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Sanità privata a convegno. Pelissero: “Con spesa sanitaria sotto 7% Pil a rischio tenuta qualitativa sistema”

Ha preso ieri il via presso l’Irccs Ospedale San Raffaele il Congresso che riunisce l’Unione europea dell’ospedalità privata e l’Associazione italiana opsedalità privata. Le difficoltà rilevate nel settore sono state attribuite non solo alla crisi economica, ma anche a fattori come l’invecchiamento della popolazione, i progressi teconoligici e la dereponsansabilizzazione del “terzo pagante”.

18 SET - L’Uehp (Unione europea dell’ospedalità privata) e l’Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) si sono riunite in un Congresso europeo presso il Centro Congressi dell’Ospedale San Raffaele di Milano per esaminare le sfide della sanità nel prossimo futuro. A tema le questioni fondamentali di politica ed economia sanitarie, in linea con gli obiettivi del programma UE per la salute 2014-2020, in cui si propone agli Stati membri d’intraprendere le riforme necessarie a favorire sistemi sanitari innovativi, in grado di assicurare un uso efficiente ed efficace dei budget per la sanità, garantendo ai cittadini l’accesso equo a un’assistenza di qualità.
 
Le iniziative di riforma introdotte in sanità a livello nazionale sono determinate dalla necessità di trovare un equilibrio tra welfare e modernizzazione, crisi economica e sostenibilità, mettendo anche a confronto le performance dei modelli sanitari: restano aperte quindi le questioni sugli investimenti in innovazione, tecnologia ed informatica sanitaria, efficacia delle cure e cost-effectiveness, confronto tra modelli sanitari europei, efficienza nel comparto ospedaliero pubblico e privato, mobilità di pazienti ed operatori e tutela dei diritti dei pazienti relativi ad equità di accesso, libertà di scelta, qualità e sicurezza delle prestazioni.
 
Le difficoltà dei paesi europei sono dovute all’impatto della crisi economica e ad altri fattori noti, come l’invecchiamento della popolazione, la lievitazione della spesa dovuta ai progressi stessi della medicina e della tecnologia, ma anche alla deresponsabilizzazione del "terzo pagante” (sia esso lo Stato o un soggetto mutualistico-assicurativo).
 
Nella fase attuale, la sostenibilità dei sistemi sanitari può essere conseguita attraverso un migliore uso del patrimonio di strutture, di professionisti, di operatori e di dotazioni tecnologiche. La separazione tra funzioni di finanziamento ed erogazione dei servizi è essenziale perché i sistemi nazionali possano raggiungere gli obiettivi fissati, evitando sprechi dovuti ad inefficienze di gestione e distorsione della competizione. A tale scopo, è di cruciale importanza garantire parità di diritti e doveri tra tutti i provider riguardo alle regole di accreditamento, ai metodi di remunerazione, al controllo di qualità sotto la responsabilità di un ente terzo indipendente.
 
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, è intervenuta con un messaggio ai delegati riuniti nella sede congressuale: “Il settore privato e quello pubblico devono costituire un insieme, per erogare sempre maggiori servizi di alta qualità al cittadino. Anche quest’anno la Legge di Stabilità vuole tenere conto del settore privato e interrompere, come già avvenuto dal 2013, la ‘tradizione’ dei tagli lineari”.
 
Gabriele Pelissero Presidente Nazionale di Aiop: “Oggi abbiamo una grande sfida davanti a noi: nuovi strumenti, nuovi farmaci, nuovi device si presentano continuamente, dobbiamo mantenere la nostra capacità di impiegare le tecnologie più sviluppate, per dare cure sempre migliori. Come possiamo ottenere maggiore livello di efficienza e spendere meglio le risorse disponibili, con l’unico obiettivo di garantire a tutti i cittadini europei, una completa copertura sanitaria di qualità? Innanzitutto considerando il valore economico e professionale della grande filiera della sanità, un settore continuamente in crescita, che è anche un importante datore di lavoro, consumatore di beni e leader nell’innovazione. Il potenziamento dell’efficienza e la razionale allocazione delle risorse sono tra gli strumenti più efficaci per ottenere i migliori risultati in relazione alla spesa sostenuta, mentre i tagli lineari e i tetti di budget producono effetti negativi sull’equità di accesso ai servizi e sulla qualità delle cure. Se il contenimento dei costi diventa la preoccupazione preponderante, il settore sanitario è di fatto considerato un investimento improduttivo, quando l’Ocse ha calcolato che periodi di contrazione dei budget rendono difficile creare le condizioni per progredire e fanno lievitare i costi a medio–lungo termine. Come Aiop – continua Pelissero – proponiamo che la soglia del 7% di spesa pubblica sanitaria sul Pil sia considerata non solo un limite minimo economico, ma soprattutto il livello minimo per la qualità del Ssn, al di sotto della quale potrebbero insorgere serie difficoltà per la tenuta qualitativa del sistema". 

18 settembre 2015
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