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Dipendenze. FederSerd Lombardia: “Servono interventi precoci per i giovani” 

Più di 300 professionisti dei SerD Lombardi riuniti a Milano per il Congresso regionale. Tra le priorità emerse, quella della prossimità e dell’integrazione sociosanitaria per l’intercettazione precoce e la presa in carico personalizzata. Dal congresso scaturirà un documento che sarà inviato alle istituzioni regionali per sviluppare un confronto sulle possibili linee strategiche e operative per il sistema di intervento delle dipendenze.

20 MAR - Sviluppare linee strategiche e operative per il sistema di intervento delle dipendenze per l’individuazione e la presa in carico precoce dei giovani con problemi di dipendenza. È quanto chiedono gli oltre 300 professionisti dei SerD Lombardi a margine dell’annuale congresso regionale dei FederSerd (Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze), svolto a Milano il 16 e 17 marzo. Un’ampia rappresentanza dei circa mille operatori dei servizi pubblici lombardi che ogni anno assistono oltre il 90% dei 50 mila cittadini che si rivolgono al sistema delle dipendenze lombardo.

Dopo i saluti del presidente nazionale della Società Scientifica Guido Faillace e del Presidente regionale Marco Riglietta le relazioni magistrali di Giovanni Biggio, neuropsicofarmacologo dell’Università di Cagliari sul tema “Epigenetica e Neurosviluppo” e di Alfio Maggiolini della scuola di psicoterapia Minotauro di Milano su “ I comportamenti a rischio in adolescenza” hanno definito i contenuti biologici e psicologici del tema in discussione. “Di fronte a noi – spiega la Federazione in una nota diramata a margine del congresso - abbiamo un consumo di sostanze psicoattive come comportamento molto diffuso nella popolazione che generalmente esordisce in età adolescenziale. L’osservatorio europeo sulle droghe e le tossicodipendenze (EMCDDA), nel Drug Report del 2022, segnala che quasi 96 milioni di europei (il 29% della popolazione fra 15 e 64 anni) ha utilizzato almeno una sostanza illegale. A questo dobbiamo aggiungere i dati sul consumo di alcol nel corso di un anno, e limitandoci al nostro Paese, circa 700 mila persone sono bisognevoli di cure e 8 milioni hanno qualche problema con l’alcol”.

A fronte di questi dati, riferisce FederSerd, “solo 1,2 milioni di cittadini europei sono in trattamento presso le diverse tipologie di unità d’offerta. La valutazione della domanda di trattamento mette in evidenza un periodo di latenza piuttosto lungo fra l’inizio del consumo di sostanze problematico e la domanda di cura; il cosiddetto periodo di “untreated illness duration” varia fra i 5 e i 15 anni a seconda della sostanza e del contesto sociale, un periodo decisamente lungo caratterizzato dalla persistenza di un comportamento che comporta il rischio di cronicizzazione del problema”.

In ogni campo della medicina oggi si considera sempre più importante la diagnosi precoce per permettere la diagnosi precoce della patologia, la valutazione di quei fattori predittivi di possibili complicanze e un eventuale trattamento precoce riducendo in questo modo i fenomeni di cronicizzazione. Il convegno ha quindi affrontato, con relazioni stimolo, gli elementi principali che devono portare ad un intervento proattivo nei confronti del consumo di sostanze e degli aspetti predittivi di possibili complicazioni.

Con la moderazione di Alfio Lucchini, past president nazionale di FederSerd, e Concettina Varango, segretaria nazionale della Federazione, sono stati presentati in anteprima i dati italiani ed europei, con una inferenza sui dati lombardi, dello studio ESPAD “Giovani, alcol e policonsumo” da Sabrina Molinaro, dirigente di ricerca del CNR di Pisa, che evidenziano la rilevanza del consumo incongruo di alcol e del binge drinking in Italia e in Lombardia, anche se evidenziano qualche dato confortante rispetto ai paesi nord europei. “Sicuramente i consumi sono tornati all’epoca pre Covid”.

Antonella Costantino neuropsichiatra infantile dell’Irccs Policlinico di Milano ha presentato un progetto sull’ “Acuzie in adolescenza: quali traiettorie possiamo intercettare”. E’ toccato poi a Giovanni Galimberti dell’ASST di Monza fare il punto su “L’intervento precoce in alcologia”, e a Marco Riglietta della ASST di Bergamo riflettere su “Il disturbo da uso di oppiacei fra storia e innovazione”, Daniele Pini del SerD di Torino ha aggiornato su “Precocità e proattività nello screening e trattamento di HCV nei consumatori di sostanze”.

Affrontate in modo approfondito anche le tematiche psicologiche e psicodiagnostiche con le relazioni che portano ad applicazioni operative nei servizi di Stefano Burattini del SerD di Chieti ”Dai consumi alla dipendenza: il ruolo del trauma nello sviluppo di patologia”, e Doriana Lo Sasso, del SerD ASST Fatebenefratelli e Sacco di Milano “Disturbi delle funzioni esecutive nelle dipendenze, innovazione negli strumenti diagnostici: la batteria BFE-A”.

Interessante e ricca di esperienze la presentazione di numerose esperienze delle ASST delle varie province lombarde, a dimostrazione della ricca rete di intervento precoce nella realtà Lombarda.

Stimolato da Maurizio Fea, formatore di Pavia, Claudio Tosetto, del SerD di Varese, Edoardo Cozzolino, responsabile scientifico FeDerSerD Lombardia e Roberta Balestra, Dipartimento delle Dipendenze di Trieste e vicepresidente nazionale di FeDerSerD, il congresso ha analizzato i limiti e le opportunità dell’intervento precoce, nonchè l’importanza della prossimità e dell’integrazione sociosanitaria per l’intercettazione precoce e la presa in carico personalizzata, con un consenso su alcune tracce metodologiche di azione.

Non è mancato un importante momento di confronto sulle politiche e le strategie operative di Regione Lombardia, in una tavola rotonda con la presenza sia della dirigente regionale di area Paola Sacchi che dei membri del comitato di indirizzo e coordinamento e del tavolo tecnico dipendenze della Regione: Alfio Lucchini, Simone Feder e Riccardo Gatti.

Infine hanno offerto il proprio contributo alle strategie operative i rappresentanti dei quattro coordinamenti regionali dei Dipartimenti Salute mentale e Dipendenze: Giancarlo Cerveri per l’area psichiatria, Federico Raviglione per l’area neuropsichiatria infantile, Marco Riglietta per l’area dipendenze, Maria Angela Abrami, per l’area psicologia.

La società scientifica annuncia, quindi, che quanto emerso nel corso del congresso diventerà un documento da inviare e discutere con le istituzioni regionali lombarde, che stanno in questi giorni definendo i propri organismi dopo le recenti elezioni amministrative, possibili linee strategiche e operative per il sistema di intervento delle dipendenze.

20 marzo 2023
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