

Questo incontro è importante in quanto saranno presentate le prime evidenze di una verifica intermedia e a parlarne ci saranno Sonia Viale, Vicepresidente della Regione Liguria, Assessore alla Sanità, Politiche sociali, e Sicurezza della Regione Liguria; Walter Locatelli, Commissario straordinario ARS Liguria; Francesco Quaglia, Direttore Generale Salute e Servizi Sociali Regione Liguria.

Il Sistema Salute richiede una necessaria visione congiunta tra le strategie regionali per questo è previsto nel convegno un confronto concreto sulle riforme regionali in cui presenteranno i dati Giovanni Daverio, Direttore Generale Welfare, Regione Lombardia; Domenico Mantoan, Direttore Generale Sanità e Sociale Regione del Veneto e Fulvio Moirano, Direttore Generale Sanità Regione Piemonte.

L’integrazione di Tessera Sanitaria in SPID presenta numerosi vantaggi e, nel pomeriggio, una ampia sessione di esperti partecipa alla tavola rotonda sul tema “SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) Liguria : come semplificarci la vita in sanità”. La nuova ‘infrastruttura Paese’ di login che permette a cittadini e imprese di accedere con un’unica identità digitale impatta molto sul sistema sanitario e potrà , se ben strutturata, snellire l’iter di accesso alle cure assistenziali. La nascita di una cittadinanza digitale comporta necessariamente l’attivazione di nuovi servizi da parte della Pubblica Amministrazione e quindi anche della rete delle strutture sanitarie sia private che pubbliche. Serve peraltro anche un mutamento culturale sia negli addetti che negli utenti, con tutti i rischi anche di un cittadino connesso ma senza una adeguata preparazione per un corretto utilizzo degli strumenti Ict attivati. Ne parlano confrontandosi Angelo Del Favero, Direttore Generale Istituto Superiore Sanità e Presidente Federsanità ANCI; Ferruccio Ferranti, Direttore Generale CSI Piemonte; Marco Prioli, Dirigente settore informatica Regione Liguria; Roberto Soj, Direttore Generale Lombardia Informatica e Andrea Stimamiglio, Segretario FIMMG Regione Liguria.
 
La sanità elettronica ha un suo ecosistema di ecosistema di applicazioni e dispositivi che vanno ben tarati. Il progressivo invecchiamento della popolazione italiana - ed in particolare in Liguria - ha determinato un incremento delle patologie età correlate; il peggioramento delle condizioni socio economiche del paese- e della Liguria in particolare - ha incrementato, oltre al numero di anziani, i soggetti socialmente in difficoltà. L’incremento di soggetti “fragili” rende ancor più importante, per chi oggi governa la Regione, pensare a percorsi sinergici di collegamento/integrazione tra ospedale e territorio secondo un modello di integrazione (es. hub and spoke), concentrando le altre specialità e dando vita ad una innovativa ed efficace organizzazione territoriale, più rispondente alle esigenze territoriali. Il paziente non deve risultare un semplice numero codificato, ma deve essere una Persona a favore della quale sia il progetto tecnologico che sanitario e sociale attivino best practices ed interventi innovativi ben condivisi, atti a sviluppare un percorso di assistenza e cura semplificato, personalizzato, utile ad evitare sprechi gestionali, lunghe liste di attesa per i cittadini e attivato per migliorare concretamente la qualità di vita delle famiglie e l’efficienza delle strutture che operano nella rete assistenziale territoriale in collaborazione con le associazioni.

05 maggio 2016
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