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Lombardia. Maroni: “Obiettivo riforma non è risparmiare, ma garantire nuove esigenze della società e del territorio”

Lo ha spiegato il governatore questa mattina a Lodi la riforma dell'evoluzione del sistema sociosanitario. “Abbiamo ricevuto una lettera “in cui ci il ministro ci spiega che il modello che nasce da questa riforma è difforme dalla legge di organizzazione del sistema nazionale, e per questo la nostra legge potrebbe essere impugnata, ma non verrà impugnata perché viene considerata un modello avanzato”

22 OTT - La riforma della sanità lombarda non è stata varata “per risparmiare. Ci saranno importanti risparmi a regime, che verranno reinvestiti nel sistema, ma non la facciamo per risparmiare. Tutte le regioni italiane hanno un deficit complessivo, ovvero la differenza tra quanto incassano e quanto spendono, di 19 miliardi di euro e devono ridurre la spesa. La Regione Lombardia, nonostante i pesanti tagli del Governo, ha deficit zero, abbiamo una spesa sotto controllo e servizi di altissima qualità, per cui noi non facciamo questa riforma per risparmiare perché non abbiamo necessità di tagliare". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, presentando questa mattina a Lodi la riforma dell'evoluzione del sistema sociosanitario.

Il governatore ha poi riferito che qualche giorno fa l’amministrazione una lettera dal ministero della Salute, “in cui ci il ministro ci spiega che il modello che nasce da questa riforma è difforme dalla legge di organizzazione del sistema nazionale, e per questo la nostra legge potrebbe essere impugnata, ma non verrà impugnata perché viene considerata un modello così avanzato da essere ritenuto una sperimentazione che, se nei prossimi tre anni portasse ai risultati previsti, si potrebbe estendere a tutto il territorio nazionale. Quindi il nostro modello che abbiamo definito con questa riforma è considerato dal Governo un modello così avanzato per cui la legge nazionale potrebbe doversi adeguare a questo nostro modello".
Maroni ha infine chiarito di aver voluto fortemente la riforma “nonostante il nostro sistema sanitario fosse già un'eccellenza, per un'evoluzione in vista di quelle che saranno le diverse esigenze della società e del territorio nei prossimi vent'anni, quando avremo un invecchiamento della popolazione, perché - ha concluso -  con l'aumento dell'età avremo un aumento delle cronicità”.
 

22 ottobre 2015
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