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Liguria. A che punto è la riforma sanitaria, aperto il confronto a Genova

Esperti, politici e cittadini si sono confrontati a Genova nel corso del primo evento del minitour della Salute che coinvolgerà altre città italiane.Presentati i dati della verifica intermedia della riforma sanitaria regionale. Toti: “Siamo al campo base nel percorso di creazione di un modello

11 MAG - Necessario coniugare innovazione organizzativa e tecnologica, salute e welfare per favorire l’implementazione di un modello integrato di gestione per la salute ed il benessere sociale con una integrazione di servizi tra pubblico e privato.
È quanto emerso nel corso del primo evento a Genova che ha dato il via al primo confronto del minitour della Salute che fino al 16 giugno coinvolgeràVenezia, Milano, Napoli, Firenze. Una intera giornata in cui si sono avvicendati esperti del settore sanitario, istituzioni regionali e rappresentanti di associazioni e cittadini per un confronto apertosull’iter della nuova legge sulla riforma socio-sanitaria della Regione Liguria in Consiglio Regionale.Ad aprire i lavori a Genova il Governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti  e la Vicepresidente e Assessore regionale alle Politiche Sociosanitarie Sonia Viale.
A differenza delle altre Regioni, in Liguria permane tutt’oggi il doppio livello nell’organizzazione dei servizi sociali Ats Distretto Sociale che rende complessa la governance e l’integrazione con le Asl.Sono stati attivati tavoli tecnici di consultazione con le reti del Pssr.
Al convegno sono stati presentati i risultati di due mesi di lavoro e si è discusso sulle best practices anche di altre Regioni per sottolineare come sia stato già avviato anche un percorso di sinergie interregionali a favore dei cittadini e degli operatori del settore socio-sanitario. Il Libro Bianco è risultato un utile strumento di lavoro, con una fotografia aggiornata e precisa del presente, e valide indicazioni, in base agli obiettivi prefissati, per il futuro della riforma ligure; inoltre è stato condiviso con tutti gli stakeholder del territorio attraverso incontri, focus group, approfondimenti tematici. I risultati di miglioramento ed efficientamento della qualità sia dei servizi che delle prestazioni offerte a favore dei cittadini, di facilità di accesso e la tutela del diritto alla salute e la libertà di scelta, si concretizzeranno attraverso un articolato legislativo chiaro e trasparente, fondato sui pilastri della semplificazione delle norme e dei processi, tenendo in considerazione i mutamenti che dovrebbero derivare dal disegno di legge costituzionale del Parlamento.
Nel corso del confronto sono stati inoltre presentati i dati di alcune delle riforme sanitarie regionali. Giovanni Daverio, Direttore Generale Welfare, Regione Lombardia, Mauro Bonin, Dirigente della Direzione Generale Sanità e Sociale Regione del Veneto e Fulvio Moirano, Direttore Generale Sanità Regione Piemonte hanno ribadito come il sistema Salute richieda una necessaria visione congiunta tra le diverse strategie regionali. 
Ribadito come l’integrazione di Tessera Sanitaria in SPID abbia numerosi vantaggi, ma richieda indubbiamente interventi di formazione ed aggiornamento costante sia per gli operatori che per i cittadini in modo da poter consolidare, passo dopo passo, un concreto cambiamento culturale che consenta di accettare l’innovazione come parte integrante di una Nuova Sanità al Servizio del Cittadino ed evitare criticità applicative.
La sanità elettronica ha un suo ecosistema di applicazioni e dispositivi che vanno ben tarati per agevolare percorsi sinergici di collegamento/integrazione tra ospedale e territorio. Il paziente non deve subire l’innovazione in Sanità, ma comprenderla e così anche tutti gli operatori socio-sanitari territoriali devono lavorare assieme in rete al fine di attivare un percorso di assistenza e cura personalizzato, semplificato, senza sprechi gestionali, per migliorare la qualità di vita delle famiglie e l’efficienza delle strutture socio-sanitarie che devono affrontare temi urgenti quali la cronicità delle patologie, l’aumento della popolazione anziana, la carenza di risorse del Ssn a cui potranno dare risposta concreta anche progetti innovativi attivati grazie a fondi comunitari.

11 maggio 2016
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