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Maroni: “In Lombardia proseguiremo nel solco del rapporto pubblico/privato”

Così il presidente della Regione intervenuto oggi al convengo promosso dal Centro diagnostico italiano a Milano. "Il virtuoso rapporto pubblico/privato che noi vogliamo mantenere e sostenere. E un sistema privato che basa la sua attività sulla prevenzione e sulla diagnostica precoce, come in questo caso, è quello che serve".

19 NOV - "Questa è una struttura nuova, un'eccellenza che si aggiunge alle tante esistenti in Lombardia e che si integra bene nel sistema lombardo, anche alla luce della nostra legge di evoluzione del sistema sociosanitario regionale". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo al convegno 'Prevenzione, diagnosi precoce e salute dei cittadini', organizzato dal Centro Diagnostico Italiano in piazza Gae Aulenti a Milano.
 
Sanità eccellente, nonostante tagli - "I temi di questo convegno sono importanti e coerenti con la nostra legge di evoluzione del sistema socio-sanitario lombardo. Prevenzione vuole dire minori costi, ma, soprattutto, migliore qualità della vita per i cittadini".
 
Tante strutture - In Lombardia, ha fatto notare il governatore, "abbiamo tante strutture d'eccellenza e siamo la Regione che meglio gestisce la spesa sanitaria, che dai noi incide per il 5 per cento del Pil regionale, contro una media nazionale del 20 per cento. E i servizi di chi spende di più, non sono certo migliori dei nostri". "Questi numeri - ha sottolineato - ci fanno guardare con ottimismo al futuro, anche se dobbiamo fare i conti con una crescente riduzione delle risorse da parte dello Stato centrale".
 
Due miliardi in meno - Nella legge di Bilancio in discussione in Parlamento, ha osservato Maroni, "è previsto per il Fondo sanitario nazionale ripartito fra le Regioni un importo di 111 miliardi. Cioè, un miliardo più dell'anno scorso, ma due miliardi in meno rispetto all'accordo che avevamo fatto con il Governo. E questo miliardo in più è più che abbondantemente assorbito dagli aumenti che ci saranno a seguito dell'aggiornamento dei Lea, della spesa sui farmaci innovativi (circa 500 milioni) e da altre spese previste. A conti fatti, nel 2016 ci sarà una riduzione di almeno 800 milioni. Abbiamo chiesto al Governo di intervenire e mi auguro che il Parlamento corregga questi errori".
 
Nessuna riduzione - Nonostante queste oggettive difficoltà, ha garantito Maroni, "la Regione Lombardia non sarà costretta a fare riduzioni, perché abbiamo un sistema in grado di assorbire anche queste minori risorse, perché proprio con la riforma che abbiamo fatto, si prevedono importanti risparmi complessivi di spesa, che, a regime, arriveranno a 400 milioni di euro". "E - ha sottolineato - essendo la nostra una Regione virtuosa che non ha deficit, questi soldi saranno totalmente reinvestiti nel sistema".
 
Rapporto pubblico-privato - Il presidente ha ribadito l'intenzione di voler "mantenere l'eccellenza del sistema sociosanitario lombardo", che, fra i suoi punti forti, ha anche "il virtuoso rapporto pubblico/privato che noi vogliamo mantenere e sostenere. E un sistema privato che basa la sua attività sulla prevenzione e sulla diagnostica precoce, come in questo caso, è quello che serve". "Questi - ha ribadito - sono strumenti fondamentali, che aiutano a ridurre la spesa, ma, soprattutto, a garantire una qualità della vita migliore ai nostri cittadini".
 
Fonte: Regione Lombardia

19 novembre 2015
© Riproduzione riservata

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