Mammì (M5S): “Nomine contro il buonsenso e contro l'interesse dei cittadini”
07 GEN - “In Lombardia bisogna finirla una volta per tutte con le nomine di partito. È per lo meno ‘strano’ che alla Presidenza dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano sia stato nominato Votta, un veterinario già Consigliere regionale, invece di un oncologo o altro esperto del settore. Nello stesso Cda surreale ci è sembrata la nomina di
Roberto Lino Giuseppe Comazzi, nientemeno che il padre del capogruppo di Forza Italia in Regione Lombardia,
Gianluca Comazzi.
Un politico e un parente: come al solito le poltrone di prestigio dei centri d’eccellenza della sanità lombarda vengono assegnate per il curriculum politico o, peggio ancora, la parentela. Il M5S pretende una rigorosa valutazione dei curricula. Il nostro non è un giudizio sui nominati e sulle loro capacità, ma sul sistema delle nomine che in Lombardia non fa, ormai da anni, l’interesse dei cittadini ma quello dei partiti”, così
Gregorio Mammì, consigliere regionale del M5S Lombardia, commenta le recenti nomine di Votta e Comazzi.
07 gennaio 2019
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