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Lombardia. Maroni: “Il farmaco Avastin è ora disponibile in 20 strutture della regione”

Lo ha annunciato il governatore, rispondendo all'interrogazione della consigliera regionale Paola Macchi. In prima istanza erano state individuate dodici strutture per la somministrazione del farmaco a carico del Ssn. Oggi sono invece diventate venti. 

08 SET - "Il 23 giugno dell'anno scorso l'Aifa ha disposto che il medicinale Bevacizumab - Avastin sia somministrabile a carico del Servizio sanitario nazionale, per l'indicazione terapeutica sulla 'degenerazione maculare correlata all'eta'' (AMD). Sulla base di questa disposizione, come Direzione generale Salute il mese successivo abbiamo individuato, al fine di dare idonei strumenti di verifica e monitoraggio dell'appropriatezza per il farmaco, come prescrittori ed erogatori i medici specialisti delle Unita' di oculistica e oftalmologia, delle strutture sanitarie di ricovero e cura pubbliche". Lo ha detto oggi in Consiglio regionale il presidente della Regione Lombardia con deleghe ad interim alla Sanita' e Welfare, Roberto Maroni, rispondendo all'interrogazione della consigliera regionale Paola Macchi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, sulla somministrazione del farmaco Bevacizumab.

Macchi ha evidenziato che "le strutture pubbliche stanno ancora usando Lucentis, un farmaco definito anche dall'Organizzazione mondiale della sanità di uguale efficacia rispetto ad Avastin ma che risulta 40 volte più costoso. Lucentis viene ancora usato nel 90% dei casi e si valuta che il suo utilizzo al posto di Avastin costi ai contribuenti italiani 1 milione al giorno. Abbiamo quindi richiesto già nel 2014 quali siano gli ospedali che utilizzano Avastin e quali sono i tempi di somministrazione”.

“Non comprendiamo per quali ragioni il ministro Lorenzin - ha aggiunto il consigliere del M5S non obblighi ad usare il meno costoso di due farmaci definiti dallo stesso Consiglio superiore della Sanità, equivalenti. L'unico problema è la necessità di frazionare in ambiente sterile il farmaco Avastin, che per misteriose ragioni non è fornito in monodosi come Lucentis, abbiamo quindi proposto al neo assessore alla Sanità ad interim ad attivarsi perchè si frazioni il farmaco in un unico posto e poi lo si distribuisca agli altri centri. Fatte le debite proporzioni la cifra ingente che si potrebbe risparmiare in Lombardia potrebbe essere impiegata per i cittadini invece che per foraggiare una casa farmaceutica, peraltro sanzionata per 180 milioni dall'Antitrust per questa triste vicenda". 

"Una richiesta di somministrazione - ha specificato il Governatore - in linea con quanto disposto da Aifa nella determina e con lo scopo di garantire la sterilità del prodotto. Da qui la decisione che la somministrazione debba essere effettuata esclusivamente da parte di farmacie ospedaliere in possesso dei necessari requisiti, nel rispetto delle norme di buona preparazione. In prima istanza - ha concluso Maroni - erano state individuate dodici strutture per la somministrazione del farmaco a carico del Ssn. Oggi le strutture sono invece diventate venti".
 

08 settembre 2015
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