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Nuovo Ospedale “Felettino” di La Spezia. Presentato progetto da 175 mln. Cgil: “Libro dei sogni”, Toti: “Critiche surreali”

Gara appalto affidata in estate, avvio lavori nel 2022. 8 piani, 506 posti letto e un incremento nel numero delle TI. La Cgil: “Il cantiere si dovrebbe aprire all’inizio del 2022 e l’ospedale dovrebbe essere pronto nel 2028. Nessuna garanzia che andrà in questo modo, anche perché pende il ricorso di Pessina. Non vorremmo che si trattasse di una operazione di privatizzazione”. Il governatore: “Gestione pubblica. Nessun libro dei sogni ma un progetto, stavolta in tempi certi”.

15 DIC - È stato presentato ieri il progetto di fattibilità tecnica economica del nuovo ospedale del “Felettino” della Spezia. Un’opera che doveva essere pronta entro il 2021, ma il cui appalto tornerà a essere affidato la prossima estate, dopo che la Regione Liguria aveva rescisso in modo unilaterale il precedente contratto da 170 milioni con Pessina, per i ritardi accumulati dal cantiere e per la richiesta di varianti: la prima udienza il prossimo 26 gennaio.

Il nuovo progetto, da 175 milioni, prevede un ospedale del tutto simile a quello del progetto precedente ma rinnovato e adeguato alle nuove normative, con 8 piani, 506 posti letto e un incremento nel numero delle terapie intensive. Un ospedale più tecnologico, come è stato spiegato ieri alla presentazione che si è tenuta alla Spezia da parte di Regione Liguria, Comune e Asl5 con lo studio tecnico ‘Politecnica Buildings for Humans’ che ha predisposto il progetto di fattibilità avanzato.

“La gestione sanitaria sarà pubblica a carico della Asl5, l’appalto integrato prevede che i privati collaboreranno per quel che riguarda finanziamento, costruzione e gestione dei servizi legati al mantenimento della struttura”, ha spiegato il presidente Giovanni Toti.

Asl5 dovrà pagare un canone, si ipotizza trentennale, al privato che realizzerà l’edificio nello stesso luogo dove è stato demolito il vecchio Felettino. Scorporato dell’appalto il vecchio ospedale Sant’Andrea, che aveva un valore di circa 26 milioni di euro, dove l’idea di Regione “è quella di realizzare un centro polifunzionale di servizi sanitari, sociosanitari, per rispondere a esigenze del terzo settore e non solo, alienando magari altri beni in città. Eliminando nell’appalto del Felettino la permuta del Sant’Andrea, crediamo sarà più appetibile”, in questi termini si è espresso il governatore. La gara d’appalto verrà quindi affidata entro la prossima estate con l’avvio dei lavori previsto nel 2022 ed entro il 2025 l’ospedale dovrebbe essere completato.

Le critiche
Già sabato scorso Rifondazione Comunista aveva presidiato il “Sant’Andrea”. “È tutto molto bello. Però mancano risorse, certezze sui tempi, chiarezza sulla gestione della transizione e su chi gestirà l’ospedale se e quando sarà realizzato”, dichiara Lara Ghiglione, Segretario Generale della Cgil, che continua: “il Presidente Toti sul nuovo Ospedale non ha chiarito una serie di punti essenziali. Il bando di gara europeo sarà aperto per febbraio 2021. Affidamento della gara in estate. Il cantiere si dovrebbe aprire all’inizio del 2022 e l’ospedale dovrebbe essere pronto nel 2028. Nessuna garanzia che andrà in questo modo, anche perché pende il ricorso di Pessina. Si tratta di un appalto integrato. Significa che chi vince la progettazione vince anche la realizzazione. Il fatto che la stessa impresa si occupi di progettazione e realizzazione dell’opera apre alla possibilità di richiesta di infinite varianti con i conseguenti contenziosi. Lo dicono gli esperti di bandi e opere pubbliche e la storia di ciò che è accaduto con la Pessina lo dimostra”.

Continua Ghiglione: “Il piano ponte di manutenzione straordinaria del ‘Sant’Andrea’ è uno spreco di risorse pubbliche che grida vendetta e non chiarisce gli assetti organizzativi ed occupazionali. Ma d’altronde abbiamo 8 lunghi anni di attesa. Nella migliore delle ipotesi. E poi, visto che per il Presidente Toti ha rinunciato alla permuta del Sant’Andrea, da dove arriverebbero i soldi mancanti, cioè circa 48 milioni di euro? Non vorremmo che si trattasse di una operazione di privatizzazione: chi costruisce poi gestisce la struttura, a scapito un’altra volta della sanità pubblica”.

“Il nuovo Ospedale è un’opera fondamentale per il territorio. Lavoratori e cittadini non ne possono più di passerelle e libri dei sogni. Servono progetti concreti, sostenibili, condivisi con il territorio. Serve il rilancio della sanità pubblica, non continuare a favore quella privata, logica che ha provocato solo disastri”, hanno spiegato ancora dalla Cgil.

Anche il presidente del Manifesto per la Sanità locale Rino Tortorelli ha espresso perplessità . “Come previsto la revoca del precedente appalto è finalizzata a dare ingresso a un privato che gestirà sì i servizi secondari ma legherà le mani al bilancio della Asl5 per trent’anni. L’Asl5 guarda al modello lombardo, io guarderei piuttosto alle Corti dei Conti della Toscana e del Veneto che stanno facendo indagini su questo tipo di progetti, dove è previsto l’ingresso del privato, e in cui viene verificato quanti soldi pubblici vanno indebitamente ai privati”.

“Riprendiamo in mano questo cantiere per rispondere alle esigenze di tanti spezzini. Per quel che riguarda la causa con Pessina, siamo di fronte a un caso in cui la società unica partecipante alla precedente gara non ha realizzato l'ospedale. Vedremo poi cosa dirà la magistratura”, ha risposto il sindaco Pierluigi Peracchini.

Per Mario Ghini, segretario Uil Liguria: “ci aspettiamo che i tempi di avvio delle procedure e delle gare annunciati dal presidente Toti siano rispettati. L'attuale pandemia ci ha fatto capire che investire in Sanità è sempre più urgente e indispensabile”.

La risposta di Toti
Presenti alla presentazione di ieri anche l’assessore regionale Giacomo Giampedrone, la commissaria straordinaria di Asl5 Daniela Troiano e i tecnici di Ire e di Filse.

Nessun libro dei sogni – risponde Toti ai sindacati - ma un progetto molto ben costruito, per consegnare agli spezzini l’ospedale all’avanguardia che attendono da molti anni, questa volta in tempi certi. Trovo surreali se non addirittura grottesche le critiche al progetto di fattibilità presentato oggi [ieri ndr], tanto più se arrivano da chi non aveva mosso un dito quando il centrosinistra affidò il precedente appalto alla ditta Pessina, a pochi giorni dalle elezioni regionali, con la permuta del ‘Sant’Andrea’ per un valore completamente fuori mercato e una procedura diventata illegale poche settimane dopo”.

“Noi abbiamo – ha proseguito il presidente della Liguria - posto rimedio a quei catastrofici errori, innanzitutto eliminando dalla gara la permuta dell’attuale ospedale, che rimarrà nel patrimonio pubblico di Asl5 e del Comune. Grazie a questo progetto, in fase già molto avanzata sono sicuro che riusciremo a rispettare i tempi e ad aprire il cantiere nella primavera del 2022”.

“La sua gestione sarà integralmente pubblica per quanto riguarda tutte le prestazioni sanitarie mentre ai privati saranno affidati servizi accessori, come le manutenzioni, la mensa o i parcheggi. A differenza della precedente, sono certo che con queste caratteristiche la nuova gara sarà appetibile per diverse aziende, in grado, questa volta, di portare a termine l'incarico nei tempi previsti”, conclude Toti.

Lorenzo Proia
 

15 dicembre 2020
© Riproduzione riservata

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